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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 7-8/99 - LUGLIO-AGOSTO 1999 |
Leasing
Mare calmo per il noleggio
"Le linee di navigazione da battaglia sono state richiamate"
ha scritto la HR (Howe Robinson) di Londra nel proprio ultimo
rapporto trimestrale sulla situazione del mercato di noleggio
delle portacontainers. Il broker, sebbene abbia suggerito che
il pendolo stia indirizzandosi verso gli armatori, si è
guardato bene dall'affermare che sia possibile una ripresa sostenuta.
"Dobbiamo aspettare che sia passato il periodo estivo
in questa prima fase, qualsiasi ripresa potrebbe essere fragile
e momentanea".
Sentimenti simili sono stati espressi dall'importante broker amburghese
Mentz Decker e da alcuni dei principali armatori greci, quali
la Tsakos Shipping e la Costamare Shipping.
"Nelle ultime settimane, abbiamo registrato l'acquisizione
di altra attività" ha dichiarato Oliver Ahrens della
Mentz Decker. "Ciò è stato particolarmente
degno di nota specialmente nella categoria autosufficiente "altamente
pressurizzata" delle unità da 1.600/1.700 TEU, laddove
le tariffe erano piombate dai 15.000/16.000 dollari al giorno
di due anni fa ai recenti 6.250 o ancora meno dollari al giorno".
Stephan Bade, socio della L&B (Leonhardt e Blumberg) di Amburgo,
si è dichiarato estremamente ottimista; dice infatti: "Vi
sono così tanti progetti ed idee nel mercato al momento
da farmi ritenere che le tariffe si riprenderanno assai alla svelta.
Stiamo già assistendo alla risalita dei prezzi da 50 a
100 dollari per ogni nuova movimentazione nella gamma dimensionale
dei 1.500/1.800 TEU e questa è una situazione di cui possiamo
essere contenti". Tuttavia, Bade non ravvisa un immediato
ritorno alle tariffe di noleggio a cinque cifre per le navi di
questa categoria dimensionale. Ciononostante, egli ritiene che
i recenti sviluppi siano forieri dell'inizio di una ripresa a
lungo termine.
"I sentimenti stanno cambiando" ha dichiarato. "Laddove
c'era una diffusa sensazione negativa nel mercato in seguito alle
crisi finanziarie asiatica, russa e brasiliana, le recenti attività
hanno indotto ad un cauto ottimismo".
Stelios Glyptis, dirigente del settore noleggio della Tsakos
Shipping con sede al Pireo, non ha dubbi in ordine al fatto che
"il peggio è passato". "Ci saranno alcuni
alti e bassi per il resto dell'anno, ma la crisi è passata"
ha dichiarato. " Ci aspettiamo un notevole miglioramento
nel 2000 dal momento che la domanda e l'offerta diventeranno molto
meglio bilanciate".
Ahrens ha accennato al fatto che molti dei recenti contratti
di noleggio a tempo conclusi nel settore dei 1.500/1.800 TEU comprendevano
opzioni a 6 e 12 mesi. "I noleggiatori stanno cercando di
fare il proprio meglio al fine di assicurarsi tali accordi, dato
che essi si aspettano che il mercato continui a risalire".
E dunque, quali eventi hanno portato a questa improvvisa inversione
di tendenza del mercato e quanto tempo ci vorrà prima che
si possa rimediare al calo del 30-50% delle tariffe giornaliere
di noleggio verificatosi negli ultimi tre anni (per gran parte
delle dimensioni delle navi)?
I brokers e gli armatori sono stati unanimi circa i fattori che
hanno portato alla svolta, ma si sono rifiutati di fornire indicazioni
precise in ordine alla solidità di qualsiasi forma di ripresa.
"Siamo cautamente ottimisti" ha fatto notare Ahrens.
"Tuttavia, fino a quando non avremo assistito almeno ad alcuni
mesi di attività, sarà impossibile dire se il mercato
stia veramente cambiando a lungo termine".
