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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 2/2001 - FEBBRAIO 2001 |
Trasporto marittimo
PSA - I re del transhipment
In Asia vi sono porti nuovi che crescono sempre a maggiore
velocità, e Singapore riesce a mantenere con difficoltà
la sua posizione di leadership tra gli scali di transhipment di
tutto il mondo.
Il porto di Singapore ha perso il suo primato nella classifica
di Containerisation International del 1999. Ha movimentato
un totale di 15,9 milioni di Teus, di cui l'80% transhipment cargo,
contro i 16,1 milioni di Teus di Hong Kong nello stesso periodo.
Sarà un mutamento permanente nella gerarchia portuale asiatica?
Altri porti di transhipment asiatici, come Kaohsiung, Port Klang
e Laem Chabang hanno sperimentato, dal 1998 al 1999 una crescita
dell'11,4%, del 40,1% e del 17,2% rispettivamente, mentre lo scalo
di Singapore è cresciuto soltanto del 5,3%. Molti mercati
asiatici si sono ripresi bene dalla recessione ed i porti maggiori
stanno attraversando un periodo di boom. Comunque, l'Autorità
Portuale di Singapore non appare particolarmente preoccupata della
situazione e confida nel fatto che il porto riuscirà a
riconquistare la leadership mondiale tra breve.
Nonostante i recenti problemi economici della regione, un reportage
di mercato da poco prodotto dalla Ocean Shipping Consultants (OSC)
ha messo in luce la crescita corrente del settore, che sembra
continuerà su scala esponenziale. Nella sola Asia Orientale
l'output totale di tutti i porti è cresciuto del 14% e
si prevede che nei prossimi 5 anni crescerà del 67-88%,
per un totale di 52,9-59,6 milioni di Teus.
Singapore dovrebbe restare il principale scalo di hub, ma lo studio
dell'OSC ha sottolineato che tutti i mercati avranno la loro parte
nell'espansione. Si prevede che Singapore sperimenterà
una crescita del 30-45%, ma la sua quota di mercato regionale
è destinata a scendere dal 50,1% nel 1999 al 38,7% nel
2005. Pare, inoltre, che i concorrenti regionali di Singapore
cresceranno ad un tasso superiore, anche se, naturalmente, su
una base di Teus più ridotta.
Il porto di Singapore è gestito e fatto funzionare dalla
PSA Corporation (PSA), la compagnia fondata nel 1997 per succedere
alla uscente Autorità Portuale di Singapore. Guardando
i suoi 4 enormi terminals, è difficile cogliere la dimensione
delle operazioni del porto, ma, per dirla breve, in quel piccolo
spazio lo scalo gestisce oltre il 30% del transhipment cargo mondiale.
Più di 300 compagnie di navigazione fanno scalo al porto,
con connessioni a 740 porti in 143 Paesi. Ogni giorno, ci sono
almeno tre navi che salpano verso gli USA, quattro per il Giappone,
cinque per l'Europa, nove verso la Cina e 22 per l'Asia Orientale
e Sudorientale. Khoo Teng Chye, presidente del gruppo PSA, ha
riassunto in una frase quello che sarà il futuro ruolo
di Singapore: "Il mondo è il nostro hinterland".
In aggiunta alla crescita di hubs regionali un po' più
stabili, come Kaohsuing e Port Klang, un porto in particolare
causa preoccupazioni alla PSA - Tanjung Pelepas, nella vicina
Malaysia. Dall'apertura all'inizio del 2000, il porto ha assorbito
i servizi della Maersk Sealand a Singapore, e si prevede avrà
un output totale di 450 mila Teus alla fine di quest'anno, di
cui l'88% transhipment cargo.
Anche costi sono diventati un problema all'ordine del giorno,
per la loro influenza sulla concorrenza. Alcuni addetti ai lavori
dell'industria hanno detto che la ragione principale per cui la
Maersk Sealand ha lasciato Singapore per Tanjiung Pelepas è
il grande risparmio in termini di costo.
Tim Hartnoll, amministratore delegato dell'operatore di feederaggio
Sea Consortium, con sede a Singapore, ha così commentato:
"Riceviamo servizi soddisfacenti dalla PSA, li troviamo flessibili
ed attenti alle esigenze dei consumatori. L'unico problema è
il prezzo. Vorremmo che fossero un po' più competitivi
nei confronti di Pelepas".
Poi continua: "La Malaysia gode di numerosi vantaggi su Singapore,
tra i quali i costi di trasporto su terra. Singapore, per quanto
concerne i servizi offerti, punta su produttività delle
navi, EDI e scambi d'informazioni. Così sono competitivi
nonostante che i prezzi siano elevati, se si guarda al complesso
del pacchetto d'offerta, ma il problema è che non tutti
riescono a cogliere questo aspetto della PSA. Non tutti hanno
bisogno di servizi così completi", preferiscono rinunciare
a qualcosa per risparmiare.
