 Anche nel terzo trimestre di quest'anno, come nei quattro
periodi trimestrali precedenti, la compagnia d'Amico International
Shipping (DIS), che opera nel segmento delle navi product tanker
Handysize, MR e LR1 tramite la società integralmente
controllata d'Amico Tankers, ha registrato un peggioramento dei
risultati finanziari. Nel periodo luglio-settembre del 2025 i ricavi
base time charter sono stati pari a 66,8 milioni di dollari, con un
calo del -20,5% sullo stesso trimestre dello scorso anno. L'EBITDA e
l'EBIT sono ammontati rispettivamente a 39,2 milioni (-32,1%) e 26,7
milioni di dollari (-38,4%). L'utile netto ha totalizzato 24,3
milioni (-39,6%).
L'amministratore delegato della DIS, Carlos Balestra di Mottola,
ha spiegato che nei primi nove mesi del 2025, «in generale,
DIS ha continuato a beneficiare di un contesto di mercato positivo,
sostenuto da persistenti inefficienze nei traffici, da una crescita
limitata della flotta, da una minore disponibilità di navi
non soggette a sanzioni e da una riduzione della produttività
complessiva della flotta, oltre che dall'allungamento delle distanze
medie percorse, derivante dall'evoluzione dei flussi commerciali.
Dall'ottobre 2023 - ha ricordato - Stati Uniti, Regno Unito e Unione
Europea hanno progressivamente ampliato le misure volte a colpire
navi, trader e società energetiche coinvolti in traffici
illeciti di petrolio, principalmente di origine russa. Il numero
totale di petroliere sanzionate supera oggi le 830 unità,
pari a circa il 15,5% della flotta mondiale di navi cisterna. Nel
mese di ottobre 2025, l'Unione Europea ha approvato il suo
diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include
ulteriori 117 navi e due importanti raffinerie in Cina, con una
capacità complessiva pari a 600mila barili al giorno. Allo
stesso tempo, gli Stati Uniti hanno introdotto nuove e significative
sanzioni nei confronti della Russia, colpendo Lukoil e Rosneft, che
rappresentano circa il 60% della produzione nazionale di greggio e
il 45% (circa 400 mila barili al giorno) delle esportazioni di
gasolio del Paese».
«I fondamentali dell'industria delle navi cisterna - ha
proseguito Balestra di Mottola - rimangono solidi. La crescita della
domanda mondiale di petrolio ha rallentato a causa del rallentamento
economico e dell'aumento delle tensioni commerciali; tuttavia, l'IEA
prevede ancora un incremento della domanda di 0,7 milioni di barili
al giorno sia nel 2025 che nel 2026, dopo l'aumento di 1,0 milione
di barili al giorno registrato nel 2024».
Il CEO della DIS ha rilevato, inoltre, che «cambiamenti
strutturali continuano a sostenere ulteriormente la domanda di
product tanker. Lo spostamento della capacità mondiale di
raffinazione verso est, trainato dall'apertura di nuovi, grandi
impianti in Medio Oriente e in Asia e dalle chiusure registrate nei
mercati più maturi - ha spiegato - sta comportando un
allungamento delle distanze percorse e sostenendo le rotte a lungo
raggio». Balestra di Mottola ha evidenziato anche che «sul
fronte dell'offerta, dopo diversi anni di espansione, i nuovi ordini
di navi hanno registrato un marcato rallentamento. Nei primi nove
mesi del 2025 - ha specificato - sono state ordinate soltanto 37
navi MR e LR1, rispetto a 178 nello stesso periodo del 2024. Il
portafoglio ordini in questi segmenti rappresenta circa il 14,4%
della flotta esistente in termini di portata lorda, e per tutte le
navi cisterna questo rapporto si attesta al14,6%. Prezzi elevati per
le nuove costruzioni, la limitata capacità produttiva dei
cantieri al di fuori della Cina, l'incertezza normativa e i tempi
lunghi di consegna stanno scoraggiando ulteriori ordini».
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