
L'associazione dei porti europei ESPO ha espresso seria
preoccupazione per il rinvio di un anno della definizione della
strategia per la riduzione delle emissioni di gas serra del
trasporto marittimo deciso a conclusione dell'ultima sessione del
Marine Environment Protection Committee (MEPC) dell'International
Maritime Organization (IMO) tenutasi la scorsa settimana a Londra
(
del
17
ottobre 2025). L'European Sea Ports Organisation ritiene che
«questo rinvio sia un'occasione persa per accelerare la
transizione del settore verso carburanti puliti e teme che prolunghi
ulteriormente la frammentazione e le disparità di condizioni
derivanti da normative regionali». Inoltre, ESPO ha
specificato che «questa decisione è particolarmente
deludente, viste le forti richieste provenienti da tutto il settore
del trasporto marittimo per un approccio globale unificato».
Ad avviso dell'associazione, «lo slancio c'era, con un ampio
sostegno ad un quadro che potesse fornire chiarezza, prevedibilità
e parità di condizioni per tutti gli attori della supply
chain marittima», mentre «il rinvio rischia di minare
questo raro momento di convergenza e indebolisce la credibilità
della leadership internazionale in materia di clima nel settore del
trasporto marittimo».
ESPO ha comunque esortato tutte le parti interessate - governi,
industria e società civile - a non perdere fiducia nel
processo e a continuare a contribuire in modo costruttivo, invitando
in particolare la comunità marittima mondiale ad impegnarsi
per definire un quadro che sia al tempo stesso ambizioso e
praticabile.
Inoltre, in assenza al momento di una svolta a livello globale,
ESPO ha sollecitato la Commissione Europea ad affrontare
efficacemente gli impatti negativi delle misure dell'approccio
regionale dell'UE sulla dispersione delle attività e sulla
competitività, in quanto - ha spiegato l'associazione - in
attesa di un possibile allineamento tra la normativa UE e quella
futura dell'IMO è opportuno riconoscere e affrontare le
distorsioni del mercato che compromettono la solidità dei
porti europei.
ESPO ha precisato che comunque accoglie con favore la nuova
strategia della Commissione Europea per dare forma a una transizione
globale pulita e resiliente, che mira a imprimere slancio politico
all'azione per il clima, a sostenere le industrie delle tecnologie
pulite e ad espandere le partnership globali per catene del valore
sostenibili. Per perseguire tali obiettivi, l'associazione dei porti
europei invita la Commissione UE ad adottare misure concrete, tra
cui l'introduzione di esenzioni fiscali mirate per l'elettricità
utilizzata dalle navi all'ormeggio nei porti e per i combustibili a
zero emissioni di carbonio come metanolo verde, ammoniaca e
idrogeno, per ridurre i costi operativi e stimolare la domanda.
Inoltre, ESPO propone di utilizzare contribuiti e contratti di
carbonio per differenza (CCfD) per colmare il divario di prezzo tra
combustibili fossili e sostenibili, soprattutto nelle fasi iniziali
di implementazione, di utilizzare i ricavi del sistema di scambio di
quote di emissione dell'UE (ETS) per sostenere le infrastrutture
portuali per il rifornimento di carburanti puliti e per
l'approvvigionamento energetico da terra (OPS), dando priorità
agli investimenti laddove più sensati, e di incentivare la
domanda di combustibili puliti, eliminando l'incertezza e rendendo
più attraente per produttori e fornitori di carburanti
investire e aumentare la capacità.