L'indicatore di intensità di carbonio (CII), che è
stato definito in sede IMO quale indicatore operativo di intensità
di carbonio annuale delle navi, penalizza le bettoline, i mezzi
navali utilizzati prevalentemente nei porti per rifornire di
carburante le navi. Lo ha denunciato l'International Bunker Industry
Association (IBIA), l'associazione internazionale che rappresenta le
imprese impegnate in tale attività, evidenziando la necessità
che, come nei giorni scorsi ribadito da altre associazioni del
settore marittimo
(
del
9
luglio 2024), per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione
dell'International Maritime Organization venga definito uno
specifico indicatore CII per ciascun segmento dello shipping. Com'è
invece attualmente concepito, ovvero come uno strumento “valido
per tutti” - ha sottolineato l'IBIA - «il CII, a causa
del modo in cui viene calcolato, penalizza le navi che compiono
viaggi di breve durata».
Precisando che «l'IBIA, quale organizzazione con status
consultivo presso l'IMO, sostiene pienamente l'implementazione
efficace ed uniforme del quadro normativo per il trasporto marittimo
internazionale», Edmund Hughes, rappresentante
dell'associazione presso l'International Maritime Organization, ha
specificato che «tuttavia, laddove vengano identificate
anomalie in questi regolamenti, l'IBIA fornirà un contributo
costruttivo al loro ulteriore sviluppo». Ricordando che l'IMO
sta effettuando una revisione dell'indicatore di intensità di
carbonio, Hughes ha reso noto che «l'IBIA ha presentato un
documento per il MEPC 82 (la prossima sessione del Marine
Environment Protection Committee dell'IMO che si aprirà a
fine settembre, ndr), proponendo un fattore di correzione per
i viaggi di breve durata per assicurare che le navi bunker, che
svolgono un cruciale servizio a supporto del trasporto marittimo
internazionale, non siano eccessivamente penalizzate a causa della
natura del loro unico dovere di servizio».
Nel corso della prossima riunione di fine settembre il MEPC
inizierà una prima analisi dei dati dell'indicatore CII, la
cui raccolta è diventata obbligatoria ad inizio 2023, e la
proposta di modifica dell'indicatore è stata avanzata
dall'IBIA soprattutto in vista dell'accrescimento dei requisiti del
CII previsto dal 2026.