L'associazione ambientalista Greenpeace, espulsa lo scorso giugno dall'International Maritime Organization (IMO) (
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20 giugno 2003), è stata riammessa come osservatore in seno all'organismo delle Nazioni Unite. «Questo - ha commentato Paul Horsman, attivista di Greenpeace - è un altro esempio di come il potere dell'opinione pubblica possa fermare i nostri avversari dal tentare, alla chetichella, di zittirci».
La decisione assunta nello scorso giugno - ha sottolineato Greenpeace - era stata assunta senza votazione quando la presidenza era ricoperta da Singapore. E «Singapore - ha accusato l'associazione ambientalista - è una delle "bandiere di comodo" che immatricola navi non sicure e petroliere ormai rottami». «In un organismo dominato da interessi particolari - ha concluso Greenpeace - consideriamo che il nostro ruolo sia quello di ricordare all'IMO quali siano i suoi veri componenti: le generazioni future che hanno diritto ad oceani puliti».
A difesa del trasporto marittimo si è schierato il segretario generale dell'International Maritime Organization, William O'Neil, che ha sostenuto con forza anche il ruolo dell'IMO nella tutela della sicurezza in mare e della salvaguardia dell'ambiente marino nel suo intervento alla ventitreesima assemblea dell'organismo delle Nazioni Unite, che è iniziata ieri a Londra. «L'industria marittima - ha detto - offre il mezzo più pulito e meno costoso di trasporto per oltre il 90% delle merci mondiali e, sebbene la sua immagine pubblica possa non essere sempre come vorremmo che fosse, la realtà è che oggi lo shipping è in una situazione molto migliore dal punto di vista della sicurezza e della prevenzione degli inquinamenti rispetto a quella che era quattordici anni fa. E la situazione continua a migliorare. Tuttavia non siamo ancora giunti alla fine del viaggio e c'è bisogno di altro ancora perché noi possiamo creare un mondo marittimo non pericoloso, più sicuro e più amico dell'ambiente». «Il mondo - ha aggiunto - vuole che si un freno alle navi che cadono a pezzi e ai loro carichi e combustibili che inquinano le coste. Vuole uno shipping di qualità. Ma non vuole vedere i costi del trasporto salire alle stelle. Entrambe sono richieste ragionevoli e non credo che una escluda l'altra. Ma soddisfare entrambe sarà una prova notevole». Quattordici anni fa O'Neil era stato nominato segretario generale dell'IMO; alla fine di quest'anno lascerà l'incarico al greco Efthimios Mitropoulos (
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18 giugno 2003).