La bozza di progetto sul possibile quadro di misure da adottare
per l'azzeramento delle emissioni di gas serra prodotte dallo
shipping concordata la scorsa settimana nel corso dell'ottantunesima
riunione del Maritime Environment Protection Committee (MEPC)
dell'International Maritime Organization (IMO), tenutasi a Londra,
potrebbe sfociare nell'introduzione di un quinto capitolo aggiuntivo
ai quattro dell'allegato VI della MARPOL, la convenzione
internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi.
Come concordato la scorsa settimana dagli Stati membri dell'IMO, il
nuovo capitolo includerebbe uno standard sui combustibili navali
basato su obiettivi al fine di regolare la graduale riduzione
dell'intensità dei gas serra dei combustibili marittimi ed
uno o più meccanismi economici per incentivare la transizione
verso le emissioni nette pari a zero. La bozza di progetto esito
della riunione del MEPC sarà utilizzata come punto di
partenza per approvare le diverse proposte in una possibile
struttura comune, al fine di supportare le successive delibere.
L'International Chamber of Shipping (ICS) ha espresso
soddisfazione per l'esito della riunione del MECP: «accogliamo
con favore - ha commentato l'associazione armatoriale internazionale
in una nota - i progressi compiuti durante questi intensi negoziati
per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette prodotte dal
trasporto marittimo e il sostegno ricevuto da circa 60 Stati membri
ad un sistema di contribuzione forfettaria per tonnellata di gas
serra. Lo scopo del sistema proposto, che è stato avanzato
dall'International Chamber of Shipping
(
del 6
settembre 2021, ndr), è quello di ridurre il
divario dei costi e incentivare l'adozione accelerata di
combustibili marini verdi, oltre a fornire miliardi di dollari per
sostenere gli sforzi di riduzione dei gas serra dello shipping dei
Paesi in via di sviluppo. Abbiamo acquisito una migliore
comprensione - precisa la nota dell'ICS - delle preoccupazioni di
quei governi che hanno ancora domande sul meccanismo di “feebate”
da noi proposto. L'ICS cercherà di affrontare queste
preoccupazioni con tutti i governi prima del prossimo round di
negoziati dell'IMO a settembre, per contribuire ad assicurare che il
quadro normativo necessario possa essere adottato il prossimo anno,
per una sua implementazione globale entro il 2027».
Commentando l'esito della riunione del MEPC, il World Shipping
Council (WSC), l'associazione internazionale che rappresenta il
settore del trasporto marittimo containerizzato, ha evidenziato che
il Green Balance Mechanism, la proposta del WSC per colmare il
divario di prezzo tra i combustibili fossili e quelli verdi
presentata la scorsa settimana al MEPC
(
del 9
febbraio 2024), «è stato accolto molto
positivamente. Gli input costruttivi ricevuti sia negli incontri
intersessionali che in quelli del MEPC - ha spiegato l'associazione
- sono preziosi per l'ulteriore sviluppo del meccanismo». «Una
misura finanziaria, o un meccanismo di tariffazione dei gas serra -
ha specificato il WSC - deve colmare il divario di prezzo tra
combustibili fossili e carburanti verdi per consentirne l'uso da
parte della flotta mondiale e incentivare gli investimenti nella
produzione di carburanti verdi. Gli impianti di produzione di
combustibili rinnovabili - ha sottolineato l'associazione - verranno
costruiti dai fornitori di energia solo se ci sarà una
evidente domanda di combustibili verdi, e la semplice riduzione
della differenza di prezzo non sarà sufficiente per creare un
mercato vitale».
Tra gli altri punti all'ordine del giorno, la scorsa settimana
il MEPC ha approvato l'istituzione di due nuove aree di controllo
delle emissioni (ECA), nelle acque artiche canadesi per gli ossidi
di azoto, gli ossidi di zolfo e il particolato, e nel Mare di
Norvegia per l'ossido di azoto e gli ossidi di zolfo. L'istituzione
delle due nuove aree ECA, che saranno presentate per l'adozione alla
prossima riunione del MEPC in programma dal 30 settembre al 4
ottobre prossimi, era stata sollecitata, tra gli altrim dalla Clean
Arctic Alliance
(
del 19
marzo 2024): «la creazione di queste due nuove aree di
controllo delle emissioni - ha sottolineato Sian Prior, consulente
capo della Clean Arctic Alliance, appreso l'esito della riunione del
MEPC - costituirà un importante precedente per la protezione
del nostro clima e del nostro oceano, e in particolare dell'Artico.
Ci auguriamo che la designazione delle ECA nelle acque artiche
canadesi e nel Mare di Norvegia porti ad un ampio cambiamento
positivo circa la riduzione degli inquinanti climatici del trasporto
marittimo, soprattutto se il settore del trasporto marittimo si
conformerà alla designazione passando a combustibili
distillati a basso tenore di zolfo o ad altri combustibili non
fossili più puliti».