Nel timore che le norme sulla decarbonizzazione dei trasporti marittimi e sulla transizione ecologica in via di definizione presso le istituzioni dell'Unione Europea possano avere un impatto negativo sulle tariffe dei trasporti marittimi per la Sardegna, determinando anche una diminuzione del numero di collegamenti, il presidente dell'ente regionale sardo, Christian Solinas, ha inviato una lettera al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo al governo «di esercitare la massima pressione politica in seno al Consiglio dell'Unione Europea» perché a questo insieme articolato di 14 proposte legislative in discussione vengano approvati alcuni emendamenti che prevedono misure di minore impatto per i territori insulari.
«L'alto valore strategico del trasporto marittimo per lo sviluppo economico della Sardegna - ha scritto il presidente Solinas - è un dato oggettivo rinvenibile nella condizione geografica di insularità, attestato peraltro dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, i cui dati registrano un incremento costante del volume dei passeggeri e delle merci nei principali porti commerciali». Riferendosi alle proposte legislative in discussione in sede europea, riguardanti in particolare il sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE (ETS) e l'imposizione di requisiti di intensità dei gas serra sui carburanti di uso marittimo (FuelEU Maritime), il presidente della Regione Sardegna ha osservato che «queste misure sono suscettibili di provocare un sostanziale aumento dei costi di trasporto, con evidenti ripercussioni a monte e a valle dello stesso, mettendo a rischio investimenti e posti di lavoro. Possono scaturirne possibili impatti negativi sul diritto alla continuità territoriale a tutto discapito dei cittadini e delle imprese del tessuto socio-economico dei territori insulari».
Per evitare tale scenario negativo, Solinas ha chiesto al governo il massimo sostegno in sede europea rispetto a due emendamenti che - ha spiegato - sono in grado di mitigare gli impatti negativi sul territorio sardo, in modo da esentare temporaneamente da queste misure (ETS e FuelEU Maritime) tutte le isole (senza una soglia minima di popolazione residente) e i collegamenti soggetti a obblighi o convenzioni di servizio pubblico. Esenzione temporanea - ha specificato - che è la massima deroga ottenibile in un quadro normativo tramite cui la UE intende perseguire obiettivi ambiziosi, sul piano della neutralità climatica delle filiere produttive interessate, ponendoli su un piano di obblighi giuridici.
«Questa posizione - ha proseguito il presidente della Regione - sarebbe in linea sia con le disposizioni del novellato articolo 119 della Costituzione che ha introdotto il principio di insularità nella carta fondamentale dello Stato, sia con la recente risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2022 secondo cui l'attuazione concreta delle misure legislative del “Pronti per il 55” deve andare di pari passo con la promozione della coesione economica, sociale e territoriale, poiché le isole dipendono esclusivamente dal trasporto marittimo e aereo».
Solinas ha quindi espresso l'auspicio «che il governo italiano sostenga le posizioni suesposte nell'approvare misure che, senza i suddetti correttivi, rischiano di mettere in grave difficoltà il già fragile contesto territoriale insulare che, per estensione territoriale e demografica, rappresenta una caratteristica precipua italiana e pertanto dotato di una valenza strategica per il Paese».