Harald Winter, direttore della Walter Moller & Co con sede
ad Amburgo, ha espresso un'opinione simile. "Non succede
più che vi siano tre o quattro navi a caccia della stessa
movimentazione" sostiene "e questo alimenta le nostre
speranze". Egli si è riferito al mercato affermando
che esso "mostra stabilità, ma a basso livello".
Senza dubbio, la principale ragione del recente mutamento di
sentimenti è stato l'ingresso sul mercato nello stesso
momento di diversi operatori di linea ad alto profilo alla ricerca
di navi dalle medesime dimensioni. Il China Shipping Group con
sede a Shanghai, che ha dato inizio nello scorso mese di aprile
ad un servizio settimanale Nord Europa/Asia/Nord Europa, aveva
richiesto 9 navi da 2.000/2.500 TEU; la Zim Israel Navigation
Co aveva effettuato una richiesta di 6 navi della classe da 1.700/2.000
TEU per un nuovo collegamento transpacifico; infine, la Australia-New
Zealand Direct Line era in cerca di tonnellaggio più veloce
e più grande al fine di rimpiazzare la sua attuale flotta.
Nel contempo, vi sono segnali emergenti del fatto che in Asia
sia cominciata una svolta economica e che sia nuovamente in fase
di espansione la rete dei servizi di linea interasiatici i cui
operatori avevano duramente risentito della crisi alla fine del
1997 e per tutto il 1998.
Inoltre, si sono verificate le "normali" influenze
stagionali. La primavera è un momento che tradizionalmente
consente ai vettori di dare nuovo impulso ai propri servizi e
di riordinare le proprie esigenze di tonnellaggio e ciò
normalmente conduce ad una folata di nuove attività in
questo periodo dell'anno. Di qui la prudenza di diverse compagnie
di navigazione nell'affermare che l'apparente svolta potrebbe
non essere niente di più che "un ciclo stagionale
più elevato della media" e nel voler attendere la
fine dell'estate.
Ciononostante, tale intensa attività ha comportato un
gradito sollievo per molti armatori e le tariffe per le navi della
classe da 1.000 TEU sono state sospinte verso l'alto. In particolare,
è stata attenuta la notevole pressione verso il basso sui
prezzi di noleggio giornaliero per la navi della fascia dimensionale
da 1.700 a 2.500 TEU (nominali), dato che le tariffe sono aumentate
del 20% circa nelle ultime settimane. Secondo Ahrens, le attuali
tariffe per una nave da 1.700 TEU (nominali) e 20 nodi di velocità
sono già aumentate sino a circa 7.500 dollari al giorno,
rispetto al basso livello rappresentato dai 6.000 dollari all'inizio
dello scorso mese di marzo.
Tuttavia, il recente miglioramento non è stato avvertito
in tutte le dimensioni di nave e le navi più piccole da
300/600 TEU hanno in realtà sperimentato quest'anno un
calo dei prezzi di noleggio giornaliero (v. Tabella 1). Il settore
più saldo è rimasto quello delle navi più
grandi da 2.000 TEU ed oltre, le cui tariffe sono aumentate in
media del 4% dall'inizio del 1999.
Fondamentalmente, peraltro, i segnali sono buoni, mentre il livello
delle dismissioni è in aumento, quello delle ordinazioni
di nuove costruzioni è in ribasso e le prospettive dei
traffici globali sono ragionevolmente brillanti (tra il 5 ed il
7 per cento all'anno) per l'immediato futuro (v. Tabella 2). In
tale ambiente commerciale, lo squilibrio a lungo termine tra l'offerta
di tonnellaggio e la domanda di servizi di trasporto merci si
sta attenuando e per il futuro ci si aspetta una sua ulteriore
riduzione.
Inoltre, il mercato del noleggio trarrà benefici da un'attività
meno speculativa sul fronte delle nuove costruzioni, in seguito
alla recente abrogazione del sistema di esenzione fiscale e di
finanziamenti navali tedeschi (KG) ed all'introduzione di una
nuova imposta sul tonnellaggio. Nel corso degli anni '80 e '90,
la normativa fiscale di questo Paese aveva alimentato il registro
delle ordinazioni, il che - con il rallentamento dei traffici
di linea unitamente alla crisi asiatica - aveva comportato negli
ultimi anni seri problemi di eccesso di tonnellaggio ed il calo
delle tariffe.
