La Commissione Europea ha annunciato oggi l'avvio di un'indagine sugli aiuti concessi al cantiere navale greco Hellenic Shipyards (HSY). Nel 2004 Bruxelles aveva già aperto un'indagine sui sostegni finanziari garantiti al cantiere dall'istituto bancario pubblico ETVA, in particolare su 160 milioni di euro concessi nel 1997 per aiuti alla ristrutturazione e 29,5 milioni di euro nel 2002 per aiuti alla cessazione d'attività.
La decisione odierna - ha spiegato la Commissione - riguarda «diverse potenziali misure di aiuto che la Grecia non ha notificato: iniezioni di capitale, garanzie e prestiti ricevuti da HSY da soggetti pubblici, per esempio relativi a contratti ferroviari e per la costruzione di traghetti, con la sovvenzione trasversale delle attività militari e civili di HSY e con una clausola di risarcimento concessa dallo Stato greco ad HDW-Ferrostaal (società che avevano comprato HSY,
inforMARE dell'
11 ottobre 2001, ndr) contrariamente all'impegno di rifondere una sovvenzione illegale ricevuta da HSY».
«Gli Stati membri - ha detto il commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes - devono rispettare le normative dell'UE sugli aiuti di Stato in base alle quali le società non possono essere tenute in vita artificiosamente grazie a ripetuti interventi dello Stato. Per ciò che riguarda la costruzione navale, il Trattato comunitario assicura che gli Stati membri possano salvaguardare i propri legittimi interessi di sicurezza nazionale, ma questa salvaguardia non può essere usata quale pretesto per concedere aiuti di Stato illegali alle attività civili. Dobbiamo esaminare questi casi con attenzione per prevenire distorsioni della concorrenza nei mercati dei prodotti civili».
Attualmente il cantiere Hellenic Shipyards di Skaramangas è di intera proprietà della tedesca ThyssenKrupp Werften GmbH che nel gennaio 2005 aveva comprato la HDW (
inforMARE del
17 maggio 2004) e nel novembre 2005 aveva acquisito le quote della HSY in mano alla Ferrostaal.