Quale fra i consorzi armatoriali attivi nel segmento dei servizi
marittimi containerizzati realizzerà maggiori risparmi nei
pagamenti della tassa sulle emissioni di carbonio nell'ambito
dell'EU ETS, il sistema di scambio di quote di emissioni dell'Unione
Europea che dall'inizio di quest'anno è stato esteso al
trasporto marittimo? Secondo la società di consulenza danese
Sea-Intelligence, sarà la MSC che, se attualmente è
consorziata con la danese Maersk Line alla quale la lega un accordo
di vessel sharing denominato 2M, non lo sarà più
dall'inizio del prossimo anno
(
del
25
gennaio 2023). Tuttavia, essendo MSC il primo carrier mondiale
per capacità della flotta di portacontainer ed avendo già
stretto accordi di cooperazione meno vincolanti con altre compagnie,
dal prossimo anno MSC - ha rilevato Sea-Intelligence - continuerà
ad avere un ruolo primario sul mercato mondiale essendo grande
quanto un'alleanza armatoriale.
Se inizialmente le compagnie di navigazione con navi di almeno
5.000 tonnellate di stazza lorda che fanno scalo nei porti dell'UE,
che per compensare le emissioni sono chiamate ad acquistare quote
(European Union Allowances equivalenti ad una tonnellata di C02
equivalente) da restituire agli Stati membri, per il 2024 saranno
tenute a restituire quote pari al 40% delle emissioni prodotte dalle
loro navi che operano con l'Unione, l'anno successivo la quota
salirà al 70% e arriverà al 100% nel 2026. Tale
restituzione sarà ridotta del 50% nel caso di viaggi di navi
tra un porto dello Spazio Economico Europeo e un porto extraeuropeo,
a meno che il porto di transhipment extra-UE sia situato a meno di
300 miglia nautiche da un porto dell'Unione.
Per valutare l'impatto sulle alleanze armatoriali dell'EU ETS,
rilevando che per ottenere il massimo risparmio una nave deve fare
scalo nel porto extra-UE più vicino al primo o ultimo porto
di scalo nell'UE, Sea-Intelligence ha spiegato di aver calcolato il
risparmio sull'ETS prendendo in considerazione viaggi realizzati
attorno all'Africa sulla tratta Singapore-Algeciras e modificati per
inserirvi la tratta più breve tra un porto UE e uno non-UE,
pagando quindi solo il 50% delle emissioni da questo porto
extraeuropeo a quello di Algeciras rispetto al pagamento del 50%
delle emissioni per una nave che viaggia direttamente da Singapore
ad Algeciras percorrendo una rotta assai più lunga.
Secondo quanto riscontrato da Sea-Intelligence, il network di
servizi di linea della MSC consentirebbe di ridurre la distanza
notificata tra Asia ed Europa a quasi la metà, mentre le
alleanze Gemini Cooperation e Premier Alliance, la prima costituita
dalle compagnie Hapag-Lloyd e Maersk e la seconda da HMM, ONE e Yang
Ming, sarebbero su uno stesso piano competitivo. Invece Ocean
Alliance, che è formata dalle compagnie CMA CGM, Evergreen,
COSCO e OOCL, beneficerebbe di una riduzione assai marginale del 7%.
Sea-Intelligence ha precisato che, tuttavia, Ocean Alliance non ha
ancora reso nota la configurazione del proprio network di servizi
per il 2025 che, secondo la società danese, dovrebbe prendere
atto della possibile riduzione dell'esposizione ai costi dell'ETS.