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Si inasprisce lo scontro Novi-Messina
Il gruppo armatoriale circostanzia le proprie recriminazioni con una serie di documenti
9 giugno 2006
Il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi, ha telefonato nei giorni scorsi ai Messina. Forse ci sarà un incontro, nel tentativo di ricucire lo strappo tra il doge di Palazzo San Giorgio e i vertici del gruppo armatoriale e terminalistico genovese. Ma nessun bookmaker assennato scommetterebbe un euro sull'esito positivo dell'abboccamento Novi-Messina.

Anche perché dopo quella telefonata - hanno rilevato i dirigenti della Ignazio Messina & C. Spa - «Novi ha allargato molto il discorso».

Oltre alla totale divergenza d'opinioni sui fatti, divergenza che - ha confermato la Messina - dovrà essere risolta in sede legale, ciò che probabilmente ha contribuito ad irritare il gruppo è che Novi, nel corso di una recente trasmissione televisiva, abbia definito la polemica «inutile, stupida, ingiusta».

Questa mattina, in un nuovo incontro con la stampa, i Messina hanno ribadito le accuse mosse al presidente della port authority una settimana fa (inforMARE del 1' giugno 2006). Lo hanno fatto circostanziando le loro recriminazioni con una serie di documenti che - secondo il gruppo - confermerebbero le loro ragioni.

Novi - ha detto l'amministratore delegato della società, Ignazio Messina - ha allargato il discorso innanzitutto tirando in ballo «il conflitto di interessi nel Comitato Portuale». Se io sono in conflitto di interessi, allora - ha rilevato il manager del gruppo - lo sono tutti i membri del Comitato, senza i quali «rimarrebbero solo Novi e la sua struttura». Ignazio Messina ha sottolineato che, come rappresentante del settore armatoriale in seno al parlamentino di Palazzo San Giorgio, la sua presenza alle riunioni del Comitato Portuale di Genova si limita all'esposizione delle ragioni degli armatori, a cui si rivolge prima di parteciparvi.

Inoltre i Messina negano che l'intricata vicenda dell'assegnazione del terminal Multipurpose si sia svolta così come sostiene Novi. Il gruppo armatoriale MSC, che si era aggiudicato il terminal, acconsentì a ritirarsi dalla gara «quando - ha detto Ignazio Messina - si mise d'accordo con il gruppo Grimaldi e poi con il Sech di Negri» per potersi insediare a Calata Bettolo rinunciando al Multipurpose. «Novi - ha sottolineato l'amministratore delegato della Messina - non c'entra niente». Non solo - ha aggiunto - ma il presidente Novi avrebbe voluto che ritirassimo tutti i ricorsi, non solo quelli relativi al Multipurpose, richiesta che - ha osservato - anche lo stesso sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, definì un possibile abuso.

Il fuoco di fila dei Messina si sposta anche sui guardiafuochi, menzionati da Novi quale motivo di dissidio con il gruppo armatoriale. «I guardiafuochi - ha tagliato corto Ignazio Messina - sono un balzello che esiste solo nel porto di Genova. Un balzello che ci costa 150mila euro all'anno». «Non capisco - ha aggiunto - perché Novi si preoccupi sempre di difendere i prestatori di servizio in monopolio invece che i terminalisti, che portano lavoro al porto». D'altronde - ha osservato - «Novi si è scelto come consulente Sergio Maria Carbone, che difende gli interessi dei prestatori di servizi tecnico-nautici».

Pareri diametralmente opposti anche su una precisa presa di posizione di Ignazio Messina in Comitato Portuale. Novi asserisce che l'amministratore delegato del gruppo si sia astenuto in occasione della votazione sull'approvazione del bilancio 2005 dell'ente portuale, mentre il diretto interessato - verbale della riunione alla mano - ha fatto rilevare il suo voto contrario.

