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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 3/98 - MARZO 1998 |
Studi e Ricerche
L'operatività delle gru nei terminals portuali
Il miglioramento delle prestazioni nell'ambito dei piazzali terminalistici
sta diventando una questione cruciale per molti porti containerizzati.
La concorrenza diviene sempre più intensa ed un numero
sempre maggiore di porti sta attrezzando le proprie infrastrutture
al fine di conseguire il ruolo di centro nodale. Ciò accade
nel momento in cui il numero dei porti di scalo in linee primarie
è in fase di razionalizzazione ad opera dei vettori marittimi.
Sebbene gran parte dell'attenzione sia ancora concentrata sull'interfaccia
bordo-costa, ed in particolar modo sull'acquisizione di gru a
cavalletto da banchina di dimensioni eccezionali e di capacità
eccedente le post-Panamax, molti porti stanno adesso affrontando
con maggiore attenzione le proprie esigenze terminalistiche interne.
Si ammette diffusamente che l'espansione del lato banchina debba
essere compensata da operazioni maggiormente efficienti delle
infrastrutture terminalistiche da piazzale, allo scopo di conseguire
reali miglioramenti delle prestazioni di movimentazione.
Peraltro, data la complessità delle operazioni terminalistiche
da piazzale ed i vari tipi di equipaggiamento utilizzati, è
spesso difficile determinare con precisione le prestazioni operative.
Sia le prestazioni che il livello di produttività possono
essere calcolati con relativa facilità in relazione alle
gru da banchina, mediante la misurazione dei tassi ai quali i
contenitori vengono trasferiti da e sulle navi. Tuttavia, una
singola movimentazione containeristica lungo-banchina può
spesso tramutarsi in una movimentazione multipla all'interno del
piazzale terminalistico, che è molto più difficile
da seguire. La velocità alla quale i contenitori vengono
movimentati internamente al piazzale è anche meno dipendente
dalla "forza muscolare" vera e propria di tali equipaggiamenti,
rispetto alla complessità dei sistemi di comunicazione
di supporto.
Alcuni aspetti delle operazioni di gru da piazzale sono relativamente
semplici da monitorare. L'utilizzazione settimanale media fornisce
una buona indicazione delle prestazioni di tali attrezzature,
così come delle gru bordo-costa. L'incidenza media del
periodo di improduttività delle gru da piazzale rappresenta
un altro metro utile. Anche i tassi settimanali di carico/scarico
possono dimostrarsi rilevanti, una volta accertato che essi comprendano
tutti i tipi di trasferimento. La "Analisi di mercato
delle attrezzature" di Containerisation International
fornisce dati aggiornati in ordine alle suddette prestazioni,
nel contesto della sua ultima indagine sul settore delle gru da
piazzale terminalistico. Un altro rapporto, intitolato "Il
mercato degli equipaggiamenti da movimentazione in ambito terminalistico
nel 1997", pubblicato a dicembre dello scorso anno, studia
le attuali operazioni a livello mondiale delle gru a cavalletto
da piazzale e delle gru a forca.
Anche gli operatori portuali, ai quali è stato richiesto
l'aggiornamento dei dati inerenti alle proprie infrastrutture
di movimentazione da piazzale terminalistico per l'inserimento
nella suddetta indagine, hanno fornito dati utilizzabili per l'analisi
delle prestazioni. Questi ultimi dati sono relativi alle RTG (gru
a cavalletto su gomma) ed alle RMG (gru a cavalletto su rotaia),
nonché alle gru a forca, come è riassunto nelle
Tabelle 1 e 2.
