|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 3/2006 - MARZO 2006 |
Porti
Alti e bassi per il porto di Amburgo
Il Porto di Amburgo ha confermato di aspettarsi di poter far fronte alla prevista crescita dei traffici da qui al 2010 attraverso la mera espansione delle proprie attuali infrastrutture terminalistiche per la movimentazione dei contenitori.
Nel 2005, i traffici containerizzati del porto tedesco sono cresciuti di una percentuale stimata nell'ordine del 15% sino a 8,05/8,1 milioni di TEU, che, secondo un recente studio elaborato dallo Institute of Shipping Economies and Global Insight, ci si aspetta aumentino sino a 13 milioni di TEU entro il 2010.
Il Porto di Amburgo afferma: "Grazie alla ottimizzazione della configurazione delle aree esistenti, nonché all'uso di tecniche di movimentazione allo stato dell'arte, le nostre infrastrutture portuali saranno in grado di movimentare approssimativamente 14 milioni di TEU per quell'epoca".
Tuttavia, c'è già qualche segnale di carenze di spazio, sebbene esse possano essere in gran parte alleviate dal trasferimento di gran parte dei traffici della PONL (P&O Nedlloyd) a Bremerhaven a febbraio, in seguito alla fusione del vettore nella Maersk Line.
Solo per due dei sei servizi Asia/Europa settentrionale della Maersk Line, ad esempio, è previsto lo scalo ad Amburgo (Eurogate). In entrambi i casi, ciò costituirà una grossa perdita per la HHLA, dato che la PONL rappresenta il suo maggior cliente, con circa 500.000 TEU all'anno, secondo un recente rapporto di ci-online.
D'altro canto, la New World Alliance ha sottoscritto un accordo per spostare il proprio traffico annuale pari approssimativamente a 450.000 TEU dallo Eurogate allo HHLA, laddove sarà molto più vicino ai suoi nuovi soci della Grand Alliance.
Attualmente, circa due/terzi del traffico di contenitori di Amburgo viene movimentato dalla HHLA ed un terzo dalla Eurogate.
(da: Containerisation International, febbraio 2006, pag. 31)
|