Proseguono negli Stati Uniti i contatti tra il sindacato
International Longshoremen's Association (ILA) e la United States
Maritime Alliance (USMX), l'associazione che rappresenta le
compagnie di navigazione containerizzate e gli operatori portuali
dei porti della costa orientale e del Golfo USA, per il rinnovo del
contratto dei lavoratori portuali di questi scali. In vista
dell'avvio dello sciopero indetto dall'ILA a partire dal prossimo
primo ottobre, tuttavia, le due parti non hanno fatto alcun passo in
avanti che consenta di passare dai contatti informali alla
riapertura di un tavolo di trattative.
Confermando che nelle ultime settimane le parti hanno comunicato
più volte, ieri l'ILA ha spiegato che la situazione di stallo
permane in quanto l'USMX continuerebbe ad offrire aumenti salariali
che il sindacato ritiene inaccettabili. «L'USMX - ha
specificato Harold J. Daggett, presidente dell'ILA - sa qual è
il nostro livello minimo in termini di salari affinché i
nostri associati dell'ILA possano ratificare un nuovo Master
Contract Agreement. Più volte alla settimana - ha affermato
Daggett riferendosi ai rappresentanti dell'USMX - mi chiamano per
cercare di indurre l'ILA ad accettare un pacchetto salariale più
misero. Gli iscritti dell'ILA non accetteranno queste offerte
offensive che sono una presa in giro considerando il lavoro svolto
dai lavoratori portuali dell'ILA e i miliardi di dollari di utili
che le imprese realizzano sulle spalle del loro lavoro. La colpa
dello sciopero che da qui ad una settimana chiuderà tutti i
porti sulla costa atlantica e del Golfo - ha denunciato il
presidente del sindacato - ricade interamente sulle spalle
dell'USMX».
Inoltre l'ILA ha ribadito l'accusa rivolta alla parte datoriale
di diffondere false notizie sull'entità degli aumenti
sollecitati dal sindacato asserendo che ammonterebbero ad un rialzo
di oltre il 75% nell'arco del possibile nuovo accordo della durata
di sei anni: «ingannare il pubblico con calcoli fuorvianti -
ha affermato Daggett - non contribuirà ad ottenere un accordo
con l'ILA. Anche un aumento di paga di cinque dollari all'ora per
ogni anno nel quadro di un accordo di sei anni equivale solamente ad
un aumento medio annuo di circa il 9,98%. Gli associati dell'ILA -
ha aggiunto - sono bravi in matematica quanto quelli di qualsiasi
altra azienda. Sono ben consapevoli degli utili realizzati dalle
imprese per cui lavorano e sono ancora più motivati a
scendere in piazza il primo ottobre se non ottengono l'aumento
salariale che credono fermamente di meritare».
Da parte sua l'USMX, confermando i tentativi volti a convincere
l'ILA a riprendere le trattative, ha ribadito che non è stato
possibile programmare un nuovo incontro.
Intanto, in vista dell'ormai imminente sciopero, la Federal
Maritime Commission (FMC) ha evidenziato a tutte le parti che
sottostanno ai regolamenti emanati dall'agenzia federale
statunitense che queste norme rimangono in vigore durante qualsiasi
periodo di fermo dell'attività dei terminal portuali ed ha
specificato di aver dato mandato al proprio ufficio Bureau of
Enforcement, Investigations, and Compliance di indagare su eventuali
segnalazioni di trasgressioni dei regolamenti, avvertendo che
perseguirà i trasgressori adottando le misure più
severe previste dalle leggi. Quindi ha esortato i vettori marittimi
e i terminalisti portuali a rispettare le norme, incluse quelle che
regolano le tariffe, i contratti di servizio, la programmazione
degli arrivi ai terminal nonché, in particolare,
l'applicazione e la fatturazione dei costi di demurrage &
detention, fatturazione dei costi per i periodi di sosta dei
container nei porti che recentemente è stata oggetto di una
nuova legge
(
del 23
febbraio 2024).