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Passera promette il sostegno del governo per il rilancio del gruppo navalmeccanico Fincantieri
Il ministro ha sottolineato l'importanza di «diversificare e ampliare l'offerta a piattaforme specializzate, anche per dare maggiore certezza alla produttività di tutti i cantieri». Soddisfatti i sindacati Fim e Uilm; delusione della Fiom
11 gennaio 2012
I sindacati Fim-Cisl e Uilm si sono dichiarati soddisfatti dell'impegno dichiarato dal governo di sostenere il rilancio del gruppo navalmeccanico Fincantieri, mentre Fiom-Cgil non ritiene sufficiente la promessa dell'esecutivo, anzi la Federazione Impiegati Operai Metallurgici della Cgil giudica «deludente» l'esito dell'incontro per esaminare le prospettive dell'azienda tenutosi ieri sera a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico.
Nel corso della riunione il titolare del dicastero, Corrado Passera, ha «confermato l'importanza strategica dell'industria cantieristica per l'economia nazionale, sottolineando - spiega una nota del ministero - l'impegno che l'esecutivo intende riservare al rilancio di Fincantieri, a partire dalla volontà di dare un futuro a tutti i siti in cui opera l'azienda. In particolare, è stata ribadita la volontà del governo di rafforzare questo settore industriale, con il completamento delle commesse già deliberate, il supporto alle azioni commerciali dell'azienda e la conferma dei finanziamenti in ricerca e innovazione».
Inoltre il ministro Passera ha posto l'accento sull'importanza di «diversificare e ampliare l'offerta a piattaforme specializzate, anche per dare maggiore certezza alla produttività di tutti i cantieri».
Da parte del governo è stato spiegato che «su queste basi saranno confermati i prossimi incontri di verifica del piano di riorganizzazione e rilancio di Fincantieri» e che, «grazie al coinvolgimento delle istituzioni territoriali, sarà accelerato l'iter di realizzazione degli impegni assunti per Sestri Ponente (tramite l'accordo di programma) e Castellammare di Stabia».
Infine Passera ha espresso apprezzamento per l'intesa raggiunta lo scorso 21 dicembre presso il ministero del Lavoro, «grazie alla quale sarà possibile garantire la tutela del reddito dei lavoratori» ( del 22 dicembre 2011).
Fim-Cisl ha apprezzato l'impegno dell'esecutivo e il segretario nazionale del sindacato, Alberto Monticco, ha sottolineato che l'incontro di ieri «è la conferma dell'interesse da parte del governo per la cantieristica navale, un settore strategico per l'economia e l'industria del nostro Paese». «Il ministro - ha rilevato - ha condiviso e apprezzato l'impostazione dell'accordo del 21 dicembre scorso, definendolo un ottimo accordo che garantisce il mantenimento di tutti i siti e la gestione concordata delle eccedenze. Il ministro ha inoltre confermando l'impegno del governo per il rilancio di Fincantieri e la salvaguardia di tutti i siti impegnandosi, anche rispetto alle amministrazioni pubbliche locali affinché diano continuità degli impegni presi su diversificazione ed investimenti».
«Abbiamo apprezzato - ha proseguito Monticco - il ruolo svolto dal ministro e riteniamo estremamente positivo il fatto che sia stata confermata l'impostazione data l'accordo del 21 dicembre scorso, anche perché, il piano alternativo dell'advisor di Fintecna era peggiorativo rispetto al piano del 3 giugno scorso, ripartire quindi dalla conferma dell'integrità del gruppo, è un fatto estremamente importante che dovrebbe essere valorizzato da tutto il fronte sindacale in modo serio e responsabile».
«Ci sarà a breve - ha concluso il segretario nazionale di Fim-Cisl - una verifica e un monitoraggio del percorso autorizzativo per quanto riguarda gli accordi di programma, c'è quindi un impegno reale per rilanciare l'azienda e confermare la strategicità e ruolo, mantenendo aperti tutti i siti del gruppo».
«Il ministro dello Sviluppo economico - hanno concordato i segretari generale e nazionale della Uilm, Rocco Palombella e Mario Ghini - ha giudicato il piano di riorganizzazione di Fincantieri veramente ben fatto e ha ritenuto l'accordo raggiunto nello scorso mese di dicembre tra azienda e sindacati “un fior di risultato”. Corrado Passera si è inoltre impegnato a seguire in prima persona la realizzazione degli accordi di programma sottoscritti per Genova e Palermo garantendo fin d'ora un confronto specifico con i sindacati metalmeccanici appena si concluderà lo studio di fattibilità del bacino di costruzione per Castellammare di Stabia».