Che i Messina e Novi siano agli antipodi appare evidente anche dalle considerazioni sulla tempistica e sulla bontà dei lavori effettuati o in corso nell'area del porto di Genova in cui opera il gruppo armatoriale. Nei giorni scorsi Novi aveva elencato le sue osservazioni in due note (inforMARE dell'1 e 5 giugno 2006). I Messina replicano oggi con un documento di risposta che pubblichiamo di seguito. Una per tutte: nel corso dell'esecuzione dei lavori alla banchina Canepa Levante - sostiene Novi - «la Ignazio Messina ha richiesto una modifica del progetto per adeguarlo all'esigenza di disporre di un fondale di -12 metri a 2,5 metri dal ciglio banchina al posto del fondale originariamente previsto di -12 a 5 metri dal ciglio banchina. Ciò ha comportato la sospensione dei lavori, ad ottobre del 2005, per l'approvazione della relativa variante e per il reperimento dei fondi necessari al suo finanziamento». Replica del gruppo armatoriale: «la Messina non ha mai chiesto di avere i fondali con un pescaggio di 12 metri a 2,5 metri .anziché a 5 metri dal ciglio banchina, come affermato falsamente dal presidente Novi nel suo comunicato stampa del 5 giugno scorso. La Messina ha sempre chiesto, come previsto espressamente in concessione e come è d'altronde logico che sia, che i fondali con un pescaggio di 12 metri fossero al piede della banchina».

La lista dei punti di discordia è lunga. Facile prevedere che un eventuale incontro Novi-Messina non possa dare una svolta positiva ai rapporti tra Palazzo San Giorgio e il gruppo armatoriale. Ma la speranza è sempre l'ultima a morire, si dice (ma non ci crede nessuno).

Bruno Bellio


 

 

RISPOSTA DELLA MESSINA ALLE RECENTI DICHIARAZIONI DI NOVI A SEGUITO
DELLA CONFERENZA STAMPA DEL 10 GIUGNO 2006



 

POLEMICHE


Meno male che il Presidente Navi nOn vuole fare polemiche: dopo la nostra conferenza stampa del 1' giugno scorso ha emesso un comunicato stampa, ha convocato una conferenza stampa che poi ha annullato, ha rilasciato un ulteriore comunicato stampa che ha inviato anche a tutti i membri del Comitato Portuale e al Collegio dei Revisori dei Conti, ha rilasciato due interviste in televisione, ha rilasciato oggi due interviste a due quotidiani genovesi.

Tutto ciò non limitandosi a rispondere a quanto da noi rappresentato, come farebbe chi non vuole alimentare polemiche, bensì allargando, la materia e offrendo nuovi spunti di contrapposizione a quella che lui stesso ha giudicato "una polemica inutile, stupida, ingiusta".

Chissà come si sarebbe comportato se avesse invece voluto davvero fare polemica!

Siamo quindi anche noi costretti a dover replicare puntualmente a tutte le sue false e gratuite dichiarazioni.

 

LAVORI AL TERMINAL E CAUSA DEI RITARDI


Teniamo a precisare innanzitutto che la Messina si è sempre limitata a chiedere all'Autorità Portuale il pieno rispetto di quanto concordato e stipulato nell'Atto suppletivo di concessione del 2 novembre 2004 (vedere Allegato 1) e firmato dal Presidente Novi in persona.

Al punto K delle premesse del sopraccitato Atto di concessione del 2 novembre 2004 si legge testualmente che Ignazio Messina & C. S.p.A.:

"ha condiviso la scelta dell'Autorità Portuale con la quale sono stati individuati quali progetti prioritari di attuazione del Piano Regolatore Portuale quelli afferenti il prolungamento ed il consolidamento della testata di Ponte Canepa con relative vie di corsa, il consolidamento della banchina di levante di Ponte Canepa con relativa installazione di vie di corsa, il rifacimento dei piazzali di Ponte Canepa e di calata Bengasi, il prolungamento ed il consolidamento della testata di Ponte Ronco con relative via di corsa, il riempimento dello specchio acqueo compreso fra i ponti Ronco e Canepa con relativo banchinamento di testata ed installazione di vie di corsa, l'adeguamento dei fondali a -14 metri nel canale prospiciente e lungo le testate dei ponti Ronco e Canepa, l'adeguamento dei fondali a -12 metri nello specchio acqueo compreso fra Ponte Canepa e Ponte Libia, l'adeguamento dei fondali di Ponte Ronco ponente, la demolizione della Palazzina attualmente utilizzata dalla Polizia di Stato in radice al Ponte Canepa e lo spostamento e sostituzione della cabina elettrica sita in radice di Ponte Canepa, richiamandosi in proposito quanto previsto dal Piano di interventi di interesse comune/Piano di intervento per il dragaggio dei fondali del porto di Genova di cui al Comitato Portuale del 5 novembre 2003."

