- Ieri il Parlamento europeo, con 588 voti favorevoli, 42 contrari e tre astenuti, ha approvato in prima lettura un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio UE alla direttiva 35 del 2005 che rafforza le attuali norme sull'inquinamento provocato dalle navi obbligando gli Stati membri a prevedere, entro un anno, sanzioni penali per gli scarichi in mare di idrocarburi e liquidi nocivi commessi intenzionalmente, per imprudenza o per negligenza grave (inforMARE dell'11 luglio 2005, 29 marzo e 24 ottobre 2007, 11 marzo 2008).
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- La risoluzione legislativa prevede che le sanzioni, che dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive, riguardino sia le persone fisiche sia quelle giuridiche, comprese le società di classificazione o i proprietari del carico.
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- In particolare, le considerazioni al maxiemendamento sottolineano che le sanzioni penali «dovrebbero rivelarsi sufficientemente severe da scoraggiare i potenziali inquinatori dalla commissione di qualsiasi violazione». L'articolo 4 emendato prevede che «gli scarichi di sostanze inquinanti effettuati dalle navi, inclusi gli scarichi di minore entità», «siano considerati violazioni se effettuati intenzionalmente, per imprudenza o per negligenza grave» e gli Stati membri dovranno adottare «le misure necessarie a fare sì che le persone fisiche o giuridiche» che le commettono «possano essere dichiarate responsabili». Tuttavia ciò non vale per i casi di minore entità «qualora l'atto commesso non produca danni alla qualità dell'acqua», a meno che questi si verifichino periodicamente, producano nel loro insieme «danni alla qualità» dell'acqua e siano commessi «intenzionalmente, temerariamente o per negligenza grave».
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