
Sabato il vice premier cinese He Lifeng, che è
responsabile del dialogo commerciale di alto livello tra Cina e
Stati Uniti ed è quindi impegnato in prima persona nel
confronto tra i due Paesi sui dazi reciproci, ha tenuto una
videochiamata con il segretario statunitense al Tesoro, Jeffrey
Bessant, e con il rappresentante americano al commercio,
l'ambasciatore Jamieson Greer che guida l'Office of the United
States Trade Representative (USTR). Se da parte cinese si è
parlato di uno scambio sincero, approfondito e costruttivo su
questioni chiave nelle relazioni economiche e commerciali bilaterali
e della comune intenzione di tenere un nuovo ciclo di consultazioni
nel più breve tempo possibile, da parte statunitense è
stata invece ribadita l'accusa rivolta a Pechino di un tentativo di
coercizione contro le aziende che stanno contribuendo, con ingenti
investimenti, al rilancio dell'industria americana in settori
critici.
La denuncia è stata rilanciata ieri da Jamieson Greer
riferendosi, senza citarle, alle contromisure annunciate dalla Cina
in risposta alle nuove tasse a carico delle navi cinesi che scalano
i porti americani decise da Donald Trump che colpiranno cinque
filiali statunitensi del gruppo navalmeccanico sudcoreano Hanwha
Ocean Co.
(
del 14
ottobre 2025). «Le recenti azioni di ritorsione della Cina
contro aziende private in tutto il mondo - ha affermato il
rappresentante dell'USTR - fanno parte di un più ampio schema
di coercizione economica per influenzare la politica americana e
controllare le supply chain globali, scoraggiando le aziende
straniere dall'investire nella cantieristica navale americana e in
altri settori critici. I tentativi di intimidazione - ha proseguito
Greer - non impediranno agli Stati Uniti di ricostruire la propria
base cantieristica e di rispondere in modo appropriato agli attacchi
della Cina contro settori industriali critici per ottenere il
predominio. Restiamo impegnati a difendere le nostre aziende, a
proteggere le catene di approvvigionamento e a incoraggiare gli
investimenti alleati nel futuro industriale americano».