"prende atto che l'Autorità Portuale ha avviato le procedure per l'approfondimento dei fondali del canale del bacino di Sampierdarena e per i lavori atti a consentire la piena agibilità dell'imboccatura di ponente del porto"

"ha presentato in data 30 aprile 2004 un adeguamento del proprio piano di impresa in coerenza con il programma di investimenti da realizzare a cura dell'Autorità Portuale di Genova nell'ambito

"Ronco/Canepa", piano d'impresa che è stato approvato dal Comitato Portuale del 141uglio 2004;"

All'articolo 17.5, Norme transitorie, del sopraccitato Atto di concessione del 2 novembre 2004, si legge ancora testualmente:

"Al fine della presa in consegna ed in relazione a profili di regolare e sicura conduzione delle. quattro gru acquistate dalla Concessionaria, con separato atto verrà assentito l'utilizzo di porzione di Ponte Libia levante per il periodo necessario all'attuazione del programmato trasferimento delle stesse gru sulle banchine di cui al presente atto all'articolo 3."

In breve qui dì seguito riportiamo gli impegni assunti dall'Autorità Portuale nell'Atto di concessione del 2 novembre 2004 con lo stato reale dei fatti e rispetto alle dichiarazioni del Presidente Novi.

 

ELENCO LAVORI



 


 


 


Atto di concessione del 2/11/2004


 


Stato attuale dei fatti

Ronco testata



Ultimazione prevista per fine 2005


 


Prevista consegna per luglio 2006 ma con banchina non operativa

Canepa levante



Ultimazione prevista entro 5 luglio 2005


 


Prevista consegna entro fine 2006

Canepa testata



Ultimazione prevista per settembre 2004


 


Consegnata in parte il 6 agosto 2005 con banchina non operativa

Riempimento Ronco Canepa



Ultimazione prevista per inizio 2008


 


Previsto lavori (forse) gennaio 2007 e quindi ultimazione prevista inizio 2010 ma progetto non ancora approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici


 

 

OSSERVAZIONI SUI SINGOLI LAVORI

Ronco testata


Non è pensabile che la Messina nel 2002, non essendo ancora concessionaria del ponte Canepa, cedesse la testata del molo Ronco affinché si predisponesse il riempimento tra il Ronco stesso e il Canepa rinunciando così definitivamente ai due accosti più importanti del terminal, in quanto gli unici a essere attrezzati con tre gru portainer, e rimanendo quindi con una sola banchina disponibile per tutto il terminal.

Contrariamente a quanto aveva previsto nel proprio piano d 'impresa - ripetiamo, approvato nel Comitato Portuale del 14 luglio 2004 e inserito nell'atto di concessione del 2 novembre 2004 (Allegato 2) - la Messina ha invece ceduto la testata del molo Ronco prima ancora che fosse terminato il Canepa levante e che la banchina fosse operativa, proprio al fine di accelerare i lavori e far pagare meno penali all'Autorità Portuale, rimanendo così costretta a operare solo su due banchine delle cinque teoricamente disponibili.

Nell'atto di concessione (Allegato 3) era previsto terminare questi lavori a fine 2005; speriamo che possano essere terminati nel luglio 2006 anche se la banchina non sarà ancora ovviamente operativa.

Canepa levante


È innanzitutto l'Autorità Portuale stessa; che afferma nel proprio comunicato stampa del 5 giugno scorso che i lavori sul Canepa levante sono stati fermi a causa del fatto che in queste aree ci stava lavorando la Compagnia Unica (e il sig. Spinelli con i suoi contenitori vuoti aggiungiamo noi): a chi spetta far liberare le aree se non all'Autorità Portuale?!

