Transport & Environment (T&E), l'organizzazione non governativa il cui obiettivo è l'azzeramento delle emissioni inquinanti del settore dei trasporti, accusa il governo spagnolo di impedire l'adozione in sede UE di un accordo per accelerare la diffusione di combustibili a zero emissioni nel settore del trasporto marittimo, denunciando che la posizione della Spagna nei negoziati di trilogo sulla direttiva sulle energie rinnovabili e sul regolamento FuelEU Maritime «giova agli interessi della lobby del gas naturale liquefatto» e «sta impedendo l'adozione di un accordo per fissare un obiettivo vincolante per la fornitura di elettrocombustibili rinnovabili a zero emissioni per lo shipping».
Ciò - secondo T&E - rende assai scarse le possibilità che la specifica riunione di trilogo su questi temi fra i rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione dell'Unione Europea in programma per oggi possa condurre ad un accordo di compromesso. «Il blocco che sta ponendo la Spagna impedendo l'adozione di questo accordo europeo sugli elettrocombustibili verdi - ha affermato il portavoce di T&E, Carlos Bravo - giova chiaramente agli interessi della lobby del gas naturale liquefatto, un combustibile fossile con un impatto climatico peggiore anche di quello dei combustibili convenzionali. Il governo della Spagna deve chiarire da che parte sta: se è favorevole alla decarbonizzazione del trasporto marittimo o ai combustibili fossili».
Per Transport & Environment, la Spagna impedirebbe di raggiungere un accordo rifiutandosi di sostenere un mandato specifico ai fornitori di carburante di fornire al settore del trasporto marittimo una certa percentuale di carburanti rinnovabili di origine non biologica derivati dall'idrogeno verde (RNFBO) ( del 10 ottobre 2022). T&E accusa la Spagna di addurre motivazioni infondate per sostenere questo rifiuto, in particolare asserendo che è scarsa la disponibilità del settore marittimo ad utilizzare i combustibili RFNBO. Secondo T&E, inoltre, «questa posizione è assurda e contraria agli interessi della Spagna dato che mette a rischio gli investimenti già annunciati da Maersk, in collaborazione con il governo spagnolo, per produrre fino a due milioni di tonnellate di e-metanolo in siti in Galizia e Andalusia» ( del 3 novembre 2022). Sostenere questa sotto-quota del 2% di RFNBO proposta dal Parlamento europeo - ha osservato T&E - «potrebbe offrire enormi opportunità economiche all'economia spagnola, incrementando la produzione nazionale di idrogeno verde, trasformando i porti spagnoli in hub per l'idrogeno verde e fornendo e-metanolo al settore marittimo europeo per promuovere la sua tanto necessaria decarbonizzazione».
Transport & Environment ha quindi esortato il governo spagnolo «a smettere di bloccare presso le istituzioni europee la possibilità di utilizzare il più rapidamente possibile combustibili rinnovabili sostenibili in questo settore, uno dei più inquinanti al mondo».