Sono tre i produttori europei di camion - Mercedes-Benz Trucks,
Scania e MAN - che sulla base delle loro dichiarazioni sarebbero i
più pronti a passare alla commercializzazione di veicoli a
zero emissioni, vendendo esclusivamente mezzi elettrici o a idrogeno
entro il 2040, ma - secondo l'organizzazione ambientalista europea
Transport & Environment (T&E), il cui obiettivo è la
riduzione dell'impatto ambientale del settore dei trasporti -
sarebbero molto in ritardo nel raggiungimento di questo obiettivo e
rischierebbero di perdere quote di mercato a vantaggio di
concorrenti americani e cinesi come Tesla e BYD.
T&E ha rilevato che se Scania, Mercedes-Benz Trucks e MAN
sono i tre leader europei sulla base delle ambizioni da loro
annunciate per il raggiungimento di questo obiettivo, dato che tutti
e tre mirano al 100% di nuovi veicoli a emissioni zero entro il
2040, tuttavia - secondo T&E - queste aziende sembrano non
essere al passo con le loro stesse strategie. Così anche per
Volvo Trucks che, se attualmente è leader di mercato nelle
vendite di camion elettrici a batteria in Europa e il produttore con
l'obiettivo più ambizioso per il 2030 (quota di vendita di
mezzi a zero emissioni pari al 70% del totale), tuttavia - segnala
l'organizzazione ambientalista - non ha un obiettivo del 100% di
vendite di mezzi a emissioni zero e sta investendo in gas e
biocarburanti, che - ha evidenziato Transport & Environment -
continuano ad emettere CO2.
In particolare, T&E ha specificato che Scania è in
testa alla classifica delle ambizioni e delle strategie climatiche
dei produttori di camion, nonostante abbia come obiettivo di vendere
nel 2030 solo il 50% di veicoli elettrici o a idrogeno, ma ha una
strategia industriale molto solida. Mercedes-Benz Trucks punta al
60% di vendite di veicoli a emissioni zero nel 2030, ma - ad avviso
di T&E - c'è un divario tra i suoi annunci e i suoi piani
industriali avendo una strategia per le batterie più debole e
dovendo ancora assicurarsi le forniture di materie prime per le
batterie. Per T&E, anche MAN ha una strategia più debole
per il raggiungimento del proprio obiettivo di emissioni zero nel
2030 e prevede di realizzare una gamma meno estesa di modelli
elettrici. Segue Renault Trucks che punta a raggiungere le zero
emissioni della metà delle sue vendite entro il 2030, ma - ha
osservato T&E - sta perseguendo anche la produzione di mezzi
alimentati a gas e biocarburanti. I produttori IVECO e DAF sarebbero
per T&E entrambi privi di obiettivi a lungo termine ed avrebbero
investito poco nelle catene di fornitura delle batterie e nelle reti
di ricarica.
«Tutti i produttori di europei di camion - ha affermato
Sofie Defour, freight director di T&E - affermano di essere
ecologici, ma la realtà è che meno della metà
di loro è sulla buona strada per arrivare alle zero emissioni
e solo attraverso impegni volontari. Nel settore dei camion c'è
un enorme divario tra i produttori con un piano per la completa
decarbonizzazione e quelli senza. L'UE ha bisogno di severi standard
sulla CO2 per i camion al fine di portare l'intera industria europea
al passo con i tempi».
Defour ha avvisato inoltre del pericolo della perdita di quote
di mercato che, secondo T&E, verrebbe corso dai produttori
europei a tutto vantaggio di aziende come Tesla e BYD che nel
mercato automobilistico hanno già dimostrato la loro capacità
di aumentare rapidamente la produzione di auto a emissioni zero.
«Tesla e BYD - ha avvertito Defour - sono pronte a ripetere il
loro successo nel mercato dei camion, con la California ha inviato
un chiaro segnale ai produttori di camion. Ciò dovrebbe far
scattare un campanello d'allarme per i legislatori europei che non
vogliono che gli investimenti nella produzione e nelle batterie
finiscano altrove. L'UE deve utilizzare i suoi standard sulla CO2
dei camion per dare la certezza ai produttori di veicoli pesanti
affinché azzerino le emissioni e investano in Europa».