In realtà i lavori hanno subito il ritardo di un anno, e sono lievitati di costo, perché solamente dopo aver iniziato i lavori l'Autorità Portuale si è accorta che la banchina non era in regola con il Decreto Ministeriale Min. LL. PP. 11/3/1988 - Norme tecniche per opere di sostegno e fondazioni - per potervi installare le gru portainer e ha quindi dovuto progettare e procedere con un nuovo e non previsto rinforzo della banchina.

La Messina non ha mai chiesto di avere i fondali con un pescaggio di 12 metri a 2,5 metri anziché a 5 metri dal ciglio banchina, come affermato falsamente dal Presidente Novi nel suo comunicato stampa del 5 giugno scorso.
La Messina ha sempre chiesto, come previsto espressamente in concessione e come è d'altronde logico che sia, che i fondali con un pescaggio di 12 metri fossero al piede della banchina.
Si tratta quindi di un'altra falsa affermazione del Presidente Novi che si è inventato questa fantomatica distanza a cui garantirci i pescaggi solo per inimicizia.

La soluzione poi adottata dall'Autorità Portuale per garantirci i fondali previsti in concessione - allargando la banchina verso l'esterni anziché procedere con un rinforzo più "pesante" visto che la banchina per i motivi di sicurezza sopraesposti doveva comunque essere rinforzata - comporterà per una gru la perdita di capacità a prendere una fila di contenitori e per tutte le gru dover compiere 1,5 metri in più di corsa nelle operazioni dì carico/scarico dei contenitori con i conseguenti maggiori tempi di resa, consumi, costi di manutenzione ecc..

Quindi i ritardi e i maggiori costi dei lavori sono tutti imputabili all'Autorità Portuale e non a nuove richieste della Messina come sta cercando di addossare erroneamente il Presidente Novi!

Nell'atto di concessione (Allegato 3) era previsto finire questi lavori entro il 5 luglio 2005; speriamo oggi che possano essere terminati entri la fine del 2006 anche se la banchina non sarà ancora ovviamente operativa.

Canepa testata


È l'Autorità Portuale stessa che afferma nel proprio comunicato stampa del 5 giugno scorso che i lavori sul Canepa levante sono stati fermi ben 300 giorni a causa del fatto che in queste aree ci stava lavorando la Compagnia Unica: a chi spetta far liberare le aree se non all'Autorità Portuale?!! Più chiaro di così '

Nell'atto di concessione (Allegato 3) era previsto terminare questi lavori per settembre 2004; ci sono stati consegnati il 6 agosto 2005 ma l'accosto non è ancora operativo.

Riempimento specchio acqueo tra Ronco e Canepa


Desideriamo innanzitutto chiarire qui di seguito le ragioni della differenza tra il vecchio progetto, che era stimato costare circa 13 milioni di euro, e quello nuovo che l'Autorità Portuale afferma costare ben 48 milioni di euro a causa di nuove richieste della Messina.

Per prima cosa nel precedente progetto non si prevedevano tutta una serie di lavori che l'Autorità Portuale definisce come "impianti tecnologici" e che la Messina, contrariamente a quanto afferma l'Autorità Portuale che le vuole far passare come nuove richieste, aveva espressamente previsto nel proprio piano di impresa (Allegato 2) presentato il 30 aprile 2004, approvato il 14 luglio 2004 dal Comitato Portuale e inserito regolarmente nell'atto di concessione firmato i12 novembre 2004: "... un'area di circa 300.000 mq. completamente attrezzata con tutte le dotazioni necessarie (piazzali, gru portainer e transtainer, parco ferroviario, gate ecc. ecc.) per gestire il nuovo terminal nel suo assetto definitivo" e ancora "' anche con nuove opere/mezzi necessari allo sviluppo dei traffici più sopra indicato, come ad esempio un nuovo assetto del parco ferroviario e un eventuale nuovo accosto ro-ro in testata al Ronco ponente ecc. ecc."

Ancora una volta non si possono far passare come nuove richieste ciò che la Messina aveva espressamente previsto nel proprio piano di impresa, il quale fa parte integrante dell'atto di concessione del 2 novembre 2004 di cui la Messina chiede solamente il rispetto da parte del Presidente Novi e dell'Autorità Portuale.

Inoltre il precedente progetto non aveva previsto l'allungamento del tubo di scarico delle acque di raffreddamento della centrale elettrica sita in Lungomare Canepa, e questa ovviamente non è una richiesta della Messina.

