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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 2/2006 - FEBBRAIO 2006 |
Legislazione
Aumenta il costo dell'uso delle strade nell'Unione Europea
Gli oneri sulle infrastrutture per i veicoli stradali che viaggiano nell'Unione Europea potrebbero aumentare notevolmente nel caso venisse approvata una recente raccomandazione della commissione trasporti del Parlamento Europeo.
Nel corso di un dibattito in ordine alla cosiddetta Direttiva sull'Eurovignetta, è stato proposto che gli stati membri che volessero seguire il modello svizzero di imporre oneri per l'uso delle infrastrutture stradali dovrebbero essere lasciati liberi di farlo, se nel giro di tre anni non si dovesse riuscire a pervenire ad un accordo su un sistema pan-europeo.
Il modello svizzero prevede distinti oneri sulle infrastrutture per ciascuna modalità di trasporto (vale a dire, ferrovia, strada ed idrovia), a seconda del costo complessivo, che include il danno ambientale ed il controllo dell'inquinamento. Nell'ambito dell'Unione Europea, non vi è attualmente alcune sistema standard per l'imposizione di pedaggi sulle infrastrutture stradali. Ciascun membro è libero di fare ciò che vuole, e così fa.
Se la proposta della Commissione Trasporti dovesse essere approvata dal Parlamento Europeo in sessione plenaria in occasione della sua prossima riunione, e tale votazione dovesse poi essere approvata dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti, gli stati membri potrebbero essere liberi di affibbiare ai veicoli commerciali un sovrapprezzo del 60% a km per l'uso delle infrastrutture nel giro dei prossimi tre anni.
Tale raccomandazione è stata molto supportata dalla CER (Comunità delle Ferrovie Europee e delle Società per le Infrastrutture), mentre è stata condannata dalla IRU (Unione Internazionale Trasporto Stradale) e dallo ESC (Consiglio dei Caricatori Europei).
Un portavoce della IRU ha dichiarato: "La Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha scelto di consentire agli stati membri di aggiungere numerosi fattori di incremento al pedaggio medio di base. La IRU si oppone alla decisione di consentire tali aumenti in zone sensibili dal punto di vista ambientale o nelle aree urbane soggette a congestione.
Dal momento che tali oneri sono destinati al solo trasporto commerciale - solo 1 veicolo ogni 10 sulla strada - qualsivoglia vantaggio per l'ambiente derivante dall'attenuazione della congestione sarà virtualmente inesistente".
Sia l'IRU che l'ESC sostengono altresì che i veicoli commerciali devono già accollarsi gli elevati oneri comportati dai dazi, dalle tasse sui veicoli e dall'IVA sul carburante, e che non tutti questi oneri vengono poi utilizzati per lo sviluppo e la manutenzione delle strade. Essi inoltre ritengono che il trasporto stradale non dovrebbe essere penalizzato solo per rendere maggiormente competitivo il trasporto ferroviario.
Nicolette van der Jagt, segretario generale dello ESC, dichiara: "Alcuni membri del Parlamento Europeo sembrano pensare che, rendendo più caro il trasporto stradale, le imprese che dipendono da reti di trasporto orientate verso gli utenti, ad alta qualità ed affidabili, dirotteranno le proprie merci verso altre modalità di trasporto.
Questi parlamentari stanno chiaramente sottovalutando la scala e la portata delle sfide che le modalità di trasporto non stradali dovranno affrontare, prima di riuscire a soddisfare la domanda da parte dell'industria".
(da: Containerisation International, gennaio 2006)
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