Sia Fim-Cisl che Uilm hanno ricordato che l'accordo del 21 dicembre scorso prevede «il mantenimento di tutti i siti e una gestione concordata delle eccedenze» e hanno ribadito che ciò «ha evitato che si procedesse con il piano predisposto dall'advisor, piano predisposto dopo il 3 giugno, che prevedeva, oltre alla chiusura dei cantieri di Sestri Ponente e Castellamare di Stabia, anche l'accorpamento ai cantieri di Monfalcone e Muggiano delle due palazzine direzionali di Trieste e Genova e il drastico ridimensionamento del cantiere di Palermo che sarebbe stato destinato alle sole riparazioni e trasformazioni» ( del 3 e 22 giugno 2011). «Quindi - hanno osservato Fim-Cisl e Uilm ribadendo la loro disapprovazione rispetto alla posizione assunta dalla Fiom-Cgil - i tanto criticati accordi locali e ancora di più quello nazionale del 21 dicembre ultimo scorso sono stati quelli che alla fine hanno permesso di mantenere l'unicità e l'integrità del gruppo nel contesto nazionale, mentre se avessimo ascoltato le strategie di qualche altra organizzazione sindacale, oggi saremmo purtroppo costretti ad affrontare tragiche prospettive di ridimensionamento e chiusura di siti».
«Il ministro - hanno sottolineato Fim-Cisl e Uilm - ha confermato inoltre l'impegno del governo al mantenimento di tutti i siti del gruppo, l'impegno alla realizzazione del programma militare Frem per quanto riguarda il finanziamento della quinta e sesta unità, l'impegno in merito agli investimenti su ricerca e sviluppo e alla necessità di perseguire i programmi alternativi attuando quanto previsto nell'accordo del 21 dicembre sulle nuove produzioni di piattaforme per il trattamento dei rifiuti, eolico, offshore, impianti LNG, carceri galleggianti, intervenendo sulle istituzioni locali e supportandole anche per la ricerca di eventuali finanziamenti. Andranno anche verificati, con incontri specifici - hanno confermato i due sindacati - lo stato di avanzamento degli accordi di programma di Sestri Ponente e di Palermo: su questo tema c'è l'impegno del governo a far partecipare le organizzazioni sindacali ai comitati di pilotaggio, mentre per il bacino di costruzione di Castellamare di Stabia, c'è l'impegno del ministro a convocare le organizzazioni sindacali, una volta ricevuto il piano di fattibilità, per una analisi dei risultati e per condividere insieme il percorso da avviare».
«Un incontro quindi - hanno concluso Fim-Cisl e Uilm - molto positivo che rilancia l'importanza e la strategicità del settore, l'unicità e l'integrità dell'azienda e riafferma la volontà di non chiudere alcun stabilimento. Per Fim e Uilm nazionali questo incontro con il governo e il conseguente giudizio positivo espresso dal ministro dell'accordo del 21 dicembre scorso, sono la conferma, nei fatti, nei contenuti e nelle linee di politica industriale, del valore di questo accordo e dell'importanza della nostra scelta di firmarlo». Fim-Cisl e Uilm hanno annunciato che nei prossimi giorni predisporranno un calendario di assemblee informative, sia dell'accordo del 21 dicembre che dell'incontro del 10 gennaio, in tutti i siti del gruppo Fincantieri.
Fiom-Cgil non ha ritenuto invece sufficiente l'impegno del governo per il rilancio di Fincantieri assicurato dal ministro Passera, al quale - ha ricordato il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini - era stato chiesto di riconvocare l'azienda per discutere la ripartizione dei carichi di lavoro. Inoltre Passera - ha ricordato Landini - ha espresso apprezzamento per l'intesa del 21 dicembre, accordo separato che Fiom-Cgil non ha sottoscritto e che reputa peggiorativo rispetto agli scenari prospettati in precedenza.
L'esito dell'incontro di ieri ha scatenato la protesta dei lavoratori del cantiere navale genovese di Sestri Ponente, che alla fine del prossimo marzo esaurirà il suo carico di lavoro. Stamani gli operai sono scesi in sciopero ed hanno bloccato il casello autostradale di Genova-Aeroporto. Una manifestazione è in atto anche a Palermo, per protestare contro il piano di esuberi che prevede la riduzione di 140 posti di lavoro nello stabilimento cantieristico siciliano.
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