- Oggi il Comitato Portuale di Livorno ha approvato la decisione dell'Autorità Portuale, inedita nel panorama portuale italiano, di acquisire temporaneamente una quota societaria dell'ALP, l'Agenzia per il Lavoro in Porto che è la fornitrice esclusiva di lavoro portuale temporaneo nello scalo labronico ( del 25 novembre 2014).
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- Ricordando che, come stabilisce l'articolo 6 della legge di riordino della legislazione in materia portuale n. 84 del 1994, “le Autorità Portuali non possono esercitare, né direttamente né tramite la partecipazione di società, operazioni portuali ed attività ad esse strettamente connesse”, l'ente portuale di Livorno ha confermato che il piano di “salvataggio” della ALP presentato questa mattina in Comitato Portuale non potrà che avere i caratteri della provvisorietà e della straordinarietà ed ha ammesso che solo costruendolo in questo modo, infatti, è auspicabile che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non contesti l'operazione. Se non si tratta dell'assetto definitivo, in quanto la partecipazione dell'ALP sarà a termine - ha rilevato l'authority portuale - è almeno il primo passo verso la rinascita del soggetto che ai sensi dell'articolo 17 della legge 84/94 è titolato ad integrare la manodopera delle imprese durante i picchi di lavoro.
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- L'Autorità Portuale ha specificato che l'ente sarà presente nel nuovo organo direttivo dell'ALP, mentre non è stato ancora chiarito quanti saranno i soci che entreranno o rimarranno nell'Agenzia per il Lavoro in Porto. Al momento - ha precisato l'ente - sono quattro i soggetti che hanno dato una disponibilità di massima: Uniport, Terminal Darsena Toscana (TDT), Compagnia Portuale Livorno (CPL) e una delle aziende del gruppo marittimo Neri di Livorno. L'ultima parola, comunque - ha specificato l'ente - spetterà ai vecchi soci dell'ALP che il prossimo 4 dicembre si riuniranno in assemblea straordinaria per revocare la messa in liquidazione della società. Il prossimo passaggio sarà quello della proroga del contratto di affitto del ramo di azienda con Agelp, preso in carico un anno fa dalla ALP.
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- «Con questa scelta - ha detto il presidente dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti - abbiamo cercato di dare un segnale a tutta la comunità portuale. Ci siamo assunti la responsabilità di salvare l'ALP impegnandoci in prima persona. La soluzione escogitata è chiaramente provvisoria. Presto produrremo un Piano industriale che consenta di razionalizzare i costi dell'azienda senza compromettere i posti di lavoro, dopo di che usciremo dalla compagine societaria». «In un modello organizzativo perfettamente funzionante - ha rilevato Gallanti - ci sono i terminalisti, le imprese che ricevono in appalto segmenti di ciclo, e c'è il cosiddetto pool di manodopera che fornisce mere prestazioni di lavoro temporaneo. Ecco, a Livorno tale meccanismo sino ad oggi non ha funzionato, e il nostro ingresso in ALP dovrebbe servire proprio a questo, a riequilibrare il 17 nei confronti della legge 84/94». Inoltre - ha aggiunto - la presenza diretta dell'Autorità Portuale nell'ALP dovrebbe funzionare da elemento catalizzatore nei confronti delle imprese che sino ad oggi, per diffidenza o per altri motivi, non hanno aderito all'articolo 17.
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- Secondo l'ente portuale, una nuova e dinamica Agenzia per il Lavoro in Porto potrà sicuramente contribuire a creare occasioni di lavoro anche per i dipendenti dell'agenzia interinale Intempo, i cui lavoratori vengono chiamati quando alla società fornitrice di lavoro portuale sulla base dell'articolo 17 non basta il proprio personale per far fronte ai carichi di lavoro, lavorato che - ha ricordato l'Autorità Portuale - sovente operano con contratti che durano l'arco di una giornata.
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- «La questione - ha sottolineato Gallanti - è assai delicata e merita la massima attenzione da parte di tutte le imprese che operano nel porto. È chiaro che il destino dei lavoratori della Intempo non può che essere legato a quello dei lavoratori dell'ALP. Se le cose dovessero andare meglio per i secondi, cercheremo di individuare, assieme a tutti gli operatori portuali, un percorso che porti alla stabilizzazione dei primi».
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- A conclusione della riunione del Comitato Portuale l'assessore alle Infrastrutture della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, ha manifestato apprezzamento per l'impegno dell'Autorità Portuale ed ha espresso condivisione per il percorso avviato per risolvere le problematiche dell'articolo 17. Anche l'assessore al Lavoro del Comune di Livorno, Francesca Martini, pur chiedendo un contenimento della durata della presenza dell'Autorità Portuale nella compagine sociale dell'ALP (non più di 12 mesi, è stata la sua richiesta), ha apprezzato «lo sforzo di ingegneria giuridica in cui si è profusa l'Authority per dare una risposta al problema ALP. Se la soluzione sgombera il campo da incertezze e preoccupazioni - ha concluso - non possiamo che esserne felici».
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- L'iniziativa dell'ente portuale di Livorno è stata valutata positivamente anche dal rappresentante dei lavoratori, Maurizio Strazzullo, che ha auspicato che vengano presto risolte tutte le criticità di cui soffre il porto: «aspetteremo con ansia e valuteremo il Piano Industriale - ha precisato il sindacalista della Cgil - Sia chiaro però - ha aggiunto - che, tolti i pensionamenti e le uscite volontarie, i posti di lavoro non devono essere toccati».
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- Di «occasione storica per il porto» ha parlato il rappresentante dei terminalisti, Enzo Raugei: «abbiamo la possibilità - ha spiegato - di superare l'anomalia in porto per cui oggi abbiamo due articoli 16 forti e un articolo 17 debole; dovremmo forse pensare di estendere gli incentivi all'esodo anche agli articoli 16», ovvero alle imprese autorizzate all'esercizio delle attività di carico, scarico, trasbordo, deposito e movimentazione delle merci ai sensi della legge 84/94. Il direttore generale di Confindustria, Umberto Paoletti, pur apprezzando il tentativo dell'Autorità Portuale di preservare la situazione occupazionale, ha chiesto che vengano «riequilibrate» le funzioni e il ruolo dell'articolo 17 rispetto agli articoli 16: «non si può - ha osservato - salvaguardare l'occupazione senza toccare niente, e il cambio di passo ci può essere solo e soltanto se il lavoro temporaneo lo fornisce l'unico soggetto titolato a farlo, ovvero l'articolo 17».
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