TABELLA 1 |
UTILIZZAZIONE MEDIA SETTIMANALE DELLE GRU
|
| GRU A CAVALLETTO DA PIAZZALE
| GRU A FORCA |
UNITA'
%
| TERMINALI
% | UNITA'
%
| TERMINALI
% |
UTILIZZAZIONE MEDIA
SETTIMANALE
| |
Fino a 40 ore/settimana
| 12 | 27 | 11
| 22 |
40-60 ore/settimana | 11 |
14 | 19 | 33 |
60-80 ore/settimana | 10 |
14 | 32 | 16 |
80-100 ore/settimana | 27 |
20 | 24 | 16 |
100-120 ore/settimana | 12 |
9 | 4 | 3 |
Oltre 120 ore/settimana | 28
| 17 | 9 | 11 |
Totale (%) | 100 | 100
| 100 | 100 |
Dimensioni del campione | 658
| 66 | 888 | 37
|
CARICHI/SCARICHI MEDI
SETTIMANALI
| |
Fino a 1.000 TEU
| 53 | 59 | 62
| 76 |
1.000-1.500 TEU | 23 | 18
| 26 | 12 |
1.500-2.000 TEU | 10 | 12
| 6 | 6 |
2.000-2.500 TEU | 4 | 5
| 6 | 6 |
2.500-3.000 TEU | 10 | 5
| - | - |
Oltre 3.000 TEU | 2 | 2
| - | - |
Totale (%) | 100 | 100
| 100 | 100 |
Dimensioni del campione | 627
| 66 | 733 | 33
|
Fonte: "Analisi di mercato delle attrezzature" di Containerisation International
|
Più di 65 porti che operano con gru a cavalletto da piazzale
hanno fornito informazioni sulle prestazioni ed i periodi di improduttività.
Il numero dei porti interpellati che hanno risposto di utilizzare
le gru a forca ha superato le 35 unità. Ciò costituisce
una buona rappresentazione del quadro complessivo, dal momento
che grosso modo riflette il divario globale percentuale tra i
porti che utilizzano i due diversi sistemi di equipaggiamento
per le movimentazioni in ambito terminalistico.
Un misto di porti grandi e piccoli allo stesso modo rappresentativi
ha contribuito all'indagine. Le informazioni su prestazioni e
periodi di improduttività sono state fornite da terminals
che operano con più di 600 gru a cavalletto da piazzale
(RTG e RMG comprese) e più di 700 gru a forca. Ciò
equivale a circa un quarto di tutte le unità di questo
tipo in servizio alla fine del 1996.
L'insieme a livello locale delle risposte è stato altrettanto
rappresentativo. Diciotto terminals "da gru a cavalletto"
complessivamente hanno risposto dall'Europa e dall'Asia, rispetto
ai 15 situati nelle Americhe, agli 11 in Medio-Oriente ed Africa
ed ai 4 dell'Australasia. Le risposte pervenute dai porti che
utilizzano gru a forca corrispondevano a 14 unità dall'Europa,
7 ciascuna dall'Asia, dal Medio-Oriente/Africa e dall'Australasia,
ed appena a 2 dalle Americhe.
TABELLA 2 |
PERIODO ANNUALE MEDIO DI IMPRODUTTIVITÀ
DELLE GRU A CAVALLETTO DA PIAZZALE E DELLE GRU A FORCA
E CAUSE ACCERTATE PIÙ COMUNI DEI PERIODI IMPRODUTTIVI
(TUTTI I DATI SI RIFERISCONO AL 1996)
|
| GRU A CAVALLETTO
DA PIAZZALE
| GRU A FORCA |
UNITA'
%
| TERMINALI
% | UNITA'
%
| TERMINALI
% |
PERIODO MEDIO ANNUALE
DI IMPRODUTTIVITÀ
| |
Fino a 5 giorni |
50 | 46 | 27 |
37 |
6-15 giorni | 33 | 35
| 28 | 26 |
16-25 giorni | 10 | 12
| 33 | 26 |
Oltre 25 giorni | 8 | 8
| 12 | 11 |
Totale (%) | 100 | 100
| 100 | 100 |
Dimensioni del campione | 633
| 66 | 811 | 35
|
CAUSE ACCERTATE | |
Energia elettrica
| 6 | 5 | 2 |
6 |
Componenti elettriche | 32 |
35 | 23 | 25 |
Guasti meccanici | 25 | 25
| 46 | 43 |
Guasti del braccio | 28 |
25 | 25 | 23 |
Maltempo / Mancanza personale | 9
| 10 | 4 | 4 |
Totale (%) | 100 | 100
| 100 | 100 |
Dimensioni del campione | 633
| 66 | 799 | 34
|
Fonte: "Analisi di mercato delle attrezzature" di Containerisation International
|
I dati ricevuti da uno degli interpellati, Singapore, sono stati
esclusi dalle percentuali relative alle gru da piazzale indicate