La differenza maggiore però di circa 19 milioni di euro è dovuta al fatto di non poter usare lo smarino delle grandi opere ma materiali di risulta dei dragaggi.

A questo proposito si fa presente che l'Autorità Portuale, utilizzando la concomitanza dei lavori di Cornigliano per la messa in sicurezza della foce del Polcevera, risparmia ben 10 milioni di euro che sono finanziati direttamente dal Ministero dell'Ambiente, e non rappresenta quindi un maggior costo per l'Autorità Portuale.

Ciò però crea contemporaneamente un problema alla Messina, perché se non fosse esistita questa opportunità il materiale di risulta si sarebbe dovuto prendere dai dragaggi del canale di Sampierdarena, rendendo così pienamente utilizzabile la bocca di ponente del porto, opera questa che ci era stata garantita sin nella concessione del 1996 e che ora è stata rimandata a data da destinarsi.

Se si vuole fare un paragone in termini omogenei tra il progetto originario e quello nuovo del riempimento del Ronco - Canepa, ai 13 milioni di euro iniziali si devono aggiungere i costi per i lavori, ripetiamo previsti nell'atto di concessione del 2 novembre 2004, di adeguamento tecnologico e quelli dovuti alla mancanza dello smarino arrivando a un totale di circa 41 milioni di euro.

Come si fa quindi ad addebitare in maniera così scorretta al concessionario Messina tali maggiori costi dovuti a scelte completamente arbitrarie dell'Autorità Portuale?
Infine il progetto originario - quello dal costo di soli 13 milioni di euro - avrebbe comportato il dover attendere un ulteriore anno per l'assestamento definitivo del tombamento e della nuova banchina che in un primo momento avrebbero subito un cedimento di circa mezzo metro.

Mentre è ipotizzabile prevedere ciò in un terminal non operativo e/o che vede ampliarsi l'area senza intaccare quelle già operative, riteniamo assai gravoso ipotizzare di adottare tale tecnica in un terminal che vedrà tombarsi uno specchio acqueo intercluso fra due banchine operative e che si troverà ad avere un'area di cantiere non operativa nel bel mezzo del terminal stesso, gravando cosi pesantemente sull'operatività delle rimanenti aree operative. E tale ulteriore ritardo di un anno si sarebbe sommato al ritardo già accumulato nell'iter di approvazione del progetto.

Ma c'è anche una novità che abbiamo scoperto solo da qualche giorno: il 26 gennaio 2005 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, all'unanimità, non ha approvato l'originario progetto di riempimento del Ronco Canepa (quello dal costo di soli 13 milioni di euro) e ha invitato l'Autorità Portuale a ripresentare il progetto tenendo conto delle osservazioni espresse nella memoria stessa.

Sinteticamente le ragioni della bocciatura sono state le seguenti: "... la verifica della capacità portante non risulta verificata per i cassoni... per il palo lungo 19 metri viene eseguito il calcolo della capacità portante ma non la verifica, non essendo indicato il carico trasmesso dalle vie di corsa della gru ... per quanto riguarda i materiali da utilizzare per il tombamento dello specchio acqueo in argomento, dovranno essere definite le caratteristiche geotecniche dello stesso materiale, nonché le modalità della posa in opera e della successiva compattazione ... dovranno, infine, essere valutati i cedimenti del terrapieno, tenendo anche conto dei carichi di esercizio... in generale si rileva che la documentazione del progetto generale non appare adeguata a quanto previsto dalle norme vigenti per un progetto definitivo. In particolare risultano definiti in maniera approssimativa e poco chiari i collegamenti della struttura con quella dei moli Ronco e Canepa ... per la via di corsa della gru lato terra va effettuata l'analisi dei carichi trasmessi dalla gru stessa con indicazione dei diversi, contributi .. per quanto riguarda la pavimentazione del piazzale, va redatta la relativa progettazione completa dei calcoli statici preliminari. Analogamente, per i cassoni cellulari vanno allegati i calcoli preliminari, non ritenendosi ammissibile il riferimento a calcoli già presentati per un altro progetto. Il progetto non contiene indicazioni sulla durabilità del calcestruzzo ... Vanno, anche, forniti chiarimenti sulla esistenti strutture alle testate dei moli Ronco e Canepa, precisando se le stesse risultano tutte già realizzate o i relativi tempi di realizzazione ... circa la probabile disponibilità del materiale di riempimento si ritiene che tale aspetto vada chiarito: infatti si osserva che non si ritiene ammissibile effettuare la gara di appalto, senza la certezza sulla disponibilità del materiale stesso. Va, quindi, allegata al progetto idonea documentazione a dimostrazione della sicura disponibilità del medesimo. Sia nella Relazione che nel Capitolato va fatta chiarezza sugli aspetti amministrativi connessi alla discarica del materiale di riempimento, tenendo conto anche della necessità di compattazione dello stesso ... Per quanto riguarda l'impianto per lo smaltimento delle acque meteoriche, si osserva che la planimetria presentata risulta insufficiente, essendo necessario predisporre il relativo progetto (con relazione di calcolo) comprendente anche la vasca (o le vasche) disoleatrice e strigliatrice."

