Gli attacchi contro le navi in transito nel Mar Rosso
meridionale verificatisi nelle ultime settimane, che hanno indotto
molte compagnie di navigazione a spostare le proprie navi sulla
rotta che circumnaviga l'Africa, stanno avendo ripercussioni sempre
più accentuate sul traffico marittimo che passa attraverso il
canale di Suez, dove oggi è prenotato il transito di sole 41
navi, cioè approssimativamente la metà del traffico
medio di un anno fa. L'Autorità del Canale di Suez,
preoccupata per l'evolversi della situazione, sta cercando di
convincere gli armatori a riportare le loro navi sulla rotta che
attraversa il canale egiziano. Un'opera di convincimento che è
iniziata ieri con un confronto in videoconferenza tra il presidente
della Suez Canal Authority, Osama Rabie, e i vertici della compagnia
di navigazione danese Maersk Line, una dei primi vettori
containerizzati mondiali a decidere di dirottare le proprie
portacontainer verso il Capo di Buona Speranza.
Nel confronto con Vincent Klerk, consigliere d'amministrazione
del gruppo A.P. Møller-Mærsk, con Rabab Boulos, vice
presidente esecutiva del gruppo danese, e con Camilla Jain Holtse,
responsabile delle relazioni del gruppo nell'area del Medio Oriente
e del Nord Africa, il presidente dell'Autorità del Canale ha
cercato di convincere la Maersk a rivedere la propria posizione
valutando la possibilità di programmare un ritorno delle
proprie navi sulla rotta che attraversa Suez. Ritorno che i
rappresentanti del gruppo danese hanno confermato avverrà non
appena la sicurezza del transito delle navi nel Mar Rosso sarà
ripristinata.
Un livello di sicurezza che al momento, tuttavia, non sembra
tale da indurre Maersk e altre compagnie a pianificare prossimi
transiti delle loro navi attraverso il canale egiziano. Se negli
ultimi giorni non si sono verificati danni alle navi causati da
droni e missili lanciati dall'area dello Yemen controllata dai
miliziani Houthi né attacchi alle navi condotti da
imbarcazioni con uomini armati a bordo, essendo state negli ultimi
3-4 giorni le navi avvicinate solo da barche con a bordo persone
apparentemente non armate, tuttavia ieri sera è stato
realizzato un nutrito lancio di droni e missili contro le dozzine di
navi presenti nell'area del Mar Rosso meridionale.
Lo statunitense U.S. Central Command ha reso noto che gli Houthi
hanno attuato lanci sia di droni che di missili antinave sia guidati
da remoto che balistici. Il comando americano ha specificato che 18
droni, due missili da crociera antinave e un missile balistico
antinave sono stati abbattuti da cacciabombardieri della portaerei
Dwight D. Eisenhower e dalle cacciatorpediniere USS
Gravely, USS Laboon e USS Mason e dal
cacciatorpediniere britannico HMS Diamond. Lo statunitense
Centcom e l'UKMTO della Royal Navy hanno precisato che questi lanci
non hanno causato né danni né feriti.