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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 2/2000 - FEBBRAIO 2000 |
Conferenze e convegni
Vettori e caricatori: una dipendenza reciproca
"Se mi si chiedesse di lanciare un messaggio, esso sarebbe
del seguente tenore: il successo del caricatore e del vettore
è una questione di dipendenza reciproca. L'aumento delle
aspettative della clientela nonché della instabilità
delle tariffe di trasporto merci stanno a significare che - oggi
più che mai - i vettori ed i caricatori hanno bisogno di
trovare migliori modalità di collaborazione. L'alternativa
è la distruzione reciproca assicurata" ha dichiarato
Phil Busby, capo della divisione acquisti distribuzione presso
la Guinness Ltd, in occasione della recente conferenza "Le
previsioni sul settore marittimo" organizzata da Containerisation
International.
Le future relazioni commerciali tra i vettori marittimi ed i
loro clienti e come esse possano essere sviluppate a mutuo vantaggio
di entrambe le categorie hanno costituito un tema che spesso è
affiorato in molte delle relazioni presentate alla manifestazione,
che ha avuto luogo a Londra nei giorni del 17 e 18 novembre dello
scorso anno. Tutti si sono trovati d'accordo nel ritenere che
entrambe le categorie stanno cercando di assicurarsi guadagni
dai trasporti.
Busby ha spiegato che la Guinness ha costituito un'unica società
di forniture al fine di coordinare tutti gli aspetti del processo
delle forniture. La società si occupa delle seguenti questioni:
l'ottimizzazione di una rete globale; la minimizzazione dei costi
complessivi di consegna; infine, il conseguimento di miglioramenti
nel servizio alla clientela giù in basso fino al livello
locale. Egli ha suggerito come questa strategia abbia bisogno
di una maggiore collaborazione con i vettori, il che potrebbe
significare l'applicazione di tariffe più elevate in conseguenza
del miglioramento del servizio. "Gli alti e bassi dei prezzi
non servono a supportare gli investimenti. Il tempo perso nella
contrattazione delle tariffe di trasporto è sottratto a
quello che servirebbe per discutere in ordine al servizio"
sostiene Busby.
La necessità per i fornitori di servizi di trasporto di
far fronte alle operazioni 24 ore su 24, sette giorni alla settimana,
dei principali venditori al dettaglio è stata sottolineata
da Garry Marshall, capo della logistica internazionale della Sainsbury's,
uno dei più grandi dettaglianti del Regno Unito. Egli ha
suggerito che l'orario lavorativo tradizionalmente adottato da
alcune imprese di trasporto non si adatta più alle esigenze
della sua società, che sono quelle di "ridurre i costi
e di conservare il proprio profilo concorrenziale in un mercato
sempre più competitivo mediante l'introduzione di iniziative
quali la produzione just-in-time e la consegna o movimentazione
delle scorte direttamente dalla porta di servizio del magazzino
allo scaffale, in modo da ridurre i costi di tenuta delle scorte".
Marshall ha riferito che la Sainsbury's sta ponendo in essere
accordi sul livello dei servizi - che stabiliscono impegni duraturi
per entrambe le parti - con i propri trasportatori preferiti.
Alludendo alla riuscita adozione degli indicatori-chiave sulle
prestazioni da parte del settore dell'autotrasporto, Marshall
ha formulato la richiesta che il trasporto containerizzato "adotti
tali indicatori in via generale", di modo che i vettori marittimi
possano essere contraddistinti, al fine di selezionarne i migliori
quali partners.
E' significativo il fatto che sia Marshall che Busby abbiano
sottolineato come le proprie rispettive società stiano
cercando di effettuare migliori previsioni in ordine al proprio
prodotto futuro ed alle future esigenze di servizio nel contesto
di un processo di collaborazione con i fornitori. "Assicurando
(a voi vettori) volumi, date di raccolta e tempi di consegna precisi,
possiamo mettervi in condizione di migliorare l'efficienza, di
garantire spazi, di ridurre i tempi di fermo e di far sì
che il livello di servizio che ci aspettiamo venga effettivamente
fornito" ha dichiarato Marshall.
La realizzazione di una più stretta collaborazione tra
le linee di navigazione ed i loro clienti è stata evidenziata
da David Halliday, dirigente capo della Contship Containerlines,
il quale ha suggerito come il modello di attività dei vettori
stia cambiando. "Esso ormai consiste nella collaborazione
con i nostri clienti e nella maggiore integrazione nelle loro
catene di fornitura" ha dichiarato. Egli prevede, altresì,
che entro i prossimi cinque anni si verifichino altri cambiamenti,
specialmente nel settore del commercio elettronico. Dice infatti
Halliday: "Rispetto a qualche anno fa, i clienti oggi cercano
un minor numero di fornitori che desiderino impegnarsi in collaborazioni
logistiche alquanto complesse".
