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Assologistica, i corridoi doganali sono di fatto un'offerta di servizi addizionali per la clientela
Mearelli: manifestiamo stupore nel leggere che i Fast Corridor alterano il libero mercato
5 maggio 2015
Assologistica (Associazione Italiana Imprese di Logistica) interviene ancora sul tema dei corridoi doganali replicando al presidente dell'Associazione Spedizionieri del Porto della Spezia, Alessandro Laghezza, che - ha spiegato il presidente di Assologistica, Carlo Mearelli - «ha espresso stupore nel leggere la nostra posizione a favore dei corridoi doganali» ( del 27 aprile 2015). «Altrettanto stupore - ha controbattuto Mearelli - manifestiamo noi nel leggere che i Fast Corridor alterano il libero mercato e non sono aderenti né alla legislazione europea né a quella nazionale».
L'opinione di inforMARE
C'è chi riterrà questa analogia fuorviante e chi invece la reputerà calzante.
Ci pare che le procedure doganali a cui sono soggette le merci che arrivano sul territorio italiano, per come vengono percepite da molte aziende, siano paragonabili alle liste d'attesa per accedere alle prestazioni fornite dal Sistema Sanitario Nazionale.
C'è chi chiede il drastico abbattimento di questi tempi d'attesa e tra costoro ci sono la maggioranza dei cittadini, dei pazienti e la totalità dei politici nelle loro promesse pre-elettorali.
Ci sono altri, forse più realisti o disincantati, che ricorrono ai servigi di un parente, di un amico o di un conoscente ben introdotto per non dover attendere mesi o anni per sottoporsi a cure o per ottenere prestazioni mediche.
Nel mondo della logistica ci sono coloro che esigono il buon e omogeneo funzionamento del sistema doganale nazionale e quelli che magari pragmaticamente si adoperano perché una certa cosa marci più speditamente.
Bruno Bellio
«I corridoi doganali - ha rilevato Mearelli - sono di fatto un'offerta di servizi addizionali per la clientela, con piena tutela dell'Erario e dei tributi doganali gravanti sulle merci in transito. Il servizio ferroviario, inoltre, garantisce un alto livello di sicurezza del viaggio tra il porto ed il nodo logistico esterno».
«Su un tema - ha proseguito il presidente di Assologistica - condividiamo quanto asserisce Laghezza: lo sportello unico doganale rappresenterebbe la soluzione globale! Peccato che sia dalla ormai lontana finanziaria dell'anno 2004 che l'Agenzia delle Dogane avrebbe dovuto assumere il ruolo di driver e coordinatore di tutti gli enti ispettivi e delle loro relative amministrazioni, senza il quale lo sportello unico non decollerà mai».
«Ora - ha sottolineato Mearealli - al presidente Laghezza ribadiamo che è nostra convinzione che i Fast Corridor contribuiscano sensibilmente ad aumentare ulteriormente i volumi in arrivo ed in partenza dal suo porto. Quindi, nel rispetto della libertà di mercato, riteniamo che nessuno dei suoi associati perderà business, ma ci sarà molto più volume per tutti, perché l'ulteriore soluzione logistica rappresentata dal Fast Corridor, consentirà di ottimizzare ancor di più il modello La Spezia».
«Tutti - ha concluso il presidente di Assologistica - dovrebbero condividere la necessità di lavorare per riportare nei porti italiani i containers che oggi arrivano nei porti del Nord Europa, recuperando anche rilevanti importi derivanti dai diritti di importazione, a beneficio di un aumento degli introiti del nostro Paese».
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