L'Autorità Portuale ovviamente, che secondo il presidente Novi agisce in completa trasparenza e buona fede, non ha certo ritenuto di informare la Messina che il progetto originario era stato respinto dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ma sta cercando di far ricadere su inesistenti nuove richieste della Messina il maggior costo dell'opera e la necessità del nuovo progetto!

Nell'atto di concessione (Allegato 3), infine, era previsto terminare questi lavori all'inizio del 2008; dovendo durare circa 36 mesi e preso atto dello stato dell'arte del progetto, se tutto andasse per il meglio, saremmo già in ritardo di un paio di anni.

Riteniamo che sia chiaro e palese che la responsabilità dei ritardi e dei maggiori costi sia imputabile solo e unicamente all'Autorità Portuale

 

AMMONTARE DEGLI INVESTIMENTI E RIPROGRAMMAZIONE DELLE OPERE NEL TRIENNIO 2006 - 2008


L'Autorità Portuale nel Comitato Portuale del 29 maggio scorso, approvando le Note di variazione al bilancio di previsione 2006 e più precisamente nella previsione flussi di cassa opere e lavori, ha confermato investimenti relativi al Ronco - Canepa, per circa 19 milioni di euro, relativi a commesse del 1998, 1999, 2000, 2002, 2004 e 2006 che non riguardavano i lavori del riempimento del Ronco - Canepa.

L'Autorità Portuale nel Comitato Portuale del 29 maggio scorso, approvando la Riprogrammazione

delle Opere - Triennio 2006 - 2008, ha deliberato quanto segue:
  1. dal 2006 ha stralciato 2.940.000 di euro per il dragaggio del canale di Sampierdarena - Tratto Ronco Libia;
  2. nel 2007 ha diminuito da2.940.000 a 2.150.000 di euro (- 790.000 euro) per il dragaggio del canale di Sampierdarena - Tratto Ronco Libia;
  3. nel 2006 ha inserito 10.800.000 di euro per l'intervento di realizzazione di un capannone nelle aree di Levante (non previsto prima);
  4. nel 2006 ha inserito 1.500.000 di euro per la demolizione dei Pennelli Fincantieri (non prevista prima);
  5. nel 2006 ha inserito 650.000 euro per la nuova passerella di ponte Andrea Doria (non prevista prima);
  6. nel 2008 ha inserito nuovi 5.600.000 di euro per il Tombamento Rouco - Canepa (fase 1) più tutta una serie di lavori per gli altri terminal;
  7. ha rimandato a dopo il 2008, ma non si sa quando, "La riprogrammazione delle risorse come sopra descritta evidenzia altresì l'indifferibile esigenza di reperire risorse finanziarie aggiuntive a copertura degli interventi ritenuti prioritari ed in particolare dei progetti re1ativi a: Polo Petrolifero di Multedo - impianto off-shore; completamento terminal portuale di Voltri; completamento degli interventi previsti dal progetto Ronco Canepa.


Quindi in concessione c'è l'impegno a completare i lavori del riempimento tra il Ronco e il Canepa per l'inizio del 2008 e l'Autorità Portuale, il 29 maggio 2006, delibera di rimandare a oltre il 2008 la programmazione, il finanziamento totale e il completamento dell'opera.

