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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 9/2002 - SETTEMBRE 2002 |
Trasporto fluviale
Il canale Amsterdam-Reno celebra il proprio 50° anniversario
Per Amsterdam, un collegamento col Reno efficiente e moderno
rappresenta una questione rilevante da vari secoli. I traffici
tra il Reno e le coste olandesi esistevano già da prima
che venisse fondata la città sull'Amstel. La regolare navigazione
da Amsterdam al Reno si è sviluppata sin dal 14° secolo,
in particolar modo alla volta della città di Colonia, che
era uno dei partners commerciali chiave di Amsterdam. Oltre alle
macine ed ai manufatti di ferro, uno di principali prodotti che
i caricatori del Reno trasportavano ad Amsterdam era il vino.
Ma, ben prima di loro, già i Romani seguivano la via d'acqua
per mezzo dei fiumi Kromme Rijn, Oude Rijn e Vecht.
Nel tardo Medio Evo, la direttrice correva per lo più
lungo l'Ijssel, via Deventer. Le navi percorrevano altresì
una rotta alternativa attraverso lo Zuiderzee sino al Vecht nei
pressi di Muiden, per raggiungere quindi il Lek attraverso il
Vaartse Rijin. Più tardi, le navi più piccole erano
anche in grado di utilizzare una terza idrovia interna lungo l'Amstel
ed il Weespertrekvaart sino al Vecht, il cosiddetto Keulse Vaart.
Ma in qualsiasi momento nel corso del tempo, il ritmo con cui
i traffici idroviari crescevano quanto a numeri e dimensioni superava
il ritmo con cui le nuove rotte sostituivano quelle vecchie. I
fiumi erano troppo poco profondi e le idrovie e le chiuse troppo
piccole per consentire il passaggio alle navi del Reno sempre
più grandi.
Il canale Merwede
Anche il canale Merwede, utilizzato dal 1892 in poi, si rivelò
dopo solo pochi anni insufficiente per il sempre crescente traffico
da e per Amsterdam. Una delle limitazioni del canale era costituita
dal fatto che esso poteva far passare contemporaneamente solo
con grande prudenza le navi di oltre 2.000 tonnellate che era
in grado di accogliere e quelle del tipo maggiore permesso. Perciò
vi erano limitazioni alle partenze notturne, alla velocità
di rimorchio ed alla lunghezza delle navi. I sorpassi non potevano
assolutamente essere presi in considerazione, il che significava
che le navi più veloci dovevano attardarsi dietro ai rimorchiatori
più lenti. Il canale, però, andava a colmare un
evidente vuoto nella rete navigabile, il che lo rendeva molto
popolare. Esso divenne presto l'idrovia più trafficata
dei Paesi Bassi.
Anche i tanti ponti girevoli e ferroviari lungo la via d'acqua
erano fonte di notevoli ritardi e le chiuse di Vreeswijk ed Utrecht
presto non furono più in grado di far fronte alla sfida.
Nel suo libro "Un secolo di impianti idrici nei Paesi
Bassi", Ger H. Knap fornisce un'interessante descrizione
delle conseguenze del traffico eccessivo attraverso le chiuse
di Vreesvijk, dove occorreva passare per viaggiare dal canale
al Lek: "E lentamente la situazione era divenuta tale che
durante l'anno la maggior parte dei figli dei naviganti erano
nati a Vreeswijk: che poi era il posto dove si trovavano le ostetriche
e quindi le mogli dei naviganti avevano tutto il tempo di diventare
madri. Questo, perché talvolta ci volevano ore se non giorni
per passare le chiuse e certe volte si formava una tale fila di
navi che per passare la chiusa ci voleva più di una settimana".
La costruzione del canale Amsterdam-Reno
Si doveva fare qualcosa, se Amsterdam voleva conservare la propria
importanza come porto ed assumere una posizione competitiva per
il futuro. Nel 1921, una commissione statale pubblicò i
primi risultati di uno studio circa il modo più efficace
per "realizzare al più presto possibile" una
rotta navigabile più ampia da Amsterdam al Reno Superiore.
Fu necessario aspettare sino al 27 marzo 1931 perché venisse
approvata una legge per la costruzione del nuovo canale da Amsterdam
all'Alto Reno, con un ramo secondario verso il Lek nei pressi
di Vreesvijk: il canale Amsterdam-Reno. Dopo attenta valutazione,
tutte le parti coinvolte erano pervenute ad un accordo circa il
percorso del canale. Da Amsterdam ad Utrecht, la nuova idrovia
avrebbe seguito lo stesso percorso del canale Merwede, che avrebbe
dovuto essere adattato. La vecchia larghezza di 33 metri avrebbe
dovuto essere raddoppiata e tutto il canale avrebbe dovuto essere
scavato sino a 4,20 metri. Da Utrecht a Tiel via Wijk bij Duurstede,
invece, avrebbe dovuto essere scavato un canale interamente nuovo,
con un ramo da Jutphaas a Vreesvijk.
