Questa mattina la compagnia armatrice I. Messina & C. ha inaugurato ufficialmente, con un ricevimento sulla ro-ro "Jolly Rosso"a cui è seguita la benedizione del terminal da parte di mons. Molinari, l'attività a Ponte Ronco, all'estremità occidentale del porto di Genova-Sampierdarena.
Al ricevimento sono intervenuti autorità e operatori marittimo portuali, che si sono complimentati con i titolari della compagnia armatrice, Gianfranco, Giorgio e Paolo Messina, per la funzionalità degli arredi del terminal, allestito in poco più di tre mesi e sul quale sono state trasferite via mare buona parte delle attrezzature dell'ormai ex terminal di Fossamastra del porto della Spezia. A Ponte Ronco hanno cominciato a far capo le undici ro-ro portacontainer di proprietà della Messina e le quattro navi noleggiate, che collegano Genova con i principali porti africani (Africa orientale, occidentale, Mar Rosso, Nord e Sud Africa), del Levante mediterraneo, del Golfo Arabo e del subcontinente indiano.
Il caratteristico terminal "a coda di scoiattolo" è stato assegnato in concessione alla Messina dall'Autorità Portuale nel luglio scorso dopo anni di progetti, polemiche e contrapposizioni con la Compagnia dei lavoratori portuali. La Messina ha avuto in gestione un'area di circa 164.000 metri quadrati comprendenti metà dell'Officina Derna, complessivamente poco più di un terzo del cosiddetto "multipurpose", mentre la restante parte (Ponti Libia e Canepa, con l'altra metà dell'Officina Derna) è stato assegnato al Consorzio Multipurpose. La compagnia armatrice genovese investirà nel suo terminal 50 miliardi di lire, realizzando una delle più moderne e funzionali infrastrutture del Mediterraneo. Il traffico della Messina che ora fa capo al porto di Genova è di circa 180.000 teu l'anno e da Ponte Ronco viene smistato prevalentemente per ferrovia, la cosiddetta "sommergibile", che porta al parco ferroviario del Campasso, alle spalle di Genova.
Quello di Ponte Ronco costituisce l'ultimo terminal del porto di Genova che è stato assegnato in concessione a un gruppo privato e conclude la politica di privatizzazione iniziata anni fa dall'Autorità Portuale.
Bruno Bellio
I. MESSINA & C., PRIMO ARMATORE ITALIANO CHE HA REALIZZATO L'INTEGRAZIONE VERTICALE DELLE TRE FASI DI TRASPORTO NAVE-PORTO-TERRA
Ha undici navi di proprietà e quattro noleggiate impiegate in collegamenti con porti dell'Africa e del Vicino e Medio Oriente
La storia della compagnia di navigazione I. Messina & C. s'identifica in buona parte con quella della penetrazione italiana attraverso i servizi marittimi sui mercati africani, del Vicino e del Medio Oriente. Fondata nel 1921 come società in accomandita semplice, la Messina, società italiana con capitale italiano che ha sempre operato con navi italiane, è stata riconosciuta dal governo come compagnia marittima nazionale.
Dopo quasi mezzo secolo di attività, nel 1968 ha iniziato un processo di adeguamento della società e delle navi alle mutate esigenze del trasporto marittimo, rinnovando la flotta e ristrutturando i servizi. In poco più di un decennio questo processo ha condotto alla totale conversione dell'attività di armatore tradizionale di navi convenzionali in quella di vettore specializzato in servizi roro-container, mentre nel 1974 la società è stata trasformata in società per azioni.
Oggi la Messina gestisce i seguenti dodici servizi di linea specializzati con navi ro-ro portacontainer polivalenti che trasportano rotabili, container e carico unitizzato tradizionale, che scalano in Mediterraneo i porti di Genova, Napoli, Marsiglia, Barcellona e Castellon (tra parentesi l'anno di inizio del servizio tradizionale e quello d'inizio del servizio specializzato):
LIBIA (1921-1968) ogni 10 giorni per Tripoli, Bengasi e Misurata. LEVANTE (1945-1970) ogni 15 giorni per Beirut, Mersina e Alessandria. ARABIA SAUDITA (1935-1975) ogni 7 giorni per Gedda. MALTA (1921-1978) ogni 7 giorni per malta EST AFRICA (1935-1980) ogni 18 giorni per Mogadiscio (sospeso), Mombasa e Dar es Salaam. ALGERIA (1955-1971) ogni 10 giorni per Algeri, Orano e Annaba. TUNISIA (1955-1971) ogni 7 giorni per Tunisi. MAR ROSSO (1935-1981) ogni 18 giorni per Massaua, Assab, Aqaba, Port Sudan, Hodeidah e Gibuti. GOLFO ARABO (servizio specializzato dal giugno 1982) ogni 18 giorni per Dubai, Dammam e Kuwait. INDIA / PAKISTAN (servizio specializzato dal novembre 1987) ogni 18 giorni per Bombay, Kandla e Karachi. AFRICA OCCIDENTALE (1946 con ragione sociale Nautilus-1975) ogni 20 giorni per Dakar, Abidjan, Tema, Lome, Cotonou, Lagos, Takoradi, San Pedro. SUD AFRICA (1968-1992) ogni 18 giorni per Durban, Capetown, East London (ev.), Beira (ev.).