TABELLA 1
|
TARIFFE DI NOLEGGIO GIORNALIERE RAPPRESENTATIVE (GENNAIO/MARZO 1999)
|
Nave |
Velocità
| Gennaio 1999
| Febbraio 1999
| Marzo 1999
| Cambiam. % (Gennaio/Marzo)
|
4.500 dwt/250 TEU attrezzati
| 12 | 3.150
| 3.100 | 3.150
| 0 |
9.500 dwt /580 TEU attrezzati
| 15 | 5.000
| 4.650 | 4.400
| -12 |
6.500 dwt /510 TEU non attrezz.
| 15 | 4.700
| 4.550 | 4.200
| -10,7 |
12.000 dwt /1.000 TEU attrezz.
| 17 | 5.500
| 5.400 | 5.450
| -0,7 |
24.000 dwt/1.700 TEU attrezz.
| 19 | 6.500
| 6.250 | 6.250
| -3,1 |
25.000 dwt/1.600 TEU non attrezz.
| 18 | 5.800
| 5.700 | 5.500
| -5,2 |
30.000 dwt/2.050 TEU non attrezz.
| 20 | 6.500
| 6.500 | 7.000
| 4 |
35.000 dwt/2.900 TEU non attrezz.
| 22 | 12.500
| 12.550 | 12.900
| 3,3 |
Note: Tutti i prezzi di noleggio giornaliero sono espressi in dollari USA
|
Fonte: Howe Robinson Shipbrokers
|
"Il vero problema" ha dichiarato Bertram Rickmers,
principale della B. Rickmers GmbH & Co di Amburgo, "sta
nel fatto che quel tonnellaggio era stato ordinato esclusivamente
a scopo di esenzione dalle tasse e non per ragioni commerciali.
La Germania è l'unica nazione al mondo in cui il desiderio
di risparmiare sulle tasse è più sviluppato del
desiderio sessuale".
Anche Jochen Dohle, dirigente capo del più importante
armatore di portacontenitori della Germania, la Peter Dohle Schiffahrts-KG
con sede ad Amburgo, attribuisce i problemi del mercato del noleggio
al sistema KG. "Il nostro sistema fiscale ha cagionato danni
incalcolabili e, sebbene noi abbiamo accolto favorevolmente la
riforma, essa è arrivata troppo tardi perché possa
fare da subito la differenza".
TABELLA 2
|
STATO DEL MERCATO DELLE PORTACONTAINERS (1998-2000)
|
Dimensioni della nave
| 1998 nessuna nave
|
TEU
| 1999 nessuna nave
|
TEU
|
Ritiri
|
Increm.
%
| 2000 nessuna nave
|
TEU
|
Ritiri
|
Increm. %
|
<1.000 | 1.332
| 681.498 | 68
| 40.261 | 11.000
| 4,3 | 12
| 7.244 | 7.000
| 0 |
1.000/1.999 | 936
| 1.327.819 | 71
| 104.909 | 55.000
| 3,8 | 16
| 25.470 | 35.000
| -0,7 |
2.000/2.999 | 403
| 995.853 | 26
| 61.886 | 44.000
| 1,8 | 12
| 28.570 | 22.000
| 0,6 |
3.000 e più
| 372 | 1.557.847
| 23 | 127.898
| 0 | 8,2
| 55 | 278.625
| 6.000 | 16,2
|
Totale |
3.043 | 4.563.017
| 188 | 334.954
| 110.000 |
4,9 | 95
| 339.909 |
70.000 | 5,6
|
Fonte: Howe Robinson Shipbrokers
|
In effetti, il dirigente si riferisce all'ondata di ordinazioni
effettuate prima del 5 marzo di quest'anno, data-limite che "rappresenta
quasi un incubo per il futuro". Afferma Dohle: "Almeno
la metà di queste più o meno 200 navi faranno il
proprio ingresso nel mercato nei prossimi due o tre anni, e questo
farà ritardare la ripresa. Ci vorrà molto tempo
prima di poter nuovamente assistere all'applicazione di tariffe
tra i 20.000 ed i 30.000 dollari al giorno per navi con capacità
di carico pari a 2.500 TEU; al momento, queste sembrerebbero le
tariffe adeguate per tale tipo di tonnellaggio".
