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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 9/2001 - SETTEMBRE 2001 |
Progresso e tecnologia
La GE SeaCo lancia un nuovo container cellular-friendly per
merci
Il SeaCell sarà il primo container che permetterà
a due pallets di essere stoccati all'interno del containers uno
al fianco dell'altro, con un guadagno di circa 15 pallets extra
in un container da 40ft.
La GE SeaCo ha lanciato sul mercato un nuovo modello di container
chiamato SeaCell che può contenere al suo interno ben stoccati
ed affiancati due pile di pallets di tipo europeo, restando però
comunque adatto al trasporto intermodale e agli spazi standard
per lo stoccaggio sulle navi portacontainers.
La crescita del container per merci negli ultimi 40 anni è
stata, di gran lunga, il risultato dell'accettazione, a livello
mondiale, delle dimensioni standard ISO, almeno secondo il parere
della SeaCo. Lunghezza, larghezza ed altezza standardizzate hanno
incoraggiato investimenti estensivi in infrastrutture, necessari
perché il settore industriale rifiorisse. Il container
da 20ft (o 40ft) x 8ft x 8ft ha dato il via al settore produttivo,
e poi è stato seguito dal modello da 8ft e 6ins di altezza,
e, recentemente, da containers lunghi 45ft. L'unica dimensione
che per ora è rimasta invariata è stata la larghezza.
Questo anche, e soprattutto, perché le aree di stoccaggio
di containers sulle navi sono costituite da linee guida speciali
fatte apposta per ospitare solamente containers da 8ft di larghezza.
Le dimensioni ISO dei containers, sviluppate negli anni Sessanta,
erano basate largamente sulle regolamentazioni e sulle attrezzature
statunitensi. Se l'industria dei containers fosse nata in Europa
o si fosse sviluppata solo pochi anni più tardi, le dimensioni
standard per un container sarebbero probabilmente state differenti.
Comunque, al di là di tutto, esiste in tutto il mondo un
elevato grado di incompatibilità tra le dimensioni ISO
dei containers, i binari ferroviari e i pallets prodotti dalle
industrie. Il pallet standard europeo è largo 1200mm, mentre
lo standard australiano è di 1165mm e quello americano
48ins (1219mm). I binari delle ferrovie sono larghi 2,55 metri
in Europa o 8ft 6ins (2,59 metri) in USA, mentre la maggior parte
dei containers da 12 metri ISO nel mondo sono costruiti per essere
larghi 8ft.
Le misure, frutto di calcoli tecnici e matematici complessi, hanno
però prodotto dei risultati incredibili. Basta notare che
due pallets europei standard non stanno uno di fianco all'altro
nei containers di dimensioni ISO per accorgersene. Durante gli
ultimi anni, era stato creato un container che contenesse due
pallets europei per competere con swapbodies e road trailers,
ma era solo utilizzato a livello molto locale. Era largo 2,5 metri
e pertanto poteva portare due pallets europei affiancati. Era
utilizzabile su camions, chiatte e treni, ma siccome non entrava
nelle linee guida delle aree di stoccaggio delle navi portacontainers
non era un elemento veramente intermodale e pertanto non si poteva
utilizzare sulle tratte oceaniche di lunga distanza.
James Coulson, general manager della GE SeaCo, settore rinfuse
secche e carichi speciali, dice che gli spedizionieri volevano
trovare un'unità di carico che avesse i vantaggi dei pallets
in uso attualmente, ma che fosse anche pienamente intermodale.
Il problema era restare nelle misure ISO agli angoli laterali,
ma creare allo stesso tempo un corpo che fosse di pochi millimetri
più spazioso. La soluzione della GE SeaCo è stata
di mettere la parete ondulata del container all'esterno di modo
che due containers posti l'uno vicino all'altro si unissero quasi
ermeticamente, come due lamiere di ferro incastrate reciprocamente.
Poi c'è il problema che i containers non sono sempre provvisti
di portelloni di chiusura uguali, così a volte, invece
di avere delle sagome esterne con profili da concavi a convessi,
li hanno da convessi a concavi. La soluzione della GE SeaCo è
stata quella di fare i pannelli destro e sinistro asimmetrici,
generati grazie all'impiego di pannelli di copertura più
lunghi da un lato.