Anche Sumate Tanthuwanit, presidente del gruppo RCL con sede a
Singapore, un altro esperto di cabotaggio e di feederaggio, è
dell'opinione che il punto caldo per la PSA siano i costi: "Se
la PSA aggiustasse le tariffe per tutti, e fosse più competitiva,
verrebbe attratto più cargo a Singapore. Se invece resta
tutto com'è, il cargo se ne andrà vero altri porti".
Sempre riguardo agli alti costi della PSA, Khoo dice: "Noi
offriamo valore, ed i clienti lo sanno. Non conta solo il prezzo
in un servizio, ma il complesso di quello per cui stai pagando.
I nostri clienti sanno che offriamo affidabilità, interrelazioni
e servizi addizionali a nessun costo addizionale. È più
importante il valore totale". Da questo punto di vista sembrerebbe
allora che la scelta di un porto piuttosto che di un altro dipenda
dall'antico trade-off tra qualità e prezzi. Si potrebbe
anche dire poi che alcuni scali abbassano intenzionalmente i prezzi
per attrarre affari.
La comparsa di un nuovo porto, come Tanjung Pelepas, porta inevitabilmente
ad alcuni aggiustamenti nei patterns di cargo e la PSA non si
preoccupa troppo. Khoo ha spiegato come la PSA sta reagendo alla
concorrenza: "Noi ci comportiamo con ogni porto come se fosse
un concorrente. Sappiamo che i nostri clienti fanno di continuo
dei calcoli d'interesse. Naturalmente prendiamo molto sul serio
la concorrenza, sia che si trovi dietro l'angolo che a 1.000 miglia
di distanza. Data la natura del nostro business, noi siamo concorrenti
di ogni scalo che sia un hub di transhipment. I nostri clienti
scelgono liberamente dive far passare i loro containers. Il nostro
compito è rendere il transhipment via PSA sempre più
veloce e meno costoso. Abbiamo continuato a crescere anno dopo
anno e questa è una prova di come i nostri clienti siano
soddisfatti e continuino ad usufruire dei nostri servizi".
Alcuni industriali dicono che la PSA è troppo piena di
sé ed arrogante, e questo ha causato poca flessibilità
ed eccessivo autocompiacimento. Comunque, le performances della
PSA sono tra le migliori, e questo è testimoniato dai riconoscimenti
e premi ottenuti e dalla qualità dei servizi offerti.
Confidente in tutto ciò, Khoo ritiene che Singapore sia
in grado di sostenere l'elevata attuale concorrenzialità,
attraverso continuo sviluppo e contemperamento delle esigenze
degli sviluppi futuri del comparto navale. Senza dubbio, l'IT
è vista come fattore critico di sviluppo per le compagnie
di navigazione e per tutti i maggiori operatori portuali, vettori
oceanici ed imprese specializzate in logistica, che allo stato
attuale delle cose stanno già progettando sistemi tecnologicamente
innovativi di gestione dei carichi. Nessuno vuole essere lasciato
indietro. La stessa PSA vuole essere una leader del settore IT.
Khoo dice: "L'IT è la chiave segreta del successo
di un terminal containers. Abbiamo la capacità di collegarci
direttamente con spedizionieri, vettori oceanici, autotrasportatori,
agenti e clienti e tutte le altre agenzie governative".
Nel Maggio del 2000, la PSA ha creato la sua propria compagnia
sussidiaria per l'IT, la Portnet.com. essa offre soluzioni e-business
per gestori dei terminals ed operatori, come anche per vettori
oceanici e loro clienti.
Naturalmente anche altri porti vicini come Tanjung Pelepas ed
Hong Kong hanno i loro propri sistemi telematici portuali, ma
allora cos'è che rende migliore Singapore? Khoo risponde
così: "Le soluzioni IT sono generate dalla necessità,
per servire i nostri clienti. Singapore è il terminal containers
integrato maggiore del mondo, il secondo dopo di noi traffica
per il 50% in meno. L'abilità di monitorare e tracciare
tutti i containers che passano per i nostri moli e per i nostri
magazzini in tempo reale, nonché la produzione di tutta
la documentazione necessaria e delle procedure per lo sdoganamento
da parte di CITOS e Portnet è ciò che ci rende i
migliori".
Invero, l'IT è l'area che permette il maggiore sviluppo
futuro. Khoo continua: "il nostro compito è venire
incontro alle esigenze dei consumatori in termini di IT e con
una vasta gamma di servizi. Il nostro lavoro, una volta identificate
le necessità, è soddisfarle il più presto
possibile. I nostri clienti sono a loro volta messi sotto pressione
dai loro clienti nel cercare nuove soluzioni IT".