nelle Tabelle 1 e 2. Ciò è stato fatto perché
il numero molto grande di tali unità impiegate dalla PSA
Corp poteva comportare l'effetto di di squilibrare i calcoli generali
e renderli meno rappresentativi nel complesso. La loro inclusione
avrebbe cagionato l'aumento delle dimensioni del campione complessivo
delle gru a cavalletto da piazzale, a proposito delle quali sarebbe
stato possibile disporre di particolari relativi ad un 50% in
più, fino a quasi 1.000 gru. Ciò avrebbe fatto sì
che il campione globale apparisse come utilizzato in misura più
intensa, ed in maniera generalmente più produttiva, di
quanto non fosse in realtà.
Singapore, per la cronaca, opera con più di 300 gru da
piazzale di tutti i tipi. Queste ultime lavorano almeno 120 ore
alla settimana e caricano/scaricano 2.500/3.000 TEU per gru alla
settimana. Il periodo medio di improduttività annuale varia
da 6 a 15 giorni per gru. In base ai dati sopra citati si può
inferire che i terminals della PSA movimentano la vertiginosa
cifra di 45 milioni di TEU all'anno, che costituisce poco più
del triplo del numero di TEU movimentati presso tutti gli ormeggi.
Questa proporzione di 3 a 1 si attaglia perfettamente ai modelli
conosciuti di operazioni a Singapore, laddove la maggior parte
dei containers vengono trasbordati e perciò assoggettati
ad almeno una movimentazione interna in più nel periodo
in cui permangono all'interno del piazzale terminalistico.
Come appare evidente da un esame della Tabella 1, gran parte
delle gru a cavalletto da piazzale comprese nel resto del campione
hanno conseguito una media settimanale di carichi/scarichi minore
di 1.500 TEU. Più della metà hanno movimentato meno
di 1.000 TEU alla settimana. Ciò rispetto al 10% circa
che ha movimentato 2.500/3.000 TEU alla settimana (come riferito
da Singapore) ed all'appena 1% che ha movimentato più di
3.000 TEU. La percentuale di terminals che hanno ottenuto tassi
di efficienza delle gru superiori alla media è stata ancora
minore, dato che appena il 6% dell'intero campione ha riferito
tassi superiori ai 2.500 TEU/settimana.
Le informazioni fornite da tutti i porti sono aggiornate al 1996.
L'ultima indagine di questo tipo condotta da Containerisation
International era stata pubblicata a maggio del 1995, nell'ambito
della sua precedente revisione degli equipaggiamenti di movimentazione
terminalistica, ed era stata compilata sulla base di dati raccolti
nel 1994. L'esclusione dei dati della PSA dall'indagine del 1996
consente altresì di effettuare un confronto più
attendibile con i dati forniti nel 1994 (allorquando la PSA non
aveva assolutamente risposto). Risulta chiaro - soppesando e confrontando
le due serie di cifre - che l'efficienza in termini di movimentazione
è migliorata nell'ambito di molti terminals.
I dati del 1994 avevano rivelato come il 67,5% di tutte le gru
a cavalletto da piazzale fossero in uso per un minimo di 60 ore/settimana,
con appena il 12,4% in media in più rispetto a quelle da
120 ore/settimana. Le ultime informazioni in possesso di Containerisation
International confermavano che queste percentuali avrebbero
dovuto aumentare in modo significativo nel corso dei due anni
seguenti. La Tabella 1 mostra come una percentuale maggiore (pari
al 76,6%) del campione relativo alle gru a cavalletto da piazzale
fosse regolarmente operativa per più di 60 ore alla settimana
nel 1996, mentre il 27,5% lo era per più di 120 ore settimanali.
