Dopo l'uscita ad inizio anno dal capitale di RINA Spa della Naus
Spa, società veicolo detenuta pariteticamente dai fondi VEI
Capital e NB Renaissance che possedeva il 27% del capitale, la
società di classificazione e certificazione italiana prende a
bordo Fondo Italiano d'Investimento SGR, fondo istituito nel 2010 su
iniziativa del Ministero dell'Economia e delle Finanze con lo scopo
di sostenere la competitività del sistema industriale
italiano e partecipato da CDP Equity, Intesa Sanpaolo, UniCredit,
Fondazione ENPAM, Fondazione ENPAIA, ABI, Banco BPM e BPER Banca.
Registro Italiano Navale, l'ente privato senza fini di lucro che
detiene il 70% del capitale di RINA, Fondo Italiano d'Investimento e
RINA Spa hanno infatti sottoscritto un accordo finalizzato
all'ingresso nel capitale del fondo il cui closing è previsto
nel prossimo autunno e prevede al suo completamento un'iniezione di
capitali fino a 180 milioni di euro sotto forma di equity per una
ripartizione delle quote che vedrà Registro Italiano Navale
mantenere la maggioranza, Fondo Italiano d'Investimento e altri
co-investitori rilevare una quota di minoranza fino al 33% e il
management aziendale partecipare al capitale con il 2,5%.
Le parti hanno specificato che «l'ingresso di Fondo
Italiano nel capitale della multinazionale con sede a Genova è
finalizzato ad apportare un ulteriore sostegno alla crescita, per
via organica e inorganica, e alla internazionalizzazione del gruppo.
RINA S.p.A. negli ultimi vent'anni si è sviluppata e
diversificata significativamente in tutto il mondo affermando sempre
più il proprio brand nei settori di riferimento della
consulenza ingegneristica e del Testing, Inspection &
Certification (TIC)».
Ricordando di aver chiuso il 2022 con ricavi pro-forma di oltre
700 milioni di euro, RINA ha reso noto che «il 2023 sta
confermando gli obiettivi di crescita previsti a quasi 800 milioni
di euro».
RINA Spa è stata affiancata in questo accordo da Lazard
in qualità di financial advisor, da Banca Akros come
co-financial advisor, da PwC (financial due diligence) e da
Linklaters e Studio Legale Gattai, Minoli, Partners in qualità
di legal advisor. Fondo Italiano d'Investimento è stato
affiancato nell'operazione da BCG (business due diligence), Legance
(legal due diligence), New Deal Advisors (financial due diligence),
Kpmg (tax due diligence), ERM (ESG due diligence), Marsh (Insurance
due diligence) ed E&Y Parthenon (tech due diligence).