- Ieri il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, l'ente che è subentrato all'Autorità Portuale nella gestione del porto di Taranto, ha approvato all'unanimità il “Piano Operativo Triennale 2017-2019 e Vision 2030 del porto di Taranto” dopo aver acquisito, come previsto dalla legge, il parere positivo espresso unanimemente dai componenti dell'Organismo di partenariato della risorsa mare nella riunione tenutasi nel corso della mattinata.
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- L'ente portuale ha spiegato che il documento di pianificazione portuale «si presenta con una veste innovativa rispetto al passato, caratterizzata da un approccio strategico di più ampio respiro che contribuisca ad allineare la programmazione dell'ente a quella comunitaria, nonché alle principali milestones introdotte dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica e formalizzate attraverso la legge di riforma del sistema portuale italiano».
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- L'AdSP ha specificato che con il nuovo POT ha inteso infatti «guardare al futuro e tracciare una vision al 2030, con l'obiettivo di definire l'agenda dello sviluppo dello scalo jonico attraverso un approccio business-oriented volto alla promozione dei traffici, attraverso una politica di sostenibilità economica-ambientale e nell'ottica di rafforzare e valorizzare l'identità territoriale della città di Taranto nella sua veste di città-porto».
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- Inoltre nella riunione di ieri il Comitato di gestione ha deliberato all'unanimità di procedere alla costituzione dell'Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale (transhipment). Una delibera - ha ricordato l'ente portuale - che giunge a valle dell'intesa da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti acquisita la scorsa settimana e che consente di dare avvio alla concreta attuazione di quanto previsto dalla legge n.18/2017 ( del 12 giugno 2017).
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- Nei prossimi giorni sarà individuato l'amministratore unico e costituita l'Agenzia, che avrà lo scopo di sostenere l'occupazione, accompagnare i processi di riconversione industriale delle infrastrutture portuali e evitare grave pregiudizio all'operatività ed all'efficienza portuale, tramite attività di supporto alla collocazione professionale dei lavoratori portuali iscritti nei propri elenchi, anche attraverso percorsi formativi dedicati ai lavoratori che saranno condivisi con la Regione Puglia.
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