La Tabella 1 conferma altresì che il 60% di tutti terminals
RTG/RMG sottoposti ad indagine nel 1996 hanno totalizzato una
media di utilizzazione settimanale delle proprie gru superiore
alle 60 ore. Più del 16% ha conseguito il livello massimo
di utilizzazione (oltre le 120 ore settimanali).
Ciò può consentirci di confrontare tali tassi di
utilizzazione. Una cifra settimanale di 60 ore equivale a poco
più di un turno di 8 ore lavorate 7 giorni alla settimana,
che costituisce il minimo che qualsiasi porto regolarmente operativo
dovrebbe poter richiedere alle proprie gru. La settimana maggiormente
attiva da 120 ore, esemplificata da Singapore e da altri importanti
nodi di trasbordo, quali Hong Kong, La Spezia ed Algesiras, equivale
ad un doppio turno giornaliero di minimo 17 ore lavorate sette
giorni su sette. Le risultanze suddette confermano che oltre i
tre quarti di tutte le gru a cavalletto da piazzale prese a campione
nel 1996 sono state mantenute in servizio per più di 8
ore al giorno in media, rispetto ai soli due terzi del 1994.
Più di un quarto del campione del 1996 ha operato per periodi
più lunghi, pari ad oltre 17 ore al giorno, il che rappresenta
una quota doppia rispetto a quella segnalata nel 1994.
Anche le gru a forca operative in porto hanno conseguito tassi
di utilizzazione migliori nel 1996, rispetto a quelle del 1994.
L'indagine precedente aveva suggerito come molte gru a forca lavorassero
meno di 60 ore/settimana nel 1994. L'ultima indagine rivela come
gran parte dei macchinari (pari al 70% circa dell'intero campione)
abbia lavorato più 60 ore/settimana nel 1996.
Quasi il 10% è stato mantenuto in servizio per più
di 120 ore alla settimana. Si tratta di una prestazione eccezionalmente
buona, data la natura generalmente eccentrica delle operazioni
con gru a forca. Oltre il 45% di tutti i terminals che hanno risposto
all'ultima indagine hanno fatto sapere di aver fatto lavorare
le proprie gru a forca per più di 60 ore alla settimana,
l'11% delle quali hanno superato le 120 ore.
I tassi settimanali di carico/scarico contenitori non erano stati
esaminati nel 1994, di modo che non è possibile alcun confronto
con i dati relativi al 1996. Tuttavia, anche i dati a ciò
inerenti comunicati nel 1996 possono essere meglio valutati considerandoli
in termini di tassi giornalieri o persino orari. Il tasso di carico/scarico
medio più basso, inferiore a 1.000 TEU/settimana, equivale
a meno di 150 TEU movimentati al giorno, ovvero appena 20 TEU
all'ora partendo dal presupposto di un turno minimo di 8 ore.
Il tasso più elevato - pari a 3.000 TEU ed oltre movimentato
a settimana - equivale a 450 TEU/giorno, ovvero quasi 60 TEU/ora
rispetto ad un turno giornaliero di 8 ore.
Tuttavia, siccome la maggior parte delle gru che hanno caricato/scaricato
oltre 3.000 TEU alla settimana sono anche quelle che operano per
120 ore alla settimana ed oltre, il tasso orario medio di questi
produttivi terminals può essere calcolato intorno ai 30
TEU/ora. Sebbene questi terminals facciano lavorare le proprie
gru molto più intensamente, i loro tassi orari medi di
carico/scarico possono anche non essere gran che superiori rispetto
a quelli conseguiti dai piazzali in cui le gru sono operative
per meno di 60 ore alla settimana e caricano/scaricano solo 1.500
TEU/settimana.
