
|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 12/2005 - DICEMBRE 2005 |
Legislazione
Regole più rigorose negli USA per il trasporto di merci pericolose
I caricatori statunitensi dovranno attenersi a standard più rigorosi in ordine alla negligenza nella spedizione di merci pericolose ai sensi di una nuova decisione della magistratura.
Il giudice Denny Chin del Distretto Meridionale di New York ha deciso che la PPG Industries Inc., produttore e caricatore di ipoclorito di calcio, è responsabile della perdita della portacontainers DG Harmony, del valore di 16 milioni di dollari USA, e della maggior parte del suo carico, avvenuti nel 1998.
La nave è andata perduta nel corso di un viaggio dagli Stati Uniti al Brasile, quando 120 barili di ipoclorito di calcio, stivati in 10 contenitori per carichi secchi, cominciarono a decomporsi.
L'aumento della temperatura cagionò un'esplosione ed un aumento termico incontrollabile, facendo prendere fuoco ad altri contenitori e costringendo l'equipaggio ad abbandonare la nave dopo una lotta di 18 ore contro l'incendio, che poi durò tre settimane.
Né la PPG Industries né il vettore erano a conoscenza dei rischi comportati dalla stivatura e dalla spedizione dei prodotti chimici con quelle modalità. Collaudi successivi hanno dimostrato che, anche se il caricatore aveva rispettato il codice IMDG (codice internazionale marittimo sulle merci pericolose), i prodotti chimici in questione avrebbero dovuto essere stivati ad una temperatura inferiore.
La PPG Industries ha affermato di non essere realmente a conoscenza del pericolo precedentemente alla spedizione.
Tuttavia, il giudice ha deciso che vi erano diverse indicazioni, ovvero "bandiere rosse", che le limitazioni ai trasporti contenute nello IMDG non fossero abbastanza rigorose, di cui si sarebbe dovuto tener conto.
David Martin-Clark, un esperto legale in materia di navigazione ed assicurazioni, ha dichiarato al riguardo che la decisione sopra citata ha confermato la responsabilità assoluta del caricatore in ordine alle proprie merci, ma ha "istituito standard assai severi circa il collaudo dei prodotti' Gli standard relativi alla negligenza sono stati resi più rigorosi".
(da: Containerisation International, dicembre 2005, pag. 21)
|