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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 12/2005 - DICEMBRE 2005 |
Studi e ricerche
Manovre attorno alla P&O
La P&O ha confermato di avere ricevuto "un'offerta di contratto preliminare da parte di un terzo, che potrebbe condurre oppure no ad un'offerta vera e propria ai fini dell'acquisizione della società".
La suddetta dichiarazione è stata rilasciata in risposta ad un articolo apparso sul quotidiano britannico Sunday Times il 30 ottobre scorso, in cui si leggeva che la DP World di Dubai stava preparando un'offerta di partecipazione a gara, stimata nell'ordine di 3 miliardi di sterline inglesi (5,3 miliardi di dollari USA).
Il prezzo delle azioni della società da quel momento è schizzato verso l'alto di circa il 25%, e ciò in parte è stata un'anticipazione delle offerte rivali provenienti da altri, quali la PSA di Singapore o la AP Møller Terminals.
La DP World è il risultato della recente fusione tra la DPA (Autorità Portuale di Dubai) e la DPI (Dubai Ports International). Essa senza dubbio ha aspirazioni a livello globale, avendo già acquisito un ampio portafoglio di interessi relativi a terminal contenitori al di fuori di Dubai e della regione medio-orientale.
All'inizio di quest'anno, la suddetta associazione di imprese appartenente al governo degli Emirati Arabi Uniti, ricco di petrodollari, ha acquistato i residui interessi terminalistici della CSX (CSX World Terminals) per 1,15 miliardi di dollari USA. Dovesse riuscire ad acquistare la P&OP (P&O Ports), essa sarà catapultata al secondo posto in termini di risultati conseguiti dai terminals contenitori, leggermente prima della PSA ma ancora ben addietro la Hutchison Port Holdings.
Qualsiasi offerta per la P&O non dovrebbe rappresentare una sorpresa per l'alta dirigenza della P&O medesima, dal momento che essa sembra essersi preparata per tale eventualità nel corso degli ultimi anni: i gioielli di famiglia sono stati venduti in misura sempre maggiore, tra cui la quota del 50% del gruppo della P&O Nedlloyd, nonché grossi quantitativi di altri beni.
L'ultima a partire è stata la P&O Cold Logistics, che è stata appena venduta alla Versacold Holdings per il suo valore contabile di 183 milioni di sterline inglesi (322 milioni di dollari USA).
Questi movimenti fanno sì che rimanga solo la P&O Ports, che, sebbene sia una consociata di successo, consegue prestazioni minori rispetto a quelle di altre importanti società operatrici terminalistiche, nonché la P&O Ferries che è in perdita.
La P&OP ha appena rilasciato una dichiarazione sul terzo trimestre in cui rivede verso il basso, del 2-3%, le proprie aspettative per l'annata in corso, a causa degli scarsi risultati nel Regno Unito.
(da: Containerisation International, dicembre 2005, pag. 24)
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