Non era previsto che il nuovo canale fosse del tutto privo di
chiuse. Il canale, infatti, prevedeva chiuse a Wijk bij Duurstede
ed a Tiel. Le chiuse di Ravenswaay sarebbero state attivate solamente
nel caso vi fosse un livello dell'acqua eccezionalmente alto nel
Lek, il che si sarebbe verificato più o meno 10 giorni
all'anno. Persino le navi renane più grandi non sarebbero
state ostacolate dai ponti, la cui altezza era prevista in nove
metri, e dall'ampiezza del canale, pari a 82 metri per quasi tutto
il percorso.
Ma il principale vantaggio derivante dalla costruzione del canale
era rappresentato dall'abbreviamento di non meno di 40 km. del
percorso da Amsterdam al confine tra Olanda e Germania a Lobith
rispetto al vecchio percorso del canale Merwede. I 160 km. da
Amsterdam a Pannerden costituivano l'idrovia più corta
da qualsivoglia porto del Benelux al confine tedesco.
Vent'anni di pianificazione, costruzione e ritardi
Il nuovo canale avrebbe finalmente dato ad Amsterdam, ancora
una volta, una connessione a tutti gli effetti con l'hinterland,
e più in particolare con l'importante area della Ruhr.
Ciò migliorò in modo eclatante la posizione del
porto di Amsterdam rispetto ai suoi concorrenti, e, quando la
legge venne approvata, Amsterdam poté tirare un sospiro
di sollievo. Ma quasi subito dovette rimangiarselo, poiché
la costruzione del canale Amsterdam-Reno doveva rivelarsi una
lunga successione di interruzioni e ritardi sia durante le fasi
preliminari che durante la costruzione stessa.
Una volta procurato il finanziamento relativo al nuovo canale,
i lavori ebbero inizio nel 1934 con completamento previsto in
programma per il 1941. Ma la seconda guerra mondiale gli mise
i bastoni tra le ruote. L'ampliamento del canale da Utrecht a
Vreesvijk era stato ultimato prima che la guerra cominciasse ed
anche le chiuse Beatrix di Vreesvijk erano già diventate
operative. Nel 1938, i lavori erano progrediti al punto tale che
le chiuse di Wijk bij Duurstede erano state portate a termine
e l'anno dopo erano state completate anche le chiuse di Ravenswaay.
La costruzione delle chiuse Principe Bernardo nei pressi di Tiel
continuò sino al 1943, ma in seguito le forze d'occupazione
ordinarono la sospensione dei lavori.
Dopo la guerra, la penuria di materiali e problemi di bilancio
fecero sì che i lavori tornassero alla normalità
solo nel 1948. Il 21 maggio 1952, la Regina Giuliana finalmente
inaugurò il canale Amsterdam-Reno. "E' bene constatare"
afferma Wim Barneveld del dipartimento dei lavori pubblici "che
anche a quei tempi la preparazione richiese molto più tempo
dell'esecuzione".
Il rinnovamento del nuovo canale
Ma anche il nuovo canale presentò subito l'esigenza di
essere ampliato a causa della crescita dei trasporti fluviali
e delle maggiori dimensioni delle navi, in particolar modo in
conseguenza della diffusione dei rimorchiatori a spinta. Questi
lavori cominciarono nel 1965 col rinnovamento dei ponti ferroviari
nei pressi di Utrecht e Weesp, che risalivano ai tempi del canale
Merwede e presentavano un'ampiezza disponibile di 40 metri scarsi.
Da Amsterdam a Wijk bij Duurstede, quasi tutto il canale per intero
venne allargato sino a 100 metri e portato sino alla profondità
di sei metri. Chiuse secondarie, lunghe 260 metri e larghe 24
metri, vennero costruite a Wijk bij Duurstede e Tiel al fine di
accogliere i convogli di chiatte formati da quattro unità.
Nel 1981, l'intero canale Amsterdam-Reno venne ufficialmente aperto
ai convogli formati da quattro chiatte.
Una storia che non finisce mai
Peraltro, persino dopo quell'apertura il canale Amsterdam-Reno
rimase in costruzione. Dal 1989 al 1994, la profondità
dell'intero canale venne portata a sei metri. La maggior parte
dell'idrovia era già abbastanza profonda e solo i porti
franchi di Wijk bij Duurstede, Ravenswway e Tiel, nonché
l'estuario del canale e la soglia della chiusa di Zeeburg ad Amsterdam
costituivano ancora degli ostacoli. Il 23 marzo 1994 anche questi
ultimi erano stati portati ad una profondità sufficiente,
il che stava a significare che il canale, porti franchi compresi,
avrebbe potuto essere aperto alle navi con pescaggio di quattro
metri.
(da: Haven Amsterdam, vol. 34, n° 2- 2002)
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