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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 11/2005 - NOVEMBRE 2005 |
Legislazione
La Commissione Europea si oppone ancora alle conferenze tariffarie
La Commissione Europea ha condannato ancora una volta le conferenze, ma sembrerebbe avere agitato un ramoscello d'ulivo riguardo a ciò che dovrebbe rimpiazzarle.
In un documento di discussione recentemente inviato agli stati membri che riassume le risposte del settore al proprio Libro Bianco di un anno fa, la Commissione Europea afferma di ritenere che il Regolamento 4056/86 dovrebbe essere abrogato. Tuttavia, essa ravvisa che le proposte dei vettori marittimi in ordine a che cosa dovrebbe sostituire la fissazione dei prezzi, così come presentate dalla ELAA (Associazione Europea per gli Affari di Linea), rappresentino "un punto di partenza" per ulteriori discussioni.
Si legge nel documento: "La Commissione Europea trova che possa esservi una qualche efficacia nello scambio di informazioni sulla capacità e sui prodotti proposto dalla ELAA, una volta effettuati gli aggiustamenti in relazione al livello di aggregazione ed alla frequenza degli scambi.
Tuttavia, una commissione sui traffici, in seno alla quale i concorrenti possano discutere, interpretare e valutare i dati di traffico, costituisce un'ipotesi finalizzata all'eliminazione delle incertezze in relazione alla futura condotta di mercato dei concorrenti".
Anche la proposta della ELAA di elaborare formule migliori per sovrapprezzi quali i CAFs ed i BAFs è stata respinta. Tuttavia, sembra che sia stata lasciata parzialmente aperta la porta ad un indice dei prezzi trimestrale. Alla richiesta di commentare la futura indicizzazione dei prezzi, Lowri Evans, direttore della direzione per la concorrenza della Commissione Europea, ha dichiarato: "A noi non piace la proposta della ELAA così com'è, ma pensiamo che qualcosa d'altro si possa accettare".
Alla richiesta di commentare le opinioni in generale della Commissione Europea, un dirigente molto in vista di un vettore marittimo, che ha domandato di rimanere anonimo, ha dichiarato: "Da un lato, siamo incoraggiati da alcuni dei loro commenti, ma per altri versi restiamo perplessi.
Ad esempio, la Commissione Europea afferma che i nostri clienti sono per lo più piccoli caricatori. Dal momento che l'80% circa delle nostre attività provengono dal 20% dei nostri clienti, non riusciamo a capire come essa possa minimizzare in tal modo la forza dell'influenza esercitata dai caricatori. Se non riescono a capire ciò, come potremmo sperare che le altre cose non vengano male interpretate?".
La Commissione Europea sta al momento elaborando uno studio per la valutazione del modo in cui il settore del trasporto containerizzato potrebbe funzionare senza le conferenze o qualcos'altro che le sostituisca, prima di immettere in circolazione una raccomandazione entro la fine dell'anno.
(da: Containerisation International, novembre 2005, pag. 9)
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