È anche in questo caso colpa della Messina o è una chiara e precisa volontà dell'Autorità Portuale, e del suo Presidente, a non voler rispettare gli impegni presi nell'atto di concessione e a ritardare i lavori presso il terminal Messina?!

Non è quindi vero che quanto abbia fatto l'Autorità Portuale per la Messina non è stato fatto per nessun altro terminal, anzi è vero il contrario, ciò che si è fatto per altri terminal non è stato fatto per la Messina.

Per quanto concerne poi l'entità degli investimenti si pensi solo ad esempio agli investimenti dell'Autorità per costruire e completare il VTE, oppure quanto sta stanziando per il Consorzio

MSC-SECH che da un'area in concessione di poco più di 20.000 mq. passerà a un'area più ampia di quasi dieci volte e dal costo sicuramente superiore di qualche decina di milioni di euro in più rispetto al terminal Messina! (prima 30, poi 80 e adesso 130 milioni di euro tutti approvati, stanziati e con lavori già aggiudicati seppur temporaneamente sospesi per ricorsi).

 

CONCLUSIONI



PERTANTO NOI DOVREMO RICORRERE AL T.A.R. PERCHÉ IL RIEMPIMENTO DEL RONCO - CANEPA APPROVATO DAL 2002 NON È STATO ADEGUATAMENTE FINANZIATO, DIROTTANDO NUOVA FINANZA ALTROVE, O PER L'INCAPACITÀ PROGRAMMATORIA DELL' AUTORITÀ PORTUALE STESSA DOVE IL PRESIDENTE FA POLEMICHE MA NON APPROFONDISCE I PROPRI IMPEGNI E/O, PENSANDO MALE, PERCHÉ AVEVA MAGGIOR INTERESSE A FAVORIRE ALTRI OPERATORI.

