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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XIX - Numero 12/2001 - DICEMBRE 2001 |
Progresso e tecnologia
I terminals sono pronti per l'era di Internet
Nuovi prodotti dell'industria high-tech rendono in grado gli operatori
di monitorare l'attività a terminal attraverso l'utilizzo
di applicazioni web.
Un grande segmento di vettori oceanici e operatori su containers
ha ricevuto nuove possibilità di rilancio grazie all'introduzione
di tutta una nuova gamma di servizi per captare, effettuare il
processing e comunicare gli eventi e le operazioni presso i cancelli
del porto per containers e chassis di passaggio provenienti da
o diretti verso terminals e depositi.
All'incirca 15 anni fa, con l'introduzione dei sistemi a Electronic
Data Interchange (EDI) nell'industria dei containers, è
stato possibile per le compagnie di navigazione e i locatori vari
ottenere delle economie di scala notevoli grazie alle informazioni
sulle forniture ai depositi containers e ai dati sullo stato,
le riparazioni, le consegne e i costi della manutenzione degli
equipaggiamenti in questione. Le compagnie di leasing hanno fatto
grandi progressi in questo, tanto che l'EDI è qualcosa
di essenziale per la maggior parte del sistema amministrativo
dei locatori di containers, e li ha anche messi in condizione
di ottenere rilevanti economie di scala, come già accennato,
e di scopo.
Uno dei principali problemi con l'EDI, forse causato dal modo
in cui esso è stato introdotto dalle compagnie di leasing,
è stato che gli operatori di deposito facevano tutto il
lavoro di input dei dati, m a non ricevevano nessun beneficio,
almeno in linea generale, dell'elaborazione dell'output. Le compagnie
di leasing, infatti, tendevano a tenersi per sé tutti i
benefici, lasciando ai depositi le grane della gestione dei costi.
Le compagnie di navigazione non hanno mai veramente adottato il
sistema EDI per i terminal, i depositi, il marketing e l'attività
di ricerca con lo stesso entusiasmo dei locatori. Non che l'utilizzo
dei sistemi EDI non sia diffuso tra le compagnie di navigazione,
anzi. Le attività più redditizie per le compagnie
di navigazione sono la raccolta, il trasporto e la distribuzione
dei containers, ed è quest'area di affari che ha visto
l'impiego dell'EDI da parte dei soggetti in questione. Però
l'impiego di EDI in questo campo non è stato così
diffuso come per le compagnie di leasing.
Con la crescita nell'utilizzo di Internet e nelle sue potenzialità,
si ritiene che ci sia un'opportunità di spostare alcune
attività EDI su applicazioni web-based, così generando
ulteriori risparmi da un'attività che, di per sé,
già faceva risparmiare.
La International Asset Systems (IAS), di Oakland in California,
ha lanciato il suo IAS Depot Manager, un prodotto che trasferisce
i dati trasmessi su Internet e rende in grado gli operatori di
registrare gli eventi ai cancelli e le attività operative
con applicazioni via web.
Oggi i depositi registrano e riportano la maggior parte delle
loro attività direttamente ai proprietari ed agli operatori
via EDI. La IAS, però, dice che con il suo nuovo Depot
Manager il processo di trasmissione dei dati sarà più
semplice, più economico e molto più flessibile che
con l'EDI.
Installare Depot Manager in un deposito, secondo il parere dell'IAS,
non comporta alcun licenziamento o costo aggiuntivo di software
per l'operatore di deposito, dato che il sistema di nuova installazione
non è intrusivo. "Se il deposito ha un browser web,
tutto quello che resta da fare è cliccare su di un link
sul browser per caricare il file all'IAS. Se un vettore o una
compagnia di leasing intende continuare a ricevere informazioni
in formato EDI, allora la IAS può garantire questa possibilità,
ma preferisce evitarla, dato che è molto costosa al confronto".
Le compagnie di navigazione e quelle di leasing hanno semplicemente
bisogno di dare all'IAS un indirizzo Internet per effettuare il
trasferimento del file e l'IAS manderà indietro i dati
nel formato richiesto in modo sicuro e riservato. Per raggiungere
queste capacità l'IAS ha investito in Web Methods software,
che la rende in grado di trasferire i dati da e per qualunque
indirizzo nel formato più congeniale, ed è questa
l'opzione che rende l'utilizzo del Depot Manager non intrusivo
per il ricevente dei dati come per il deposito che introduce i
dati stessi.
Depot Manager è l'ultima aggiunta a una suite di applicazioni
operative sull'Hub dell'IAS, un contenitore di dati su containers
ed infrastrutture di comunicazione sviluppato negli ultimi tre
anni dall'IAS, su cui è basata tutta un'altra suite di
applicazioni messe sul mercato per il business dei containers.
Paul Crinks, amministratore delegato dell'IAS, ha detto che stanno
facendo progetti per raggiungere quota 700 depositi o simili che
facciano uso del Depot Manager dalla metà dell'anno prossimo
e, dato che l'IAS è già perfettamente integrato
con i sistemi dei maggiori vettori di trasporto attraverso altri
suoi prodotti, il Depot Manager servirà anche a rendere
più uniti in rete vettori e compagnie di locazione, dato
che potranno condividere le informazioni su di una piattaforma
comune.
Il flusso atteso di dati trasmessi dall'EDI alle applicazioni
web è in corso di sviluppo. Ci saranno senza dubbio problemi
di adattamento, omogeneizzazione e affinamento dei sistemi, e
sostenitori accaniti dell'EDI sosterranno che la sicurezza dei
dati e la garanzia di ricezione degli stessi con le applicazioni
basate sul web non sono buone come con l'EDI. L'IAS e altri sviluppatori
di software per trasmissioni di dati web-based sono invece sicuri
che queste sono solo posizioni immotivate e di corte vedute e
saranno presto, si spera, superate. Di certo, le applicazioni
via web, seppur più flessibili e veloci, sono per definizione
aperte all'intrusione di chiunque, pertanto devono essere studiate
delle misure di sicurezza e dei firewall anche molto più
potenti e sicuri degli esistenti per evitare di compromettere
la veridicità e la riservatezza delle informazioni di volta
in volta trasmesse, e la sicurezza dei flussi di dati.
(da: Cargo Systems, Dicembre 2001)
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