Uno dei maggiori clienti della PSA, il NOL Group, con sede principale
a Singapore, è d'accordo con questa filosofia. Sarah Lockie,
vice presidente del settore comunicazione istituzionale, dice:
"La operazioni della PSA a Singapore sono efficienti, la
cooperazione è eccellente e la PSA ha uno spirito simile
al nostro, ovvero un desiderio di continui miglioramenti. Come
noi, essi puntano sull'IT per accrescere l'efficienza per venire
sempre più incontro alle esigenze dei clienti. La concorrenza
è una buona cosa per tutti. Implica che le compagnie focalizzino
ancora di più sui propri consumatori e che i costi siano
costantemente rivisti per assicurare profittabilità e competitività".
La PSA sta operando per migliorare gli esistenti sistemi di IT
ed ha recentemente acquistato un 30%, con i porti P&O, della
società logistica ad IT di Singapore P-Serv Technologies.
Entrambi gli operatori saranno ora in grado di offrire un sistema
track&trace B2B per l'industria logistica. Questa partecipazione
societaria può anche essere vista come un'espansione della
PSA nel settore logistica dello shipping, per diversificare. La
PSA non vuole più essere solo un operatore di terminals,
ma una compagnia che cerca di fornire soluzioni per tutte le sfaccettature
del processo di shipping.
Gli sviluppi iniziati dalla PSA sono orientati molto al cliente
e parte di questo è dovuto al suo Key Customer Management
programme. Khoo spiega: "Cerchiamo di coinvolgere i clienti
sempre di più ad ogni livello. Tentiamo di comprendere
le loro strategie ed i loro bisogni, così siamo in grado
di lavorare con loro e diventiamo partners commerciali di lungo
termine assai affidabili".
Un esempio di come lavori questo sistema è dato dal Reefer
Care Programme. Singapore gestisce circa un milione di Teus di
containers frigo all'anno ai suoi quattro terminals ed è
l'unico porto al mondo che offra un monitoraggio 24 ore su 24
automatico di controllo a distanza. Le temperature prestabilite
vengono mantenute e i managers si preoccupano di modellare il
servizio seguendo le strette esigenze dei clienti, sia che trasportino
gelati o tonno azzurro fresco.
Il sistema è disponibile sin dal 1998 e direttamente da
Portnet gli spedizionieri possono monitorare le temperature stabilite
per i loro containers ogni quattro ore direttamente e comodamente
dalle loro scrivanie. Così gli spedizionieri di carichi
speciali non devono fuggire dagli hub di transhipment come erano
soliti fare. Anzi molti spedizionieri australiani e neozelandesi
produttori di latte, mele e pere si servono di Singapore per questo
sistema innovativo e tecnologicamente avanzato, e anche perché
è ben collegato ad Europa e Stati Uniti d'America.
Un altro cliente, la manager della ADC (Australian Dairy Corporation)
Sue Perry, ha spiegato perché è così contenta
del transhipment a Singapore, invece che dei tradizionali servizi
diretti. "Il sistema tecnologicamente avanzato della PSA
offre un processo di controllo senza soluzione di continuità.
Via Internet si mantiene costantemente il controllo con le compagnie
di navigazione, e si dà loro accesso diretto alla localizzazione
dei contenitori, nonché al monitoraggio della loro temperatura.
La PSA ha sviluppato dei servizi integrati che forniscono veloci
tempi di transito, elevata produttività e l'affidabilità
di cui abbiamo bisogno per essere fiduciosi del fatto che il nostro
carico frigorifero arrivi sano e salvo e puntuale ai mercati di
destinazione".
Lo stato attuale delle tecnologie utilizzate si può vedere
direttamente presso il più nuovo dei terminals del porto,
ovvero Pasir Panjang, ufficialmente aperto nel Marzo del 2000.
Gli sviluppi lì effettuati includono l'introduzione pianificata
di veicoli a guida automatica, che sono controllati dal certo
e non necessitano di guidatori.
Poter utilizzare delle gru altamente automatizzate implica un
più veloce maneggio dei contenitori ed un minor numero
di operatori. La Pasir Panjang Container Gate ha 12 linee di controllo,
gestite da un unico hub centrale e monitorate tutte a mezzo di
un sistema di telecamere integrato con il sistema CITOS della
PSA. Una caratteristica unica delle porte per containers è
il sistema di ricognizione automatico del numero dei contenitori,
che decifra i caratteri sul container e li confronta con i dati
presenti nel sistema CITOS. Tutto questo permette al carico di
incontrare una specifica nave nei tempi concordati.
