Ieri la Commissione ristretta per la competizione strategica tra
gli Stati Uniti e il Partito Comunista Cinese della Camera dei
rappresentanti degli Stati Uniti ha pubblicato un proprio rapporto
sugli investimenti strategici che la Cina starebbe effettuando
nell'industria marittima americana, documento che evidenzia
nuovamente come il produttore di mezzi portuali Shanghai Zhenhua
Heavy Industries (ZPMC), che è di proprietà dello
Stato cinese, domini il mercato mondiale delle gru ship-to-shore e
crei significative vulnerabilità alla sicurezza informatica e
alla sicurezza nazionale sia degli Stati Uniti che dei suoi alleati.
Rischi che sono stati evidenziati nei mesi scorsi e che il governo
di Pechino e la ZPMC hanno definito assolutamente infondati
(
del
21
e
26
febbraio e
11
marzo 2024).
Ricordando che attualmente ZPMC detiene quasi l'80% del mercato
delle gru portuali STS che sono installate sulle banchine dei porti
statunitensi, i rappresentanti della Commissione hanno evidenziato
che «le prove raccolte durante la nostra indagine congiunta
indicano che ZPMC potrebbe, se lo volesse, fungere da cavallo di
Troia in grado di aiutare il Partito Comunista Cinese e l'esercito
della Repubblica Popolare Cinese a sfruttare e a manipolare le
attrezzature e la tecnologia marittima degli Stati Uniti su loro
richiesta. Questa vulnerabilità nelle nostre infrastrutture
critiche ha il potenziale di influenzare gli americani da una costa
all'altra. Sacrificando potenzialmente la sicurezza economica a
lungo termine per un guadagno finanziario a breve termine - è
stato denunciato - abbiamo dato al Partito Comunista Cinese la
capacità di tracciare il movimento delle merci attraverso i
nostri porti o persino di fermare di punto in bianco le attività
portuali. Nel quadro dell'aggressione della Cina nell'Indopacifico,
in caso di escalation il nostro più grande avversario
geopolitico potrebbe esercitare questo potere per influenzare
l'attività militare e commerciale globale».
Se il rapporto si sofferma a lungo sulla ZPMC, oltre ai
possibili rischi determinati dall'uso nei porti americani di gru
prodotte in Cina il documento prende in esame anche la
partecipazione dei gruppi cinesi COSCO e China Merchants Group (CMG)
ad attività portuali nei porti di Long Beach, Seattle, Los
Angeles, Houston e Miami, attività che sono condotte da joint
venture tra le società cinesi e aziende occidentali.
Il rapporto formula diverse raccomandazioni per ridurre i rischi
per la sicurezza nazionale, suggerendo nel breve termine al
Dipartimento per la Sicurezza Interna di emanare immediatamente
direttive a tutti i porti affinché, in assenza di specifici
obblighi contrattuali, vengano disconnessi i modem cellulari o altri
sistemi di connessione con ZPMC e affinché i porti nazionali
che impiegano gru della società cinese installino software di
monitoraggio delle tecnologie dei mezzi portuali. Inoltre, secondo
la Commissione, nel medio termine il Congresso dovrebbe approvare
una legge che esenti i porti americani dai requisiti di acquisto di
prodotti statunitensi del Buy America Act per l'acquisto di gru
portuali da nazioni non antagoniste avvalendosi delle sovvenzioni
federali americane. È evidenziata anche la necessità
di emanare linee guida in merito alle gru portuali per i fornitori
affidabili, con particolare riferimento ai componenti dei mezzi
portuali e alle pratiche di subappalto. Oltre a raccomandare
l'acquisto di gru STS di aziende di nazioni non antagoniste, il
rapporto invita anche a studiare le conseguenze della fine del
supporto contrattuale della ZPMC ai mezzi e ai servizi attivi nei
porti statunitensi, esaminando soprattutto gli impatti sull'economia
nazionale. Viene poi suggerita l'emanazione di linee guida sulle
sovvenzioni ai porti affinché gli scali portuali possano
compensare il costo dell'acquisto di gru STS da nazioni non
antagoniste. Tra le raccomandazioni per il lungo termine, il
rapporto invita a commissionare uno studio sulla creazione di una
base di produzione di gru negli Stati Uniti.