Claus Peter Offen, presidente e direttore esecutivo della Reederei
Claus-Peter Offen GmbH & Co di Amburgo, e Rickmers la pensano
diversamente da Dohle, nel senso che non ritengono che molte delle
recenti ordinazioni vengano alla fine effettivamente consegnate:
"I contratti siglati devono essere validi e non rescindibili"
ha affermato, sapendo che in molti casi il finanziamento bancario
non esiste e che oggigiorno il finanziamento è più
difficile a causa dello stato del mercato del trasporto marittimo
di linea.
La NR (Norddeutsche Reederei), una delle più grosse imprese
di finanziamento marittimo in Germania, sebbene preveda un rallentamento
delle ordinazioni in conseguenza dei mutamenti fiscali, ritiene
che per gli armatori tedeschi finiranno per prevalere le opportunità
di investimento. "Noi cerchiamo per il futuro un investitore
orientato ai ricavi, piuttosto che un investitore orientato al
risparmio fiscale" ha dichiarato il direttore esecutivo della
NR, Friedrich Detjen. "I cambiamenti comporteranno altresì
un tipo di finanziamento più competitivo in altri settori,
quale il finanziamento azionario".
Al momento attuale, peraltro, la NR non ha in programma alcuna
ordinazione di ulteriore tonnellaggio containerizzato. "Abbiamo
adottato un approccio del tipo guarda ed aspetta; reagiremo, quindi,
a seconda delle necessità del mercato" ha aggiunto
Detjen.
Nel frattempo, la Hanseatische Capital, una delle principali
società di finanziamento tedesche, che è stata molto
impegnata nell'attività di finanziamento del tonnellaggio
containerizzato, ha già dirottato la propria attività
verso altri settori marittimi a causa della brutta situazione
del mercato di linea.
In ordine alle imposte sul tonnellaggio, i vari dirigenti interpellati
si sono dimostrati riluttanti a fare commenti poiché il
parlamento tedesco non ha ancora formulato i regolamenti relativi
alla loro applicazione.
Offen è sembrato ottimista riguardo al fatto che le tariffe
giornaliere di noleggio possano aumentare del 10% nella seconda
metà del 1999. "Non si tratta di un incremento clamoroso"
ha detto "in particolare perché avremmo bisogno di
una percentuale del 100% per raggiungere il livello del recupero
dei costi; tuttavia, ciò potrà costituire un aiuto".
Offen si è detto incoraggiato dal generale incremento
delle attività e dal fatto che gli operatori - rispetto
a nove mesi fa - sono pronti ad affidarsi a contratti di noleggio
più lunghi (da sei mesi a due anni). In precedenza, gli
operatori si sono limitati ad accordarsi per periodi di noleggio
relativamente a breve termine (tre/sei mesi con opzioni) ed alcuni
armatori avevano dovuto far fronte alla inoperosità del
tonnellaggio, alle zavorrazioni ed a costosi viaggi di riposizionamento.
"Il problema delle movimentazioni a breve termine è
che esse sono più impegnative dal punto di vista dei tempi
di amministrazione" ha dichiarato Jan-H. Heikes, direttore
esecutivo congiunto della Stüwe & Co, anch'essa con sede
ad Amburgo. La società, che gestisce e/o è l'agente
in esclusiva del noleggio di 60 portacontainers con capacità
sino a 1.000 TEU, ha assistito alla progressiva diminuzione delle
tariffe di noleggio giornaliere nell'ambito del proprio mercato
primario ed alla sostituzione di periodi di noleggio da 6/12 mesi
con periodi di soli tre/quattro mesi.