Il processo di sviluppo e riconversione dell'attività armatoriale ha comportato la progressiva acquisizione di navi a sempre più elevato grado di sofisticazione, e in quest'ottica si colloca l'acquisto nel 1985 delle portacontenitori già della Hellenic Line (navi da 1500 teu e 3354 metri lineari) ribattezzate "Jolly Rubino", "Jolly Smeraldo" e "Jolly Turchese", la trasformazione della "Jolly Grigio" e della "Jolly Amaranto" acquistate nel 1984 dal gruppo giapponese Kawasaki e jumboizzate con portata incrementata a 1100 teu oltre ad oltre 3000 metri lineari per carico ro-ro, l'acquisizione nel 1989 delle ro-ro portacontainer "Jolly Bianco", "Jolly Verde" e "Jolly Rosso" (1500 teu e 3100 metri lineari) e nel dicembre di due anni fa della gemella "Kagoro", ribattezzata "Jolly Marrone".
Insieme con il rinnovo della flotta sono stati ristrutturati e potenziati i servizi a terra e razionalizzate le linee marittime: precedendo le moderne teorie gestionali del trasporto marittimo a container, che prevedono la riduzione delle schedule di linea a pochi indispensabili scali, la Messina ha proceduto a razionalizzare i propri servizi istituendo porti capilinea dotati di spazi e infrastrutture adeguate.
Nel 1977 ha aperto il container terminal della Spezia (acquisizione dell'area di Fossamastra di 43.800 mq, di cui 32.000 di proprietà e il resto in concessione demaniale, con collegamento a terminal retrostante di 55.000 mq) concentrando nei tre accosti serviti da tre linee ferroviarie le operazioni precedentemente svolte nei porti di Genova e Livorno, riducendo i tempi di rotazione delle navi e il numero di approdi con conseguenti economie di gestione.
La razionalizzazione dell'attività armatoriale e trasportistica ha determinato la realizzazione dell'integrazione verticale delle tre fasi del ciclo di trasporto nave-porto-trasporto terrestre, e sul modello spezzino la Messina ha trasformato l'attività in terminal minori di porti italiani e stranieri toccati dalle sue navi. Si è così concretato, con l'apporto di subcontractors, un capillare sistema di trasporto intermodale door-to-door con il supporto di un moderno sistema informatico che consente la programmazione, il controllo e l'esecuzione delle varie funzioni e dei differenti aspetti gestionali e operativi dell'azienda armatoriale.
Ultimo e recentissimo atto della storia della società armatrice genovese il trasferimento dell'attività terminalistica dal porto della Spezia a quello di Genova, dove oggi - come detto più sopra - è stato ufficialmente inaugurato il suo terminal di Ponte Ronco.
L'attuale forma societaria (spa) in essere, come detto, dal 1971, con capitale di 57 miliardi di lire, è retta dal seguente CdA:
Presidente Gianfranco Messina
Amministratori delegati Giorgio Messina e Paolo Messina
Consiglieri delegati Fulvio Fossa, Francesco Benvenuto, Giampaolo Cerruti, Andrea Gais, Massimo Messina, Ignazio Messina, Gianfranco Porcile, Alessandro Cosini, Stefano Messina
Consiglieri Rinaldo di Negro, Enrico Bonaccorti, Sebastiano Buciuni, Armando Cervetto, Bruno Tirasso, Silvano Caviglia
Dal 1981 la società ha una nuova struttura
- la spa controlla tutte le attività operative del gruppo nel campo armatoriale ed è azionista di maggioranza della nuova consociata sudafricana Ignazio Messina & C. (Pty) Ltd e detiene partecipazioni in un terminal rinfuse, in una raffineria di petrolio, in una compagnia marittima e in un cantiere navale in Italia;
- la società capogruppo Finemme spa che detiene il 99,9% del pacchetto azionario della spa svolge attività finanziaria ed è in mano alla famiglia Messina (oltre l'84% dell'azionariato). Finemme è azionista di due compagnie di trasporti liquidi e di un'agenzia marittima in Europa e detiene una partecipazione di minoranza nella società sudafricana e in due società finanziarie, in una banca e in una società commerciale di carbone a Genova. Il CdA della Finemme è il seguente:
Presidente Gianfranco Messina
Amministratori delegati Giorgio Messina e Paolo Messina
Consigliere delegato Rinaldo di Negro
Consiglieri Matteo Messina, Sebastiano Buciuni, Luigi Maria Gais, Giuseppe Calì, Bartolomeo Carini
LA FLOTTA DELLA MESSINA
NAVI ITALIANE DI PROPRIETA'
| dwt |
Jolly Grigio | 15130 |
Jolly Amaranto | 15130 |
Jolly Rubino | 31400 |
Jolly Smeraldo | 31400 |
Jolly Turchese | 31400 |
Jolly Bianco | 27720 |
Jolly Verde | 27720 |
Jolly Rosso | 27720 |
Jolly Marrone | 27720 |
Jolly Blu | 8500 |
Jolly Giallo | 17700 |
NAVI NOLEGGIATE
| dwt | bandiera
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Alcyona | 26000 | St. Vincent Grenadines |
Askania | 4000 | Antigua |
Jolly Arancione | 4700 |
Romania |
Bul Pride | 5350 | Bulgaria |
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