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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 12/99 - DICEMBRE 1999 |
Trasporto marittimo
Trasporto marittimo containerizzato: la classifica delle prime
20 compagnie
Il consolidamento da lungo tempo atteso nel settore del trasporto
marittimo di linea ha fatto un notevole passo avanti nel 1999,
alla luce della pianificata acquisizione da parte della Maersk
del suo partner operativo globale, la Sea-Land Service, dalla
CSX Cargo.
Anche se le sedute relative all'accertamento alla debita diligenza
sono ancora in corso, è imminente l'approvazione da parte
della DGIV (direzione per la concorrenza della Commissione Europea).
L'ufficio in questione ha dichiarato che le proprie indagini hanno
rivelato come nell'ambito delle principali direttrici di traffico
la quota di mercato del gruppo combinato non raggiunga il 25%;
di conseguenza, l'accordo è rispettoso delle regole europee
sulla concorrenza. Ci si aspetta entro poco tempo un annuncio
da parte della Commissione Marittima Federale degli Stati Uniti,
mentre la transazione dovrebbe essere portata a completamento
per la fine di quest'anno.
Non essendo stati pertanto riscontrati problemi in ordine alla
fusione tra la maggiore e la sesta delle compagnie che effettuano
servizi di linea a livello mondiale, la rivista Containerisation
International ha combinato le loro capacità in termini
di spazi-containers al fine di tracciare un'analisi riguardo ai
primi 20 operatori containerizzati del mondo. Ne è risultato
che la Maersk-SeaLand dispone di una flotta operativa complessiva
di 544.558 TEU, che rappresentano approssimativamente il 9,2%
di tutti gli spazi-containers impiegati a livello globale (v.
Tabella 1). Questi dati non comprendono le 16 navi per complessivi
poco più di 29.000 TEU che la Sea-Land, con sede a Charlotte
nel North Carolina (U.S.A.), vuole destinare al mantenimento dei
propri servizi nazionali statunitensi. Questi traffici ai sensi
del Jones Act sono infatti estranei all'accordo con la Maersk.
I più di mezzo milione di TEU di spazi-containers impiegati
dalla Maersk-SeaLand non comprendono neanche quelli della società
gemella SCL (Safmarine Container Lines), che viene gestita quale
organismo distinto ed a se stante nell'ambito del gruppo AP Møller.
Tuttavia, la flotta della SCL - ammontante a 41 navi ed a 45.781
TEU di spazi-containers - se venisse aggiunta a quella della Maersk-SeaLand,
darebbe al gruppo marittimo con sede in Danimarca un'armata di
mare containerizzata di più di 256 navi e 590.000 TEU.
Si tratta - ed è un dato impressionante - di una capacità
che è nove volte e mezzo quella impiegata dal 20°
operatore della classifica mondiale, vale a dire la CSAV (Compañia
Sudamericana de Vapores), che controlla poco più di 61.000
TEU.
Inoltre, le compagnie di linea della AP Møller hanno in
corso complessivamente ordinazioni relative alla costruzione di
nuove unità per più di 128.000 TEU (30 navi), la
consegna delle quali è prevista - per tutte quante - entro
la fine del 2000 (v. Tabella 2). Tra esse vi sono 10 navi in grado
di caricare più di 6.000 TEU, cinque delle quali ordinate
dalla Costamare Shipping con sede al Pireo per essere noleggiate
a lungo termine alla Sea-Land.
Dato questo notevole registro di ordinazioni - che giganteggia
su quello della P&O Nedlloyd che è al secondo posto
per 84.000 TEU, corrispondenti a più del 52% - la presa
della Maersk sul settore globale della navigazione marittima di
linea è destinata ad aumentare ulteriormente. Le principali
compagnie rimarranno tali anche nell'immediato futuro.
Tuttavia, la Maersk non è stata l'unica compagnia che
si è attivamente dedicata ad acquisire attività
e/o a fondere le proprie operazioni nel 1999. L'esigenza di costituire
una massa critica di mercato e di conseguire migliori economie
operative è stata in cima ai pensieri dei dirigenti della
Hamburg Sud The Shipping Group Delmas, il vettore con sede a Le
Havre che fa parte del Gruppo Bollore, nonché dei dirigenti
della CSAV, principale compagnia di navigazione di linea del Sudamerica.
Ad esempio la CSAV, con sede a Santiago, ha rafforzato la propria
posizione in America Latina rilevando l'uruguayana Montemar SA
ed acquistando una quota di controllo (75%) delle attività
di linea del Grupo Libra con sede a Rio de Janeiro. Si sa che
la CSAV sta ora mirando al vettore argentino Maruba SCA, che assicura
servizi di linea dalla regione del Mercosur, la Costa Occidentale
nordamericana ed il Mediterraneo.