In effetti, molte navi di queste fasce dimensionali minori sono
maggiormente orientate a movimentazioni "lampo", secondo
la Howe Robinson. "Sembra chiaro che queste navi, che hanno
resistito alla spirale verso il basso dello scorso anno in ragione
della domanda creata dal ridimensionamento finalizzato ad affrontare
la riduzione dei volumi, stanno perdendo i favori dei clienti"
ha commentato il broker nel proprio rapporto relativo al primo
trimestre 1999.
Ciononostante, la Stüwe confida che possa configurarsi uno
"stabile futuro" per le piccole navi nei traffici quali
il bacino mediterraneo, i Caraibi e l'Europa settentrionale (Mare
del Nord e Mar Baltico). "Vi sono vari progetti per togliere
i camion dalle strade" ha detto Heikes. "Dato che le
navi sono più razionali dal punto di vista dei costi e
più sensibili all'ambiente, ciò contribuirà
ad ingenerare una ulteriore domanda per il settore delle dimensioni
da 250/500 TEU".
Il dirigente ritiene, altresì, che i vettori di linee
primarie razionalizzeranno i propri itinerari di servizio europei
e presteranno maggiore attenzione alle reti fondate sulla concezione
a raggiera. "Sta succedendo in Asia e nelle Americhe ed è
solo questione di tempo prima che il concetto raggiunga l'Europa"
ha dichiarato Kenneth Mahler, l'altro direttore esecutivo della
Stüwe. Egli ritiene che tale tendenza farà crescere
le dimensioni delle navi europee destinate ai traffici di raccordo
sino a circa 700 TEU.
Anche la Walther Moller & Co, che controlla una flotta di
oltre 40 navi - due terzi delle quali caricano meno di 700 TEU
- è cautamente ottimista. "Questo settore di tonnellaggio
ha ritrovato un migliore equilibrio alla luce della minore attività
di nuove costruzioni, mentre le specifiche richieste per traffici
quali quelli da e per la Scandinavia hanno puntellato i livelli
tariffari" afferma Harald Winter, uno dei direttori della
Moller.
Il dirigente ha sottolineato la necessità per gli operatori
dei mercati regionali di mantenere un'elevata frequenza delle
partenze. "I clienti desiderano partenze nel tardo pomeriggio
ed arrivi al mattino presto" sostiene Winter. "Se si
aumentano troppo le dimensioni della nave, i tempi in porto si
allungano e gli orari non vengono rispettati. E questa è
una buona notizia per il settore delle piccole navi".
La Moller non ha in programma l'ordinazione di grandi navi da
3.000/4.000 TEU. "E' un gioco assai rischioso" ha detto
Winter. "Anche se un armatore riesce ad assicurarsi un noleggio
quadri-quinquennale con un operatore di linea primaria, che cosa
accadrà a quella nave una volta terminato il contratto?".
Al contrario, la Danaos Shipping con sede al Pireo ha concentrato
la propria strategia d'investimento nella fascia dimensionale
dei 2.500/4.000 TEU. "Noi non acquisteremo tonnellaggio al
di sotto dei 2.000 TEU" ha dichiarato John Coustas, direttore
esecutivo della Danaos. "Queste navi hanno una buona domanda
presso gli operatori indipendenti e dispongono di flessibili opportunità
commerciali. Inoltre, quando gli utenti delle navi da 2.000 TEU
migliorano i propri servizi, passano alle unità da 3.000
TEU. Noi pensiamo che quest'ultimo settore non sia ancora troppo
frequentato e che vi siano molte interessanti opportunità
da esplorare".
La Dohle resta molto impegnata nel settore delle dimensioni medio-piccole
(fino a 2.500 TEU) del mercato minore. "La nostra attenzione
è concentrata sui traffici di raccordo europei e su quelli
nord/sud" ha spiegato Dohle. "Naturalmente, noi accoglieremmo
con favore le opportunità che si presentassero di fare
ingresso nel settore delle grandi navi, ma non è nostra
intenzione quella di diventare uno strumento di finanziamento
delle grosse compagnie di linea".