L'anno scorso, il nuovo terminal ha mostrato la sua abilità
nel raggiungere elevate produttività ed efficienza per
i clienti della PSA. Nel Febbraio del 2000, la nave della Evergreen,
Ever Growth, ha stabilito un record di 203 containers movimentati
all'ora. La PSA ha superato la quota 200 otto volte l'anno scorso,
facendo anche il record mondiale di 243 movimenti, performance
certamente al di sopra, per ora, del livello di un qualunque altro
terminal mondiale.
Comunque, Khoo spiega che la PSA ed i suoi clienti vettori oceanici
non raggiungono vertici operativi solamente per il gusto di farlo.
Piuttosto, essi dimostrano l'abilità di fare operazioni
veloci ed affidabili ad un elevato livello di produttività.
Minimizzando i tempi a banchina, la PSA aiuta i vettori oceanici
a risparmiare sui costi. Khoo aggiunge anche che nonostante il
record: "Non dobbiamo compiacerci di noi stessi. Certo, siamo
fieri dei nostri risultati, ma devono spronarci solamente a fare
ancora meglio per i nostri clienti". Deve essere poi notato
che lo staff ai centri di controllo dei terminal hanno una lista
contenente il numero di movimenti containers per nave a banchina,
e questo già da solo è un incoraggiamento a fare
sempre meglio.
Il terminal Pasir Panjang assicura che Singapore è predisposto
ad ottenere il massimo vantaggio dalla continua crescita nel mercato
asiatico. Le banchine sono attrezzate per movimentare navi Post-Panamax
ed ognuna è progettata per maneggiare 750 mila Teus di
containers annui. Khoo ha detto: "La fase 2 del progetto,
per un totale di 26 approdi, è pianificata per essere portata
oltre e si è già fatta richiesta per nuovi spazi.
Sebbene stiamo già cercando di sfruttare al massimo la
capacità esistente cercando di minimizzare allo stesso
tempo i costi, il nostro approccio è quello di sviluppare
quando e per quanto richieda la domanda. Abbiamo ridotto il tempo
restante per gli sviluppi a 24 mesi o anche meno". Quanto
detto è altamente interessante, dato che molti operatori
esistenti si sono lamentati del fatto che a Singapore manchino
delle aree deposito containers.
La PSA comunque non gestisce ed opera solamente nel porto di Singapore,
bensì ha anche interessi in altri 10 porti in giro per
il mondo, tra Brunei, Cina, Corea del Sud, Italia, Portogallo,
India e Yemen. Di recente, la PSA ha firmato un contratto di 25
anni con il governo del Negara Brunei Darussalam per gestire e
sviluppare il Terminal Container di Muara. Si prevede che il terminal
diventerà uno hub regionale per il mercato Indonesia/Malesia.
La Cina è una delle aree a crescita maggiore e la PSA ha
già sostanziali interessi nello sviluppo del porto di Fuzhou
nel Sud e di Dalian nel Nord. L'output dei porti cinesi è
cresciuto del 30% nel periodo Gennaio-Settembre 2000 e Dalian
e Fuzhou sono rispettivamente il settimo ed il decimo porto per
dimensioni. Khoo vede un grande potenziale nella regione. "La
crescita nei due porti è forte e speriamo che all'interno
di essi avremo la possibilità di svilupparci ulteriormente.
Si sta ancora discutendo su di ciò", dice Khoo.
I sistemi e le tecnologie impiegate a Singapore sono anche utilizzate
per accrescere i propri porti internazionali. "Portnet.com
ha siglato un accordo per introdurre i suoi sistemi e-business
a Dalian. Il porto sarà un hub della Cina Settentrionale
ed ha già vinto un premio come terminal più efficiente.
Abbiamo dimostrato che la PSA può creare valore aggiunto
anche oltremare", ha spiegato Khoo.
Nonostante le previsioni dell'OSC di tassi di crescita più
lenti e l'opinione di molte industrie che ritengono la PSA solamente
arrogante, Khoo resta fiducioso del fatto che la stessa Singapore
e la PSA manterranno la propria posizione di leadership. Però
non si può dimenticare che il porto ha perso il suo maggiore
cliente (Maersk Sealand), con i suoi oltre 2 milioni di Teus l'anno,
ma si pensa che comunque otterrà un output totale di oltre
17 milioni di Teus, il che rappresenterebbe una crescita sostanziale.
Altri scali internazionali hanno contribuito, nella prima metà
del 2000, a una crescita ulteriore di 1,26 milioni di Teus.
La PSA sostiene di essere fortemente orientata al cliente e con
i suoi progressi tecnologici e il suo modus operandi pensa di
venire incontro in modo soddisfacente alle esigenze del mercato
dello shipping, sia a Singapore che presso tutti gli altri porti
del mondo. Il management non teme la concorrenza e ritiene di
possedere tutti gli strumenti necessari per restare al top. La
PSA crede che Singapore resterà il re del mondo del transhipment.
(da: Containerisation International, Gennaio 2001)
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