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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIV - Numero 5/2006 - MAGGIO 2006 |
Legislazione
Morta e sepolta la direttiva sui porti della Commissione Europea
Come ci si aspettava ampiamente, dopo il suo tempestoso passaggio al Parlamento Europeo due mesi fa, l'ultimo tentativo della Commissione Europea di incrementare la concorrenza tra i porti dell'Unione Europea è stato alla fine abbandonato.
Di conseguenza, le autorità portuali possono continuare a porre limitazioni alla concorrenza in ordine ai servizi nei propri porti come meglio ritengono, mentre gli stivatori che movimentano i carichi ro-ro non dovranno più temere che il loro lavoro possa essere svolto dagli equipaggi delle navi.
La Feport (federazione degli operatori portuali privati) ha dichiarato: "La decisione di abbandonare il controverso II pacchetto sui porti non desta alcuna sorpresa, ma, ciononostante, è stata accolta più che favorevolmente dalla Feport, che rappresenta gli operatori dei terminals marittimi e le società di stivaggio europei.
Il ritiro della proposta rimuove l'ultimo ostacolo all'avvio di un dibattito maggiormente diffuso sulla politica portuale, sulle linee-guida delle sovvenzioni statali e così via, in modo da comporre le varie esigenze e richieste in un'atmosfera più serena".
Dopo oltre cinque anni di discussioni, la Commissione Europea dovrebbe chiedersi che cosa avrebbe dovuto fare di più allo scopo di ottenere il supporto alla riconosciuta esigenza di realizzare una maggiore concorrenza, in particolare in quei porti in cui esiste un solo operatore terminalistico, e creare un campo di gioco livellato in relazione alle sovvenzioni statali.
Jacques Barrot, vice presidente dell'Unione Europea, è intenzionato a suscitare un più ampio dibattito con i soggetti interessati, il parlamento e gli stati membri in ordine alla necessità di una politica portuale europea maggiormente strategica. Le sue opinioni saranno tratteggiate nel contesto di un libro bianco sulla revisione della politica dei trasporti, la cui pubblicazione è attesa per il 26 aprile.
Giuliano Gallanti, presidente dell'ESPO (Organizzazione degli Scali Marittimi Europei), ha dichiarato: "Questa era l'ultima opzione rimasta. Siamo molto contenti che la Commissione Europea abbia scelto di adottare una visione più ampia sulle priorità della politica portuale europea e noi contribuiremo costruttivamente a questo processo".
Dall'altro capo dell'equazione, i clienti dei porti, rappresentati dalla ECSA (Associazione della Comunità degli Armatori Europei), hanno espresso il proprio disappunto per la scomparsa del pacchetto sui porti della Commissione Europea: "Desideriamo confermare ancora una volta che la liberalizzazione dei servizi portuali rappresenta un passo essenziale per l'ulteriore miglioramento della situazione del trasporto marittimo nella catena dell'offerta e, in particolare, per la promozione del cabotaggio marittimo a corto raggio".
Anche il Consiglio dei Caricatori Europei resta un acceso tifoso della necessità di realizzare una maggiore concorrenza in seno ai porti e tra i porti.
(da: Containerisation International, aprile 2006, pag. 33)
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