In effetti, la sua strategia è quella di costruire tonnellaggio
che soddisfi i mercati primari della compagnia di navigazione.
Dohle ravvisa che vi siano opportunità per le navi di raccordo
più veloci - da 800/900 TEU (nominali) a 18/19 nodi - e
per le navi autosufficienti da 3.000 TEU (nominali) nei traffici
sudamericani.
Rickmers ha adottato un'opinione simile. "Dato che le linee
di navigazione primarie si stanno avviando verso unità
da 8.000 TEU, la domanda per le navi feeder finirà per
crescere" sottolinea. Egli ritiene che la navi da 900/1.500
TEU siano ancora soddisfacenti, ma pensa che l'iniziativa di offrire
ai clienti tempi di viaggio più veloci aumenterà
sensibilmente la velocità di servizio. Rickmers al momento
dell'intervista era prossimo a definire un'ordinazione di 4 navi
da 1.200 TEU presso un cantiere sud-coreano.
Nel frattempo Dohle sta valutando un certo numero di opzioni
relative all'attività sudamericana. Tuttavia, a detta di
Dohle i programmi veri e propri della compagnia di navigazione
saranno determinati dalle ricadute dell'ondata di razionalizzazioni
vettoriali in questo mercato e dalla disponibilità di tonnellaggio
sul mercato di seconda mano.
La Offen si è già mossa in tale direzione, avendo
siglato un contratto per 5 navi dalla capacità di 3.400
TEU con la Samsung Heavy Industries in Corea del Sud. "Queste
unità sono uniche sotto diversi aspetti" ha spiegato
il direttore esecutivo della compagnia di navigazione. "Esse
saranno attrezzate con 4 gru da 45 tonnellate, saranno caratterizzate
da una capacità di carico refrigerato di 1.080 TEU ed avranno
una velocità di servizio di 24 nodi". Programmate
per la consegna nel 2001, le navi verranno noleggiate per cinque
anni, più un'opzione per altri 5 anni, alla P&O Nedlloyd.
La Offen ha sottolineato l'importanza dell'istituzione di relazioni
a lungo termine con i noleggiatori e della necessità di
una risposta in tempi brevi alle tendenza di mercato. Le nuove
alleanze ed i nuovi raggruppamenti comportano modifiche ed armonizzazioni
delle politiche di noleggio che possono avere un notevole impatto
sulle attività degli armatori. Noi dobbiamo essere l'armatore
di prima scelta".
La strategia di Rickmers è quella diventare "il socio
affidabile di certi operatori di buona levatura". "Dobbiamo
sederci attorno ad un tavolo con i vettori e parlare delle loro
future esigenze in termini di naviglio, di progettazione tecnica
ecc., e di quello che siamo in grado di offrire loro" ha
dichiarato. "E' questione di riuscire a fornire servizio,
ancora servizio ed un servizio persino migliore".
Rickmers ha fatto riferimento agli stretti contatti della propria
compagnia con la Contship Containerlines. "Abbiamo costruito
7 portacontainers da 2.200 piedi di concezione a basso pescaggio
per i loro servizi Europa/Australia" ha detto "e dotate
di software di bordo armonizzati".
Anche il capitano George T. Sardis, direttore esecutivo della
Costamare Shipping Co con sede al Pireo, pensa che questo sia
il modo secondo il quale il mercato del noleggio si sta evolvendo.
"Il mercato delle portacontainers sta cambiando e gli operatori
che una volta investivano in navi proprie adesso hanno grosse
esigenze di capitale per supportare le proprie iniziative nei
settori logistico e terminalistico" ha dichiarato. "Ciò
per loro significa meno spese per le navi nonché la necessità
di contattare armatori come noi affinché gli forniamo il
tonnellaggio. Su questo fronte, stiamo lavorando a stretto contatto
con diversi vettori".
