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CNA-Fita ha sollecitato gli autotrasportatori italiani a non aderire al fermo
Sottolineando di essere ben cosciente che vi sarebbero tutte le ragioni per uno sciopero, l'associazione evidenzia la necessità di rinunciarvi in un momento di eccezionale emergenza
21 maggio 2012
CNA-Fita ha sollecitato la categoria dell'autotrasporto e tutti gli autotrasportatori italiani a non aderire al fermo proclamato per il periodo 28 maggio - 1 giugno da Trasportounito. « Da tempo - ha spiegato CNA-Fita - la nostra associazione ha denunciato pericolose fughe in avanti che unite alla disperazione del difficile momento economico rischiano di far assumere posizioni e responsabilità sbagliate oltre che pericolose a chi, come i nostri imprenditori, vorrebbe semplicemente portare avanti legittime rivendicazioni».
«Da Genova a Brindisi - ha proseguito CNA-Fita - l'Italia in queste ultime settimane è sconvolta da atti efferati quanto vili, accomunati da un preoccupante senso eversivo. In questo drammatico momento l'unica cosa sensata da fare è unirsi alle proprie istituzioni territoriali e nazionali per la difesa della cosa pubblica e del bene pubblico. In questo momento l'autotrasporto italiano non deve fermarsi, semmai deve dimostrare quanto tiene al suo Paese garantendogli ancora una volta la continuità dei servizi che tutti i giorni i nostri imprenditori piccoli, medi e grandi con sommo sacrificio e tra mille difficoltà portano avanti. Oggi non dobbiamo fermarci ma insistere nell'azione di dialogo dimostrandoci oltremodo propositivi e confidando in un governo che sappia in tempi stretti disinnescare l'oppressione dei costi massimi e soprattutto del caro gasolio».
«Tutto ciò premesso - ha concluso l'associazione - la Cna-Fita è ben cosciente che vi sarebbero tutte le ragioni per un fermo ma è altrettanto consapevole che oggi sapervi rinunciare ancora una volta in questo momento di eccezionale emergenza, non potrà che dare maggiore forza a ciò che, senza precise risposte da parte dell'esecutivo, non potrà che essere domani una grande manifestazione di dissenso. Le proposte ci sono - accisa mobile, sterilizzazione dell'Iva sulle accise e controlli - e sono molto chiare oltre che attuabili. Le nostre non sono richieste esclusive di una categoria bensì di una rappresentanza allargata che va dai benzinai agli autotrasportatori passando per i consumatori tutti».
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