
|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXII - Numero 6/2004 - GIUGNO 2004 |
Trasporto marittimo
I meccanismi del trasporto marittimo di automobili
Nel 1983, nove auto su dieci complessivamente trasportate via mare provenivano dal Giappone, mentre lo scorso anno le esportazioni giapponesi in questo settore erano dell'ordine di cinque su dieci. Per il 2008, la WW (Wallenius Wilhelmsen), compagnia specializzata nel trasporto di auto, prevede che quella cifra si riduca a quattro su dieci, ovvero il 40% del mercato complessivo. Gli operatori di trasporto marittimo di auto si trovano ad affrontare un settore di attività in fase di sostanziale ristrutturazione.
"Nel complesso, il mercato del trasporto di veicoli leggeri è cresciuto del 3% circa lo scorso anno ed anche noi abbiamo registrato una crescita pari alla media" afferma Chris Connor, presidente della WW per la zona americana. Tuttavia, egli è preoccupato circa la persistente frammentazione nell'ambito delle piattaforme di produzione. "La Corea del Sud adesso controlla una quota di mercato del 25% ed il Nord Europa è divenuto un importante fattore, dato che le sue esportazioni si sono dimostrate sempre più popolari negli Stati Uniti" dichiara. Anche in presenza del calo del valore del dollaro rispetto all'euro, che ha indotto prezzi al dettaglio più alti, i modelli europei vendono ancora bene in Nord America. "Si potrebbe pensare che i trasporti avrebbero potuto diminuire, ma senz'altro ciò non è avvenuto. Anche al cospetto di prezzi più alti, la voglia di veicoli europei dei consumatori americani sembra inesauribile".
Comunque, anche se le tre grandi rotte primarie - Asia-Nordamerica, Asia-Europa ed Europa-Nordamerica - sono ancora lì, adesso esistono nuovi centri di produzione in Thailandia, Sudafrica, Brasile, Messico e così via, e stanno diventando sempre più importanti. Allo scopo di partecipare a quella crescita, bisognerebbe riuscire a comprendere quale sia la migliore utilizzazione possibile delle proprie navi in modo da poter servire i mercati".
Ciò è stato in parte dimostrato verso la fine dello scorso anno, quando tutti i principali vettori di auto hanno iniziato a sperimentare una situazione di offerta in contrazione. La domanda da parte dei produttori di automobili è tornata ad essere migliore di quanto ci si potesse attendere e, di conseguenza, lo spazio a bordo è diventato scarso. "Dal momento che noi ed i nostri concorrenti siamo vettori specializzati al servizio di pochi clienti selezionati, penso che il settore sia stato sorpreso dal robusto livello della domanda su qualcuno dei traffici principali e la capacità, quindi, è divenuta cara. Così, nel settore, al momento, c'è un ambiente commerciale abbastanza stabile e, anche se talvolta si assiste ad eventi che sembrerebbero sfidare la logica, come quando qualcuno riesce a fare affari sulla scorta di prezzi assai convenienti, per lo più non ci troviamo in una situazione in cui i vettori debbano ridurre di molto i prezzi" dichiara Connor.
Allo stesso modo, lo scorso non ci sono state modifiche rilevanti nella rete delle rotte o nella composizione della flotta della WW, nonostante essa abbia cercato di consolidare i suoi traffici attuali. "L'ultima iniziativa di un certo rilievo è stato il lancio di un servizio Asia-Medio Oriente alla fine del 2002 e, chiaramente, alla luce dello sforzo di ricostruzione ora in corso in Medio Oriente, essa si è dimostrata una mossa tempestiva" ammette Connors, anche se aggiunge che probabilmente quest'anno potrebbero esservi dei cambiamenti. "Ciò che stiamo facendo adesso è cercare di aggiustare le cose al fine di ottenere una migliore utilizzazione, stando attenti a dove andiamo ed a quanto spesso ci andiamo, nonché appurare come queste cose possano essere fatte in modo diverso. Generalmente parlando, stiamo tentando di ottenere l'effetto di creare una maggiore frequenza e di conseguenza una maggiore capacità".
Una zona particolare in cui ciò potrebbe manifestarsi è la Cina. Nel corso dello scorso anno la WW ha effettuato numerosi scali presso i porti cinesi, ma soltanto su incentivo. "A lungo termine - e per esso, intendo i prossimi due-cinque anni - tutti quanti possono vedere che la Cina finirà per rappresentare un importante soggetto produttivo. Anche i tassi di vendita delle auto nel paese sono stupefacenti in relazione all'ultimo paio d'anni, ma gran parte di esse sono state fornite da produttori nazionali, ed inoltre bisognerebbe ricordare che il possesso di auto in Cina è ancora allo stadio infantile. Stiamo cercando di vedere come integrare la Cina negli orari dei nostri servizi di linea, ma è un bel problema sul breve termine, data la forte domanda nelle altre zone. Nel contesto dell'odierna situazione delle forniture, è difficile andare in Cina in modo regolare".
La pressione sulle forniture del resto dovrebbe gradualmente attenuarsi nel corso dei prossimi anni, allorquando la WW comincerà a ricevere in consegna una serie di navi dalla capacità di 6.700 CEU (unità equivalenti ad un auto). Otto ordinazioni confermate, unitamente ad altre due opzioni, sono state effettuate presso cantieri navali asiatici, sei delle quali ai cantieri giapponesi Mitsubishi, con consegna prevista dall'ultimo trimestre di quest'anno fino alla fine del 2006. Nel contempo, la Daewoo ha dato inizio ad un progetto innovativo per la WW che consiste nell'allungamento di 28 metri di quattro o cinque navi da 5.900 CEU, con il conseguente incremento della capacità sino alla misura da record di 7.100 CEU.
"Abbiamo bisogno della capacità, e questo rappresenta un modo piuttosto efficace per ottenere una nuova nave in tempi ed a costi razionali, dato l'attuale arretrato dei cantieri navali. In secondo luogo, le navi dispongono di potenti motori che sono perfettamente adatti alle operazioni nell'Atlantico, dove saranno impiegate", commenta Connors, aggiungendo che tutte le indicazioni relative a quest'anno mostrano come si tratterà di un'annata soddisfacente almeno fino a settembre.
(da: CargoSystems, maggio 2004)
|