Infatti, la Costamare ha sotto ordinazione 3 navi da 4.800 TEU
da noleggiare a lungo termine all'operatore tedesco HL (Hapag-Lloyd),
nonché 5 navi da 6.200 TEU per la statunitense Sea-Land.
Il tonnellaggio in questione dovrebbe essere consegnato tra il
2000 ed il 2001.
"In ognuno di questi casi, ci siamo messi d'accordo con
quegli operatori di costruire navi che potessero soddisfare le
loro esigenze di traffico future ed adattarsi all'attuale profilo
delle loro flotte" ha dichiarato Sardis. Il dirigente ha
spiegato che, una volta concluso un contratto di noleggio, la
Costamare non resta con le mani in mano. "Noi seguiamo le
prestazioni delle nostre navi molto da vicino e facciamo fronte
ad ogni problema rapidamente ed efficacemente". Questo ha
rappresentato uno dei fattori del successo della Costamare nel
contrattare noleggi a lungo termine con diversi tra i principali
vettori a livello mondiale, tra cui la Zim Israel Navigation,
la Maersk, la Sea-Land e la HL.
Anche l'altro armatore greco Tsakos Shipping ha concentrato la
propria attività sul mercato del noleggio a tempo piuttosto
che su quello del noleggio episodico. "Il 75% delle nostre
navi è noleggiato per periodi di 6 mesi ed oltre"
ha spiegato Glyptis, il quale ha altresì sottolineato l'importanza
degli accordi di acquisto e noleggio a terzi della compagnia di
navigazione. Negli ultimi anni, la Global Carriers ha negoziato
con successo accordi con la APL e la Hanjin Shipping Co.
Coustas della Danaos ha sottoscritto accordi simili con la Hanjin;
la compagnia con sede al Pireo, infatti, ha acquisito 6 navi della
classe da 2.700 TEU dal gigante sud-coreano alla fine del 1997
ed all'inizio del 1998. Tutte quante, secondo Coustas, sono poi
state rinoleggiate alla Hanjin per cinque anni.
Un volta terminati i contratti di noleggio esistenti, entrambi
gli armatori sperano di poter rinnovare i propri contratti con
gli stessi vettori. "Si tratta di rafforzare le nostre relazioni
con le compagnie di navigazione di linea e di fare affari con
loro" ha dichiarato George Saroglou della Global. La nostra
compagnia segue in tutto e per tutto le indicazioni dei clienti;
non siamo speculatori sul tonnellaggio".
Coustas (della Danaos) è d'accordo con Saroglou. "Noi
conserviamo le nostre navi in eccellenti condizioni, di modo che
esse possano continuare a fornire buone prestazioni. I nostri
affittuari sono nostri soci e noi abbiamo un sacrosanto rispetto
per i loro orari" ha detto Coustas. "Noi non risparmiamo
né sforzi né denaro per conservare questa situazione".
In termini di richieste di futuro tonnellaggio da parte degli
affittuari, Ahrens ha confermato che la velocità ha rappresentato
un "fattore decisivo" nell'assegnazione di molti noleggi.
"Le navi da 2.000 TEU ed oltre che vanno a 18/19 nodi non
sono abbastanza veloci per i traffici primari, quali il transpacifico,
il transatlantico e le rotte Europa/Asia/Europa" ha dichiarato.
"La nostra esperienza nel 1998 è stata che le navi
più veloci hanno procurato lavoro molto più facilmente
del tonnellaggio più lento". Ahrens suggerisce che,
nella fascia dimensionale da 2.000 a 3.000 TEU, la domanda si
sta spostando verso l'alto da 21/22 nodi di oggi verso i 22/23
nodi.
Heikes è d'accordo. "In media, abbiamo assistito
ad un incremento di 2 nodi di velocità nella maggior parte
delle fasce dimensionali negli ultimi tre anni. La nostra sensazione
è che gli affittuari abbiano bisogno di una riserva di
velocità sufficiente a far rispettare gli orari alle proprie
navi in caso di cattivo tempo e/o di aggiunta di porti di scalo
con lo stesso numero di navi".
