«Abbiamo bisogno di un vero studio sull'impatto sui porti
dell'UE dell'ETS per il trasporto marittimo da condurre ora. e non
tra due anni quando le merci avranno lasciato definitivamente alcuni
porti dell'UE». Lo ha sottolineato Gunther Bonz, presidente
della FEPORT, la federazione dei terminalisti portuali privati
europei, riferendosi all'entrata in vigore il prossimo primo gennaio
delle norme europee che hanno incluso il settore del trasporto
marittimo nel sistema EU ETS per lo scambio di quote di emissione
dell'Unione Europea.
In occasione della riunione dell'assemblea generale della
federazione tenutasi oggi ad Anversa, gli associati della FEPORT
hanno ribadito la loro preoccupazione perché - hanno
evidenziato - con l'imminente entrata in vigore delle nuove norme
sta diventando sempre più reale il rischio che le merci
vengano dirottate verso porti extra-UE a danno dei porti
dell'Unione, preoccupazione suscitata anche dalle misure per
prevenire il rischio di dirottamento delle merci proposte dalla
Commissione Europea che prevedono un monitoraggio e la possibilità
di revisione del Regolamento, misure su cui la Commissione ha
stabilito di riferire ogni due anni al Parlamento e al Consiglio.
«I porti - ha denunciato Bonz - non sono stati nel radar
della Commissione Europea quando si è discusso dell'EU ETS
per il trasporto marittimo, e i reali rischi di un trasferimento
delle merci non sono stati effettivamente valutati. Pertanto - ha
rimarcato il presidente della federazione - ora ci troviamo in una
situazione in cui i nostri terminal possono diventare meno
competitivi e d'interesse per le compagnie di navigazione che non
intendono trasferire i costi aggiuntivi dell'ETS ai propri clienti e
scalano in porti extra-UE. Questo - ha osservato Bonz - non era
l'obiettivo dei politici europei, ma questo è il risultato.
Il tempo stringe per i porti dell'UE. Questo è il motivo per
cui chiediamo alla Commissione Europea di avviare immediatamente uno
studio e di eseguire una valutazione continua in tempo reale dell'EU
ETS per il trasporto marittimo. I termini di riferimento dello
studio dovrebbero prendere in considerazione tutte le soluzioni
attualmente proposte dai vari stakeholder portuali al fine di
evitare il dirottamento delle merci. È importante che tutti
noi facciamo del nostro meglio per evitare un impatto dannoso
sull'occupazione nei porti dell'UE».
In occasione dell'assemblea FEPORT ha registrato l'adesione alla
federazione della Lübecker Hafen-Gesellschaft mbH, la società
che gestisce le banchine portuali di Lubecca.