LASCIAMO A VOI QUINDI IL PRIMO GIUDIZIO POICHÉ IL SECONDO SARÀ QUELLO DEL GIUDICE.
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Genova
Nuovo direttore commerciale e nuovo direttore generale della compagnia in Spagna
Sull'ex Carbonile del porto di Genova i cantieri della diga foranea e del tunnel subportuale
Genova
Lo ha deliberato ieri il Comitato di gestione dell'AdSP
A Genova il “Graduation Day” dell'Accademia Italiana della Marina Mercantile
Genova
Consegnati 50 diplomi al termine del percorso formativo biennale e triennale
Il 27 novembre a Roma si terrà l'assemblea pubblica di UNIPORT
Roma
Incontro sul tema “Porti italiani, una rete di imprese al servizio del Paese e dell'Europa”
È deceduto Roberto Nappi, fondatore e direttore per 40 anni del “Corriere Marittimo”
Genova
La sua carriera era iniziata alla redazione del “Telegrafo” nel 1958
Nuove sanzioni dell'UE per proibire l'uso di navi e porti per il trasporto di droni e missili prodotti dall'Iran
Bruxelles
Masucci confermato presidente dei Propeller Clubs italiani
Genova
Nuovo mandato per il triennio 2024-2027
I marittimi della Galaxy Leader sono in ostaggio da un anno
Londra/Hong Kong
Platten (ICS): è inaccettabile; l'umanità prevalga e vengano immediatamente rilasciati
MSC applicherà un rincaro dei noli per i trasporti marittimi dal Far East al Mediterraneo
Ginevra
Aumenti del +25% e del +18% per i container da 20' e 40' diretti nel Mediterraneo occidentale e in Adriatico
Completato il retrofit dual-fuel di una grande portacontainer della Maersk
Copenaghen
Potrà navigare a metanolo. Incrementata la capacità di stiva
Autorizzazione ambientale della Regione al dragaggio delle banchine dalla 19 alla 26 del porto di Ancona
Ancona
L'intervento costerà complessivamente 16,5 milioni di euro
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Convegno del CNEL sulla sostenibilità del trasporto marittimo
Roma
Si terrà il 27 novembre a Roma
In crescita le spedizioni intermodali tra il porto di Trieste e la Slovacchia
Trieste
Nel terzo trimestre il traffico dei container movimentato da HHLA è calato del -2%
Amburgo
A Trieste i volumi trattati da PLT Italy nei primi nove mesi del 2024 sono diminuiti
Ad ottobre il traffico dei container nel porto di Hong Kong è cresciuto del +0,7%
Hong Kong
Nei primi dieci mesi del 2024 registrato un calo del -5,2%
Nel trimestre luglio-settembre il traffico delle merci nel porto di Civitavecchia è calato del -11,8%
Civitavecchia
I crocieristi sono aumentati del +2,7%
Lo scorso mese il porto di Singapore ha movimentato 3,5 milioni di container (+8,1%)
Singapore
Nei primi dieci mesi del 2024 la crescita è stata del +6,2%
MSC ha completato l'acquisizione della maggioranza della società logistica MVN
Ginevra/Milano
L'azienda milanese prevede di chiudere il 2024 con un fatturato di 100 milioni di euro
Convegno di Assiterminal dal titolo “Porti in connessione - ESG, IA, CSRD”
Genova
Si terrà il 5 dicembre a Roma
Nel trimestre estivo il traffico dei passeggeri nei terminal crociere di Global Ports Holding è cresciuto del +27,5%
Istanbul
Ricavi in aumento del +23%
Lo spedizioniere SDC ha introdotto l'intelligenza artificiale nella gestione delle pratiche doganali
Venezia
Annualmente le pratiche seguite superano le 15mila unità
Perfezionata la cessione della società di spedizioni Santandrea dalla Pacorini alla Aprile
Trieste
L'azienda è stata fondata nel 1989 a Trieste
Porto di Gioia Tauro, protocollo d'intesa per la sicurezza negli ambienti di lavoro e delle operazioni portuali
Gioia Tauro
Avrà una durata di tre anni
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Convegno del CNEL sulla sostenibilità del trasporto marittimo
Roma
Si terrà il 27 novembre a Roma
Convegno di Assiterminal dal titolo “Porti in connessione - ESG, IA, CSRD”
Genova
Si terrà il 5 dicembre a Roma
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RASSEGNA STAMPA
Sudan govt scraps $6bn Red Sea port deal with UAE
(The North Africa Post)
Argentina enfrenta tarifas portuarias hasta 500% más altas que otros países de la región
(Pescare)
››› Archivio
FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Nicola Zaccheo
Roma, 18 settembre 2024
››› Archivio
Paola Piraccini nominata collaboratore tecnico giuridico della Spininvest
Genova
Entrata in magistratura nel 1981, è consigliere di cassazione in pensione
Incontro a Roma tra i rappresentanti dei porti italiani e dei porti della Florida
Roma
Previsto un confronto per trovare temi comuni su cui impostare un'attività di benchmarking
Quest'anno i crocieristi nel porto di Ancona sono cresciuti del +18,9%
Ancona
Aumento del +25,1% dei transiti e calo del -5,1% degli sbarchi e imbarchi
Cambiaso Risso costituisce una joint venture a Cagliari
Cagliari/Genova
Partnership al 50% con Fausto Saba e Riccardo Vargiu
Ok al bilancio di previsione 2025 dell'AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale
Civitavecchia
Presenta un avanzo di oltre 2,5 milioni di euro
A Palermo il taglio della prima lamiera del nuovo traghetto per la Regione Siciliana
Trieste/Palermo
La consegna della nave è prevista per il 2026
I ricavi trimestrali di Global Ship Lease registrano la prima diminuzione dalla fine del 2018
Atene
La società ritiene che la propria flotta di portacontainer abbia ottime prospettive future di impiego
DP World sigla un accordo per comprare l'australiana Silk Logistics
Dubai/Melbourne
Il valore previsto della transazione è di circa 115 milioni di dollari
Un lavoratore è deceduto nel porto di Crotone
Gioia Tauro
Si sarebbe improvvisamente accasciato al suolo mentre parlava con alcuni colleghi
Torbianelli: bene l'ok del CIPESS al finanziamento del futuro Molo VIII del porto di Trieste
Trieste
Dei 315 milioni di euro previsti, 206,9 sono attesi dallo Stato
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio
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