La Moller ha espresso le proprie perplessità in merito
alla corsa a servizi a velocità molto alta mediante l'uso
di navi speciali. "C'è soltanto un ristretto quantitativo
di carichi che potrebbero essere movimentati su catamarani, mentre
è improbabile che le tariffe di trasporto merci possano
coprire i costi dell'esercizio di tali navi".
Pur ammettendo che la domanda di spazi refrigerati sia aumentata
ad un livello approssimativamente pari al 20% degli spazi-containers
complessivi attualmente disponibili con prese elettriche, Dohle
ha fatto notare come - in pratica - ben pochi di essi vengano
poi effettivamente utilizzati regolarmente. "Tutti quanti
dichiarano a gran voce di averne bisogno, ma la nostra esperienza
dimostra che difficilmente qualcuno se ne serve" sottolinea
Dohle "
e naturalmente ciò va ad aggiungersi
al costo capitale delle navi in termini di ulteriore cablaggio,
impianto motore e progettazione".
La Offen, peraltro, sottolinea la crescente domanda di capacità
refrigerata sottocoperta al fine di accogliere i carichi di maggiori
dimensioni, come ad esempio la carne surgelata. "Se questi
carichi venissero posizionati sul ponte" dichiara la compagnia
"si potrebbero presto verificare problemi di stabilità".
Le nuove serie di navi della Offen da 3.400 TEU ordinate in Corea,
ad esempio, sono caratterizzate da un notevole numero di prese
elettriche sottocoperta.
L'installazione di attrezzature sulle navi è un'altra
cosa che comporta l'aggravio dei costi, ma in passato è
sempre stata giustificata dagli armatori con la possibilità
di richiedere premi più alti e con il miglioramento della
flessibilità del servizio. Tuttavia, dato che i porti di
tutto il mondo investono in moderne attrezzature per la movimentazione
da banchina, Ahrens sostiene che il tonnellaggio autosufficiente
costituisce ora un fattore meno importante che in passato. "Per
molti vettori" ha detto "rappresenta una polizza d'assicurazione
l'essere in grado di far rispettare l'orario alle navi nel caso
di guasto o intasamento delle attrezzature portuali. Ciò
non toglie, peraltro, che buona parte delle navi sino a 2.500
TEU siano autosufficienti e costituiscano ancora una necessità
in certe zone".
Il broker ha sottolineato come in occasione delle recenti movimentazioni
siano stati stipulati contratti nel cui ambito sono state fissate
le medesime tariffe giornaliere sia per le navi attrezzate che
per quelle non attrezzate.
Gli affittuari desiderano altresì tonnellaggio moderno
e la flessibilità, al fine di essere in condizione di caricare
un'ampia varietà di contenitori di tutte le dimensioni,
e segnatamente le unità da 45 piedi sui traffici da e per
gli U.S.A. Di conseguenza, gli armatori del tonnellaggio meno
recente devono ancora accettare tariffe di noleggio più
basse.
Guardando avanti, Dohle pensa che il mercato del noleggio sia
destinato a navigare in "acque più tranquille".
Egli ritiene che stia per avere luogo una costante ripresa, nel
cui contesto i prezzi di noleggio giornaliero nei prossimi cinque
anni perverranno ad un livello situato a metà strada fra
il punto più basso registrato all'inizio di quest'anno
e quello più alto del 1996.
Ma l'ultima parola spetta alla Howe Robinson: "Il mercato
del noleggio delle portacontainers è alle soglie di una
nuova era. La questione che armatori e affittuari devono ora affrontare
è quella di stabilire se stiamo assistendo ad una spinta
a lungo termine ovvero se stiamo solo sperimentando un'offensiva
di primavera. Noi riteniamo che gli attuali indicatori puntino
molto sulla prima ipotesi".
Sembra quindi che gli armatori non debbano fare altro che aspettare
e stare a vedere.
(da: Containerisation International, giugno 1999)
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