In vista dell'entrata in vigore il 26 giugno 2025 della
Convenzione per un riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con
l'ambiente (Convenzione di Hong Kong,
del
27
giugno 2023) e della prossima riunione del Marine Environment
Protection Committee (MEPC) dell'International Maritime Organization
(IMO) che si terrà dal 18 al 22 marzo prossimi, le
associazioni armatoriali internazionali BIMCO e International
Chamber of Shipping (ICS) e i governi di Bangladesh, India, Norvegia
e Pakistan hanno chiesto al MEPC chiarimenti e garanzie affinché
gli armatori e le parti che operano nel campo del riciclaggio navale
dispongano di maggiore certezza giuridica. In particolare, hanno
chiesto che armatori e le parti che operano nel rispetto della
Convenzione di Hong Kong non verranno sanzionati per violazioni
della Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti
transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento, che
richiede alle parti di assicurare che la gestione e lo smaltimento
di questi rifiuti avvenga con modalità e requisiti specifici
al fine di ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente.
Evidenziando che in alcune giurisdizioni la violazione della
Convenzione di Basilea applicata al riciclaggio delle navi ha
comportato sanzioni contro armatori e comandanti navi e
sottolineando che «la ratifica della Convenzione di Hong Kong
segna l'inizio di una nuova era per l'industria del riciclaggio
delle navi», il segretario generale e amministratore delegato
del BIMCO, David Loosley, ha rimarcato la necessità di
assicurare «che gli ostacoli legali e i conflitti tra le due
Convenzioni che regolano il riciclaggio sano e sicuro delle navi non
limitino la portata di questa opportunità storica».
Nel documento inviato al MEPC, le due associazioni armatoriali e
i governi delle quattro nazioni hanno specificato che una delle
incoerenze da prendere in esame è legata ai rifiuti
pericolosi. In particolare, si spiega che «una volta che una
nave ha ricevuto un International Ready for Recycling Certificate
(IRRC) ai sensi della Convenzione di Hong Kong, può nel
contempo essere considerata un rifiuto pericoloso ai sensi delle
disposizioni della Convenzione di Basilea. Durante l'intero periodo
di validità dell'IRRC (sino a tre mesi) - si evidenzia - la
nave, anche mentre è operativa, potrebbe quindi rischiare di
essere arrestata per violazione dei requisiti della Convenzione di
Basilea. Pertanto, è della massima importanza che il rispetto
della Convenzione di Hong Kong non comporti sanzioni ai sensi della
Convenzione di Basilea».
Ricordando, inoltre, che sia la Convenzione di Hong Kong che
quella di Basilea possono essere applicate a navi giunte alla fine
della loro vita, «ciò - si sottolinea - potrebbe
comportare il perseguimento degli armatori anche se, in base alle
disposizioni della Convenzione di Hong Kong, hanno inviato le loro
navi ad un riciclaggio sicuro e rispettoso dell'ambiente in una
delle quattro principali nazioni di riciclaggio, vale a dire
Bangladesh, India, Pakistan e Turchia». BIMCO, ICS,
Bangladesh, India, Norvegia e Pakistan hanno evidenziato che «questa
non è una situazione accettabile dopo il 25 giugno 2025».