La Tabella 1 mostra chiaramente come la gru a cavalletto da piazzale
continui a fornire prestazioni migliori di quelle della gru a
forca. Tuttavia, si dovrebbe rammentare che il modello RTG più
economico è ancora più costoso del 50% rispetto
ad una gru a forca di costruzione media. Le gru a cavalletto da
piazzale offrono una maggiore efficienza ma un prezzo iniziale
più elevato. Le gru RMG costano notevolmente di più
dell'equipaggiamento RTG standard. Le gru a forca possono restituire
tassi di prestazione più bassi, ma generalmente offrono
operazioni maggiormente flessibili.
Ciò è confermato dalla Tabella 1, che mostra come
relativamente poche gru a forca (meno del 12%) abbiano conseguito
tassi di carico/scarico settimanali superiori a 1.500 TEU e come
nessuna abbia superato i 2.500 TEU. Al contrario, una buona percentuale
del campione relativo alle gru a cavalletto da piazzale (il 24,4%)
ha caricato/scaricato più di 1.500/TEU alla settimana.
Le gru a forca, tuttavia, hanno mostrato di lavorare più
o meno lo stesso numero di ore/settimana dell'equipaggiamento
a cavalletto da piazzale.
La Tabella 2 suggerisce come le gru a forca siano pur sempre
meno affidabili quanto ad operatività rispetto alle gru
da piazzale, sebbene le prestazioni di entrambe migliorino ogni
anno. Molto del persistente successo dell'equipaggiamento a cavalletto
è dovuto al suo record di servizio sempre migliore, dato
che più della metà di tutte le gru sottoposte ad
indagine nel 1996 hanno fatto registrare un periodo medio annuale
di improduttività inferiore ai 5 giorni. Al contrario,
il 46% dell'intero campione delle gru a forca sono state annualmente
fuori servizio per 16 giorni ed oltre, rispetto all'appena 18%
delle gru RTG/RMG. Una quota maggiore di entrambi i tipi di equipaggiamento
aveva risposto nel 1994 di subire periodi più lunghi di
improduttività. Fino al 30% di tutte le gru a cavalletto
da piazzale ed il 52% delle gru a forca allora avevano segnalato
16 giorni ed oltre perduti annualmente in manutenzione e guasti.
Le summenzionate disparità in fatto di periodi di improduttività
fatte registrare dai due diversi tipi di gru vengono spiegate
ulteriormente nella Tabella 2, che inoltre elenca le cause più
comunemente associate alla mancata operatività. I problemi
meccanici sono stati citati più frequentemente quale principale
causa di improduttività da parte degli operatori di gru
a forca, seguiti (in qualche modo da presso) da guasti elettrici
o correlati al braccio. I terminals che operano con equipaggiamento
RTG e RMG hanno evidenziato problemi con le componenti elettriche
quale principale causa di improduttività. Tuttavia, quest'ultima
non è molto distante dalle difficoltà correlate
alla meccanica ed al braccio.
I problemi meccanici, perciò, sembrano frustrare ancora
le operazioni delle gru a forca, almeno secondo il campione risultante
dall'ultima indagine. Inoltre, la situazione non sembra essere
migliorata dal 1994. Il precedente studio di Containerisation
International sulle prestazioni delle gru aveva anche indicato
come i problemi meccanici costituissero una delle principali cause
di guasto delle gru a forca, sebbene essi fossero stati menzionati
meno frequentemente dai terminals rispetto al 1996. Al contrario,
i problemi con le componenti elettriche non solo sono state la
principale causa di guasto delle RTG e RMG nel 1994, ma sono stati
citati anche più frequentemente che nel 1996. Ciò
fa capire come, mentre sono stati affrontati i punti più
deboli delle caratteristiche di progettazione delle gru a cavaliere
da piazzale, lo stesso non può dirsi che sia avvenuto in
relazione alle gru a forca.
(da: Containerisation International, febbraio 1998)
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