
Bocciata con il voto odierno del Parlamento europeo la proposta di direttiva sui servizi portuali (
inforMARE del
18 gennaio 2006), «è ora giunto il momento di aprire una fase nuova invitando la Commissione Europea ad un'analisi aggiornata della situazione della portualità europea che tenga conto, tra l'altro, della diversità dei modelli istituzionali, gestionali ed operativi esistenti nei vari Paesi membri», ha dichiarato il presidente di Assoporti, Tommaso Affinita. «È anche opportuno - ha aggiunto - evitare eccessi di regolamentazione e mettere in campo, invece, vere e proprie politiche per il settore marittimo portuale in grado di sostenere la competitività dell'intero sistema comunitario rispetto alle sfide provenienti dai grandi scali marittimi del Far East».

Ricordando che la proposta di direttiva presentata dalla Commissione «si trattava della riproposizione di un documento ormai datato la cui prima stesura risale addirittura al 2001 mentre, nel frattempo, le dinamiche del mondo marittimo-portuale si sono rapidamente evolute» e che Assoporti, insieme con le associazioni dei terminalisti e ai sindacati, aveva sollecitato il ritiro della proposta di legge, Affinita ha detto che «Assoporti - lavorando anche all'interno di ESPO, l'associazione europea della portualità - si impegnerà a seguire con grande attenzione il processo di riconsiderazione delle tematiche portuali a livello europeo». «Su scala nazionale - ha concluso Affinita - si riproporrà poi, tra le priorità della nuova legislatura, l'esigenza di mettere mano ad una più incisiva e coerente politica di settore, affrontando i nodi istituzionali a cominciare dalla riforma della legge 84 e ripristinando le risorse per investimenti infrastrutturali nei nostri porti irragionevolmente bloccati con le due ultime leggi finanziarie".