La CSAV controlla un'armata di spazi-containers di più
di 61.000 TEU e quest'anno è entrata ex novo nella classifica
dei primi 20 operatori mondiali. Si tratta della prima volta che
un operatore con sede in Sudamerica è presente nelle prime
venti posizioni da quando Containerisation International,
16 anni fa, ha cominciato a stilare regolarmente questa speciale
classifica.
Anche la Chilean Line dispone di un notevole quantitativo di
ordinazioni, tra cui 5 unità da 3.100 TEU e 2 unità
da 1.726 TEU (v. Tabella 2). Il primo dei suddetti contratti è
costituito da un'associazione commerciale con l'importante armatore/gestore
di portacontainers tedesco Peter Dohle.
Nel frattempo, la Hamburg Sud, che ha dato seguito alle proprie
acquisizioni avvenute nel 1998 della Alianca e della South Sea
Steamship con l'acquisto dei servizi Nord Europa/Costa Orientale
del Sudamerica della Transroll Navegação, dei servizi
sudamericani di linea della Crowley American Transport e della
Polinesia Line, resta una potenziale nuova entrata nella classifica
del prossimo anno.
Attualmente, l'operatore con sede ad Amburgo impiega 32 navi
per complessivi più di 55.000 TEU ed occupa la 21a posizione.
Tuttavia, la flotta totale non comprende l'accordo CAT, che coinvolgerà
almeno 7 navi della fascia dimensionale da 2.100/2.400 TEU oltre
ad altri noleggi che verranno ceduti alla Hamburg Sud. Queste
unità non sono calcolate ai fini della classifica poiché
la transazione - al momento della sua compilazione - non era ancora
stata completata. Ma, con gli almeno 16.000 TEU di ulteriori spazi-containers
che stanno per aggiungersi alla sua armata di mare, la Hamburg
Sud sarebbe senz'altro entrata in classifica, attestandosi al
18° posto.
La Hamburg Sud sta inoltre migliorando la propria flotta, rimpiazzando
le navi più vecchie costruite negli anni '70 con tonnellaggio
moderno (di proprietà e noleggiato). Sono state ordinate
presso la sud-coreana Samsung Shipbuilding & Engineering quattro
navi della capacità di 3.700 TEU, la cui consegna è
prevista nel corso del 2001. Oggetto di progetti di acquisizione
un paio di anni fa, la Hamburg Sud sta ora investendo in modo
ingente al fine di restare indipendente.
Altri pretendenti all'ingresso in classifica sono diversi operatori
feeder e locali, quali la Regional Container Line, la MISC (Malaysian
International Shipping Corp) e la Wan Hai Lines.
Tornando all'attuale classifica, le prime cinque posizioni restano
le stesse dello scorso anno.
Sulla scia della Maersk-SeaLand, la Evergreen/Uniglory Marine
Corp con sede a Taipei, al secondo posto, ha fatto registrare
la crescita maggiore, dal momento che i suoi spazi-containers
combinati sono aumentati di poco più dell'11% per 311.951
TEU.
La P&O Nedlloyd, vettore anglo-olandese sorto da una fusione
nel 1997, occupa il terzo posto con una capacità complessiva
di bordo di 268.625 TEU (sino al 7,1%), mentre la (MSC) Mediterranean
Shipping Company resta attaccata alla quarta posizione. Nel 1999,
la flotta del vettore con sede in Svizzera contava 124 navi per
complessivi 225.636 TEU, con un balzo del solo 2% rispetto alla
sua posizione del 1998.
Ciononostante, questa è stata ancora un'annata di notevoli
progressi, dato che la MSC ha colmato il buco residuo nella propria
rete mondiale con l'inaugurazione di un servizio transpacifico
di linea a maggio di quest'anno. Questo collegamento ora utilizza
cinque navi in grado di caricare dai 3.000 ai 4.000 TEU.
Malgrado la pressione esercitata dalla APL (che ha scalato due
posizioni attestandosi alla sesta), la Hanjin ha mantenuto il
proprio posto tra i primi cinque operatori. Nella capacità
di bordo complessiva del vettore sud-coreano, che oltrepassa i
217.000 TEU, è compresa la quota azionaria maggioritaria
nella DSR-Senator Lines con sede a Brema. Tuttavia, si tratta
di una posizione che la Hanjin verosimilmente finirà per
consolidare, dati i suoi recenti accordi con le società
armatoriali/finanziarie tedesche Conti Reederei e Gebab al fine
di noleggiare a lungo termine 7 navi da 5.800 TEU in corso di
costruzione presso la sud-coreana Hanjin Heavy Industries. Le
navi saranno consegnate tra il 2000 ed il 2001.
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