Il recente rialzo del valore dei noli nel settore del trasporto
marittimo containerizzato, per lo più attribuito agli effetti
delle crisi geopolitiche in corso, ha elevato l'incertezza sulle
previsioni di evoluzione di questo mercato, con alcuni osservatori
che ritengono questa una fase di stabilizzazione delle tariffe ed
altri che considerano quella recente un'impennata effimera. Tra
questi ultimi, la Danish Ship Finance (DSF), società danese
specializzata nei finanziamenti nel settore dello shipping, prevede
che nei prossimi 12 mesi il valore dei noli nel segmento dei
container potrebbe scendere ai minimi storici.
Nella sua ultima analisi sul mercato dello shipping, riferendosi
al segmento del trasporto marittimo containerizzato, DSF evidenzia
che in questo settore la capacità della flotta è
raddoppiata fra il 2010 e il 2023 mentre nel contempo i volumi di
traffico marittimo containerizzato sono cresciuti del +49% e che in
questo periodo la crescita della domanda di trasporto dei container
in funzione della distanza è stata solo del +40%. Il
documento specifica che l'eccesso di capacità della flotta è
destinato ad aumentare nel corso della seconda metà del 2024,
ponendo probabilmente notevole pressione sia sul valore dei noli
marittimi che sui prezzi delle navi di seconda mano.
Soffermandosi sulle recenti dinamiche del mercato, l'analisi di
DSF osserva che i volumi dei trasporti containerizzati si sono
ridotti non solo nel 2020 ma anche nel 2022, mentre la flotta ha
continuato ad aumentare. Per far fronte all'eccesso di capacità
di stiva, i carrier marittimi hanno ridotto la velocità media
delle navi da 17,3 nodi nel 2010 a 13,9 nel 2023 al fine di
diminuire la capacità di trasporto della flotta e renderne
più efficiente l'utilizzo. L'analisi rileva che durante i
primi anni del decennio in corso la combinazione gli effetti della
strategia di rallentamento della velocità di navigazione, dei
colli di bottiglia infrastrutturali e di altri disservizi ha
assorbito la capacità in eccesso e il recente
reindirizzamento delle navi impiegate sui servizi attraverso il
canale di Suez verso il Capo di Buona Speranza ha comportato nel
primo trimestre del 2024 un aumento dell'8-10% della domanda globale
in funzione della distanza, incremento che è particolarmente
sensibile per le portacontainer più grandi impiegate tra
l'Estremo Oriente e l'Europa, con quasi l'85% di queste unità
che sono dirottate sulla rotta attorno all'Africa.
Secondo DSF, tuttavia, questi effetti sono di breve termine e
presto non saranno più in grado di mascherare il divario tra
domanda e offerta. La società danese ritiene che ciò
accadrà probabilmente già nella seconda metà di
quest'anno e questo principalmente per effetto dell'immissione sul
mercato di nuove navi. Gli ingenti ordini per nuove unità
navali emessi dagli armatori durante la pandemia di Covid-19 -
spiega l'analisi - hanno spinto il rapporto ordini-flotta oltre il
20%. In questo ambito, nei prossimi anni il numero di
portacontenitori più grandi, di capacità superiore a
15.000 teu, registrerà una crescita superiore al +50% e
attualmente solo 24 delle navi di questo segmento di capacità
hanno più di dieci anni mentre il portafoglio ordini ne
contiene ben 182. Gli analisti di DSF prevedono che prossimamente i
vettori marittimi restituiranno la capacità in eccesso alle
società che noleggiano portacontainer e nel contempo
trasferiranno le navi più grandi sulle rotte marittime
attualmente percorse da navi di minore capacità.
Rilevando che le prospettive per i noli e i prezzi delle navi
usate sono gravate dall'afflusso straordinariamente elevato di nuove
portacontainer con consegna prevista nel 2024 e 2025, l'analisi
osserva che precedenti periodi di eccesso di capacità hanno
dimostrato che il valore dei noli può scendere del -80%
nell'arco di 12 mesi, mentre i prezzi delle navi di seconda mano
possono scendere del -63%. Secondo DSF, nei prossimi 12 mesi i noli
potrebbero scendere dall'attuale posizione del ciclo all'85°
percentile (Shanghai Containerized Freight Index attestato a 1.800
ad aprile 2024) al minimo storico, mentre i prezzi delle navi usate
potrebbero scendere dall'attuale posizione del ciclo del 52°
percentile al minimo storico.
Relativamente alle prospettive della domanda, l'analisi spiega
che se nel 2024 è attesa una crescita del +4,1% dei volumi di
container trasportati via mare, il maggior ricorso a rotte marittime
più lunghe eleverà la crescita della domanda in
funzione della distanza ad oltre il +9%. In particolare, si prevede
che i traffici intra-asiatici cresceranno del +3,9% contribuendo ad
un terzo alla crescita del volume complessivo, mentre si stima che
le rotte tra l'Estremo Oriente e gli Stati Uniti cresceranno del
+6,5%. Si prevede, inoltre, che i volumi delle importazioni
statunitensi sosterranno gran parte dell'aumento delle distanze dei
viaggio. Quanto alle principali rotte dall'Estremo Oriente
all'Europa, l'analisi precisa che è attesa una crescita di
poco superiore al +1% sia nel 2024 che nel 2025.
Evidenziando che nella seconda metà del 2024 l'eccesso di
capacità della flotta è destinato a crescere
progressivamente e che ciò probabilmente determinerà
una pressione significativa sui noli e sui prezzi delle navi usate,
l'analisi conclude che nei prossimi 12 mesi il valore delle tariffe
di trasporto potrebbe scendere ai minimi storici se la capacità
non verrà gestita con attenzione e che, essendo probabile che
i carrier optino per periodi di noleggio brevi, particolarmente
difficile diventerà lo scenario per le società che
danno a noleggio le loro navi, che potrebbero veder ridotti
drasticamente i loro ricavi.
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