Il governo peruviano, retto dall'inizio di questo mese dal nuovo
premier Gustavo Adrianzén, ha revocato l'articolo 2 della
delibera del consiglio dell'Autoridad Portuaria Nacional (APN) del
10 febbraio 2021 che assegnava alla COSCO Shipping Ports Chancay
Peru, la società partecipata al 60% dalla cinese COSCO
Shipping Ports e al 40% dalla peruviana Volcan Compañia
Minera, l'esclusiva dell'esercizio del nuovo porto di Chancay, che è
in via di costruzione da parte della cinese China Harbour
Engineering Company
(
del
24
gennaio 2019 e
28
maggio 2021). Per essere precisi, non è noto se
l'esecutivo di Lima abbia imposto la revoca di questa concessione di
esclusiva. Quello che è certo è che l'autorità
portuale nazionale ha spiegato di aver «corretto un errore
amministrativo» in quanto - ha specificato in una nota - «non
ha la competenza giuridica per concedere l'esclusiva dei servizi».
L'APN ha evidenziato che, comunque, «il processo di
costruzione e la futura operatività del terminal del porto di
Chancay non saranno interessati» e che «l'APN continuerà
a collaborare con la società COSCO Shipping Ports affinché
le attività inizino alla data stabilita».
L'inaugurazione del porto, infatti, è prevista alla fine di
quest'anno.
La revoca dell'esclusiva ha provocato diverse critiche, tra cui
quella di ieri del parlamentare Roberto Sánchez che all'epoca
della concessione della gestione del nuovo grande porto alla COSCO
Shipping Ports Chancay, e dell'esclusiva di questa attività
alla joint venture, era ministro del Commercio con l'estero e del
turismo. Lamentando che l'attuale governo non ha assegnato le
risorse previste per investimenti pubblici nella regione dove sta
sorgendo il porto, Sánchez ha espresso forte preoccupazione
per la decisione dell'APN di avviare «un contenzioso
amministrativo per annullare - ha denunciato - decisioni che essa
stessa aveva deciso con COSCO Shipping». Ricordando che si
tratta di un accordo, che stabilisce impegni e poteri, che è
stato stipulato tre anni fa, Sánchez ha evidenziato la
necessità di promuovere sempre gli investimenti assicurando
procedure e la certezza giuridica necessari per realizzali con
assoluta trasparenza.
Intanto se il gruppo COSCO, manifestando sorpresa per l'annuncio
dell'APN, ha fatto sapere che sta valutando l'impatto
dell'annullamento dell'esclusiva sullo sviluppo del progetto, la
cinese CHEC, ricordando che quello del porto peruviano è uno
dei progetti di riferimento in America Latina della Belt and Road
Initiative, la nuova via della seta annunciata dieci anni fa dal
governo di Pechino per sviluppare le relazioni commerciali della
Cina con l'estero anche attraverso investimenti in infrastrutture,
ha ripreso un articolo di dieci giorni fa del quotidiano governativo
cinese “People's Daily” che sottolinea come il progetto
diventerà un nuovo modello di cooperazione pragmatica fra la
Cina e il Perù, un articolo in cui si evidenzia che «l'arrivo
delle aziende cinesi ha cambiato il volto della comunità»,
con citati episodi come quello di un bambino dell'asilo della
Comunità Santa Rosa, ristrutturato nell'ambito del progetto
portuale, che, «con il viso raggiante di gioia», ha
ricevuto in regalo dal rappresentante dei costruttori cinesi del
porto di Chancay un piccolo zaino con immagini di cartoni animati.
«L'arrivo delle aziende cinesi - ha detto il responsabile
della Comunidad de Santa Rosa, Mauricio Perauna, al quotidiano
cinese - ha cambiato il volto della comunità. Noi tutti
attendiamo con impazienza il rapido completamento del porto di
Chancay che svolgerà un ruolo importante nella promozione
dello sviluppo economico regionale».