
Dopo il calo del -49,1% anno su anno registrato lo scorso
luglio, nel mese successivo il traffico delle merci nel porto di
Taranto ha segnato un incremento del +20,3% sull'agosto 2024 essendo
ammontato a 1,18 milioni di tonnellate. La crescita è stata
genera dal rialzo dei volumi di rinfuse liquide e solide attestatisi
rispettivamente a 458mila tonnellate (+19,6%) e 673mila tonnellate
(+50,4%). Le merci in container, con 6mila tonnellate, hanno
accusato un calo del -2,7% e in forte diminuzione sono risultate le
altre merci varie con 45mila tonnellate (+69,1%).
Nei primi otto mesi del 2025 lo scalo portuale pugliese ha
movimentato globalmente 8,78 milioni di tonnellate di merci, con un
aumento del +16,7% sullo stesso periodo dello scorso anno, di cui
2,85 milioni di tonnellate di rinfuse liquide (+6,1%), 4,36 milioni
di tonnellate di rinfuse secche (+21,6%), 61mila tonnellate di merci
containerizzate (-32,3%) e 1,51 milioni di tonnellate di altre merci
varie (+30,1%). Il traffico totale dei passeggeri passati attraverso
il porto è stato di 103mila unità (-1,8%).
Intanto il traghetto Drea, che faceva parte della flotta
della Moby e recentemente è stato ceduto alla messinese Med
Fuel, è stato respinto anche dal porto di Taranto in quanto
l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio non ha
autorizzato l'attracco della nave «tenendo prioritariamente
conto - ha spiegato l'ente portuale - delle legittime preoccupazioni
espresse dalla comunità locale circa possibili rischi legati
alla presenza di amianto». Nelle scorse settimane, infatti, la
Drea era approdata a Spalato proprio per effettuare la
rimozione di pannelli contenenti amianto presso il cantiere navale
Brodosplit, ma il Ministero croato del Mare, dei Trasporti e delle
Infrastrutture aveva imposto la partenza del traghetto in quanto la
rimozione dell'amianto sarebbe avvenuta in violazione delle
normative nazionali. Successivamente la nave era stata respinta
anche dal porto di Crotone, ed ora anche da Taranto, anche se al
traghetto è stato consentito di sostare temporaneamente nel
porto pugliese in quanto il comandante dell'unità ha
dichiarato lo stato di emergenza in considerazione delle difficili
condizioni meteorologiche e del conseguente possibile cedimento del
cavo di traino che la collega al rimorchiatore.