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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XXI - Numero 1/2003 - GENNAIO 2003 |
Legislazione
L'accordo sul lavoro portuale della Costa Occidentale degli
U.S.A. apre il vaso di Pandora della tecnologia
L'accordo sul contratto dei lavoratori portuali della Costa Occidentale
rappresenta uno spartiacque nella storia delle trattative sindacali
portuali statunitense. Consentendo l'introduzione della tecnologia
informatica al fine di accelerare la movimentazione delle merci,
essa rivoluzionerà le prassi lavorative, accelererà
le prestazioni, ridurrà gli intasamenti e spianerà
la via ai vettori ed ai terminals per fargli realizzare il massimo
profitto per ciascun piede quadrato dei loro beni da miliardi
di dollari.
Il presidente della ILWU (Unione Internazionale Portuale e Magazzinieri),
Jim Spinosa, ha definito il fondamentale patto di sei anni - lungo
quindi due volte il termine normale - un "accordo in cui
tutti quanti vincono".
Alcune fonti hanno riferito a Cargo Systems che esso ha
lasciato alla dirigenza mano libera per iniziare ad utilizzare
i lettori di codice a barre per i varchi di accesso, come il riconoscimento
ottico dei caratteri ed altre attrezzature ad alta tecnologia
per seguire i carichi ad ogni passo del procedimento.
Esso d'altro canto protegge i lavoratori dall'affidamento a terzi
esterni del loro lavoro. Il pacchetto contrattuale, mediato da
un mediatore federale nominato dall'amministrazione Bush, comprende
generosi incentivi alla pensione, incrementi salariali, miglioramenti
relativi alla salute dei lavoratori e nuove misure di sicurezza.
Il patto del 2002 apre le porte ad un miscuglio di strumenti
finalizzati al risparmio di tempo e di lavoro, quali il GPS, il
CCTV, le camere ID montate su gru e portali ferroviari, e persino
a trasmettitori di frequenze radio attivati al momento dell'apertura
dei lucchetti. I sensori sulle gru e sulle attrezzature da piazzale
rendono altresì possibile localizzare un box quasi in qualsiasi
punto del procedimento, ma fino ad ora il personale aveva insistito
per partecipare al procedimento medesimo.
L'introduzione di tale procedure, lungi dall'eliminare la tecnologia,
significa che i posti di lavoro di circa 400 portuali verranno
convertiti nel corso del tempo. Il personale adibito ai varchi
verrà trasferito ad un centro di controllo, mentre le funzioni
di immissione dei dati saranno assai ridotte. Coloro che non sono
adibiti a funzioni tecnologiche saranno trasferiti ad altri tipi
di lavoro ed addestrati ai nuovi procedimenti. Tutte le riduzioni
dell'organigramma della ILWU (attualmente consistente in 10.500
addetti) saranno solo quelle già programmate. La PMA (Pacific
Maritime Association) sostiene che la prevista espansione dei
traffici, agevolata da tecniche di movimentazione maggiormente
efficienti, richiederà un aumento del personale della ILWU,
piuttosto che una sua riduzione. Si tratta di una lezione appresa
all'alba dell'era containerizzata, allorquando la produttività
crebbe del 34% nei primi quattro anni.
Nel contesto delle concessioni sindacali di spicco nel contratto
del 2002, la ILWU ha dato il via libera al cosiddetto "libero
flusso" di informazioni attraverso il terminal senza impedimenti
da parte di personale dell'ILWU addetto all'immissione dei dati,
che rappresentava una procedura-doppione e comportante perdite
di tempo.
L'avere fornito alla ILWU una giurisdizione limitata su tali
procedure rappresenta un gigantesco risultato per il personale,
secondo il portavoce della ILWU Steve Stallone. Egli ha dichiarato
che la garanzia che il loro lavoro non possa essere affidato a
terzi esterni rappresenta una questione-chiave per il personale,
dal momento che l'immissione di dati computerizzati da località
distanti che la ILWU non controlla (come il cliente di Internet)
apre la porta a movimentazioni di dati senza soluzione di continuità
attraverso un sistema integrato.
Il nuovo contratto assicura inoltre un incremento salariale di
3 dollari all'ora alla fine della durata del contratto (che va
sino al 2008), un solido piano sanitario ed un programma pensionistico
che prevede un importo più che doppio rispetto ai benefici
attuali.