Gli spinosi problemi che i dirigenti della catena globale delle
forniture si trovano ad affrontare sono stati tratteggiati da
Dirk de Proost, vice presidente della Mercer Management Consulting.
Egli ha fatto capire che, dal momento che le domande dei clienti
e del settore inducono la richiesta di catene delle forniture
globali maggiormente flessibili, affidabili e rapide, i caricatori
globali stanno sempre più cercando soluzioni integrate.
A loro volta, tali soluzioni vengono al momento fornite da una
varietà di soggetti, di cui le linee di navigazione sono
soltanto uno, ed egli ha avvertito che in tale contesto la disintermediazione
del cliente rappresenta una notevole minaccia per i vettori da
parte dei concorrenti non vettoriali.
De Proost è del parere che la deregolamentazione che ha
avuto luogo nell'ambito del settore marittimo abbia fornito ai
vettori marittimi nuove opportunità "di minare le
informazioni del cliente in ordine al procacciamento di zone di
profitto" nonché di assicurare ad entrambi (vettori
e clienti) nuove fonti di valore. Egli ha tuttavia messo i presenti
sull'avviso in relazione al fatto che la deregolamentazione possa
comportare la minaccia di migrazioni di utilità dai vettori
ai clienti.
Ciò che è emerso chiaramente dal dibattito è
stato che il ruolo delle conferenze nel determinare le relazioni
tra vettori e caricatori continuerà a sminuirsi, man mano
che essi continueranno ad avvicinarsi. James Hookham, direttore
esecutivo per le politiche di trasporto dell'Associazione Trasporto
Merci del Regno Unito, sostiene che, in un ambiente in cui le
forze di mercato - quali la globalizzazione dei traffici, delle
fonti e degli acquisti, l'approvazione da parte delle autorità
preposte al controllo della concorrenza ed i liberi accordi commerciali
- stanno aumentando la pressione in favore della deregolamentazione,
le conferenze non hanno alcun futuro e non sono necessarie.
"Il futuro delle conferenze è sul filo del rasoio.
Le conferenze non lavorano per le linee di navigazione e non stanno
certo lavorando per i caricatori" ha dichiarato. Invece,
secondo Hookham, i clienti desiderano accordi di servizio singoli,
il che significa: relazioni durature con i clienti, fornitori
più vicini al mercato, migliori previsioni della domanda
e spazio ad un servizio eccellente.
Tuttavia, Courtenay Allan, direttore traffici transatlantici
della OOCL Europa, ritiene che le conferenze possano continuare
a svolgere un ruolo in termini di conseguimento di informazioni
e di sede di discussioni per i vettori in ordine ad argomenti
quali l'impiego e gli orari delle navi. Egli ha riconosciuto che
le tariffe rappresentano sempre di più un argomento da
trattare in via riservata tra le linee di navigazione ed i loro
clienti e ha rivelato come il 90-95% dei carichi transatlantici
ora venga movimentato ai sensi di contratti singoli. "Stiamo
istituendo collaborazione concrete con i clienti man mano che
hanno luogo le trattative annuali" ha detto Allan, aggiungendo
poi: "Andremo a siglare contratti di durata annuale, biennale
o triennale, ma vi dovrà essere eguale protezione da entrambe
le parti per uno, due o tre anni".
L'opportunità di addivenire ad accordi a più lungo
termine tra i vettori ed i loro clienti è stata richiamata
anche da Chris Bourne, direttore amministrativo della Mitsui OSK
Lines Ltd Europa, il quale ha dichiarato: "Io mi sento male
quando vedo che i clienti parlano di tariffe di trasporto
non è proprio salutare parlare di tali argomenti
accoglierei favorevolmente accordi da tre a cinque anni, che
danno stabilità a noi ed ai nostri clienti".
Riferendosi alla necessità per i vettori di relazioni
stabili ed a lungo termine con i clienti, Bourne ha sottolineato:
"Noi spendiamo 100 milioni di dollari per una nave senza
disporre preventivamente di un solo contratto che supporti tale
investimento". Bourne ha anche suggerito che le ampie oscillazioni
delle tariffe di trasporto possono deteriorare i traffici. "Si
spera che si possa trovare un equilibrio tra razionali tariffe
di trasporto e ritorni adeguati. Sia le compagnie di navigazione
che i loro clienti devono prendersi le proprie responsabilità",
ha dichiarato, concludendo infine: "Smettiamola di confrontarci".
(da: Containerisation International, gennaio 2000)
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