Le unita SeaCell devono comunque essere coerenti con gli standards
ISO per i containers, dato che questo nuovo tipo di container
sarà largamente impiegato unitamente ai containers da 20ft
e 40ft. Sui containers standard gli spigoli sporgono al di fuori
del pannello laterale e in questo modo si genera l'apertura necessaria
al SeaCell per incastrarsi al container tradizionale grazie alle
sue zigrinature esterne. Per permettere a due unità da
20ft di agganciarsi lateralmente a una di 40ft, l'unità
container di 40ft ha un pannello piatto nel mezzo per lasciare
spazio agli spigoli dei due containers più piccoli.
In conclusione, quando due containers SeaCell sono affiancati
e incastrati l'un l'altro il gap tra i due pannelli è di
soli 25mm. Questa è una misura critica ed è quella
richiesta per lo stoccaggio nelle aree apposite, dove lo spazio
di 25mm tra containers affiancati è la norma. Se invece
sono presenti delle guide per ospitare i containers, come sulle
navi portacontainers, lo spazio fra containers è anche
superiore, e pertanto si possono realizzare diverse combinazioni
di SeaCells e containers standard.
I SeaCells sono disponibili nelle misure di 20ft, 40ft e 45ft,
per le altezze di 8ft e 6ins e 9ft e 6ins. SeaCell ha un telaio
standard ISO con gli spigoli e i punti di aggancio nelle posizioni
standard anch'essi, pertanto può essere movimentato facilmente
da tutte le attrezzature portuali e di magazzino attualmente in
uso.
I containers SeaCell possono essere anche messi tutti in pila
secondo la modalità suggerita dai criteri ISO e fino a
un'altezza di sette unità una sull'altra per i 40ft e di
nove per i 20ft, e sono tarati per 30/34 tonnellate. Le unità
da 45ft hanno spigoli e punti di aggancio nelle posizioni standard
ISO e sono costruiti per svolgere dei raggi di curva compatibili
con le strade e i mezzi di trasporto europei.
Secondo il parere della SeaCo, l'accresciuta capacità di
carico di pallets garantita dal SeaCell è in eccesso del
25%. Un carico che richiede 20 containers standard ISO può
essere trasportato su soli 15 containers del tipo SeaCell.
Nei containers standard, infatti, si può infilare una sola
riga di pallets per lungo. Nel SeaCell, invece, si possono stoccare
due pallets affiancati, massimizzando in tal modo l'efficienza
e consentendo 15 pallets extra in un container da 40ft (messi
su tre righe e due colonne). Inoltre i pallets sono ben disposti
e non è necessario inserire un gran quantitativo di materiale
da imballaggio, infissi o quant'altro. In questo modo si riducono
i costi notevolmente, e si rispetta anche di più l'ambiente.
I portelloni di chiusura del SeaCell sono poi più sottili
rispetto ai containers tradizionali da 40 ft. Questo per permettere
alle due colonne di pallets di entrare perfettamente e di lasciare
un più ampio spazio di manovrabilità all'esterno.
Per quanto concerne il modello da 20ft, invece, le porte di chiusura
sono pressoché le stesse.
La configurazione di carico di SeaCell implica potenzialmente
meno possibilità di danneggiamento del cargo su pallets,
e pertanto meno lamentele e danni. All'inizio poi si temeva che
il profilo esterno del nuovo container sarebbe stato oggetto di
usura più rapida in relazione alla sua conformazione. In
realtà, secondo James Coulson, non è successo e
il livello di usura che registra il SeaCell è pari a quello
degli altri containers.
Per la grande piena intermodalità di SeaCell le unità
possono essere costruite in qualunque parte del mondo. La Cina
è il maggiore produttore globale di containers e la GE
SeaCo si è avvantaggiata dei prezzi bassi che offrono laggiù,
e fabbrica lì i containers SeaCell. Questi non vengono
costruiti in Europa perché risulterebbe troppo costoso.
In Europa è vasta la produzione di swapbodies e di containers
non cellular-friendly.
Naturalmente solamente il futuro ci dirà se i SeaCell inizieranno
una rivoluzione nel settore dei containers.
(tratto da: CargoSystems, Luglio 2001)
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