Una fonte vicina a chi ha condotto le trattative afferma che
queste hanno previsto una escursione salariale di 50 centesimi
all'ora sino al 2005, allorquando l'aumento sarà di 1 dollaro
all'ora. La paga dei gruisti aumenta sino al livello degli impiegati
di primo livello. I nuovi termini pensionistici comportano un
esborso di 150 dollari al mese per ciascun anno di servizio, rispetto
agli attuali 95 dollari. Queste cifre hanno un tetto corrispondente
al 35° anno di servizio, che risulta in una pensione annua
di 63.000 dollari.
Spinosa della ILWU ed il presidente della PMA Joe Minace, che
hanno condotto le trattative, hanno concordato nuove regole di
arbitrato che livellano il terreno di gioco consentendo alla Commissione
Federale Marittima di proporre i nominativi degli arbitri quando
la PMA e l'Unione non si mettono d'accordo sulla composizione
del collegio arbitrale.
Raggiungere un accordo sull'arbitrato cui possano aderire sia
il personale che l'amministrazione è importante perché
è assai probabile che i meccanismi di alcune delle nuove
procedure possano essere messe alla prova nel corso del loro periodo
d'esordio. A detta di una fonte, per l'amministrazione avere un
arbitro davvero neutrale costituisce un'esigenza primaria. Un'altra
concessione ai dipendenti sta nel fatto che certe decisioni arbitrali
che impedivano l'introduzione di nuova tecnologia verranno probabilmente
tolte dalla lista delle decisioni precedentemente prese.
L'aver dato all'Unione qualche controllo sui procedimenti, riecheggia
i dettami del rinomato delegato alle trattative della PMA, J.
Paul St.Sure, che 42 anni fa aveva lavorato con il preveggente
fondatore della ILWU Harry Bridges ad un accordo simile che introduceva
la containerizzazione sui moli della costa del Pacifico. Se guardiamo
agli anni '60, esistevano limiti di carico, doppie movimentazioni
ed un sacco di procedure lavorative limitative. I carichi che
arrivavano su pallets, ad esempio, dovevano essere scomposti manualmente
e ricostituiti, una procedura che faceva aumentare i costi ed
abbassava la produttività. La containerizzazione costituì
il gigantesco passo che cambiò il modo in cui i carichi
erano movimentati, seguita dal libero flusso di informazioni containerizzate,
quasi senza il tocco di mani umane.
I parallelismi sono notevoli. Secondo la biografia dell'allora
presidente della PMA St.Sure scritta dalla storica Jennifer Winters,
Bridges sapeva che l'opposizione del personale alla containerizzazione
sarebbe stata una battaglia perduta. Egli sosteneva che era il
momento di raggiungere un compromesso quando ancora l'Unione disponeva
di un qualche facoltà di contrattazione. St.Sure aveva
detto ai dipendenti scettici che, in vista dell'importante cambiamento
nelle operazioni, le ragioni del personale avrebbero dovuto essere
prese in considerazione. Altrimenti, la ILWU avrebbe resistito
ed avrebbe messo i bastoni tra le ruote ai lavori.
La PMA, cioè il braccio della dirigenza, e la ILWU avrebbero
davvero potuto utilizzare lo storico accordo del 1960 "sulla
meccanizzazione e sull'ammodernamento" come testo base. Quel
patto ha inaugurato l'era containerizzata e più di 30 anni
di relativa pace sindacale. Si potrebbe sostenere che quello che
il container è stato per il 20° secolo, lo è
il computer nel 21° secolo.
Perciò, stiamo parlando di un contratto con cui entrambe
le parti potrebbero convivere a lungo. Il comitato dei dirigenti
della Costa Occidentale si è riunito il 9 dicembre per
vagliare ed approntare il documento da sottoporre a votazione,
che era attesa per la metà del mese.
Anche se le cose probabilmente all'inizio saranno lente, e si
verificheranno inevitabilmente dei passi falsi, la sostanza è
che sia la dirigenza sia i sindacati erano a conoscenza che fare
ingresso nel circuito dei gigabyte rappresenta la strada del futuro.
L'Unione sapeva di non poter rinviare il progresso per molto tempo
ancora e la dirigenza sapeva di dover condividere i vantaggi della
velocizzazione delle procedure con i portuali.
(da: Cargo Systems, dicembre 2002)
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