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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 MARZO 2015
PORTI
NAVI GIGANTI NEL FUTURO DEI PORTI DELLA COSTA OCCIDENTALE
U.S.A.
Dopo avere risolto in maniera provvisoria il duro scontro sul
contratto di lavoro dei portuali, gli scali della Costa Occidentale
degli Stati Uniti ed i loro operatori terminalistici sono tornati a
vedersela con una sfida ancora più grande: quella delle
mega-navi.
Gonfiate come pesisti pieni di steroidi, le nuove portacontainer
hanno scatenato una corsa competitiva fra i porti, i quali stanno
dragando nuovi canali, acquistando attrezzature e pianificando vaste
addizioni allo spazio destinato ai magazzini per accogliere le
mega-navi, con il prezzo da pagare per tali miglioramenti stimabile
in miliardi di dollari.
"Ci sono dei mostri qui fuori, e, a meno che non impariamo
ad avere a che fare con questi mostri, finiremo per perdere
attività, con un terribile impatto sulle economie dei porti e
delle regioni che li circondano" afferma Jock O'Connell,
consulente per i traffici internazionali della Beacon Economics.
Rimanere competitivi con i porti situati altrove è
decisivo per l'economia di questa regione.
Secondo la Pacific Maritime Association, i porti della Costa
Occidentale hanno movimentato il 43,5% delle importazioni
containerizzate statunitensi nel 2013, in ribasso rispetto al 50%
del 2002.
La buona notizia è che l'economia in ripresa ha
incrementato il flusso delle merci in tutto il Pacifico dal momento
che le vendite al dettaglio si stanno riprendendo negli Stati Uniti.
Per i vettori marittimi, la costruzione di navi più
grandi è una questione di economia: più grandi sono le
navi, minore è il costo di movimentazione di un container.
La tendenza ha avuto inizio quando il settore si è
ripreso dalla recessione che aveva colpito i ricavi ed i profitti.
Gli esperti affermano che il messaggio delle linee di
navigazione ai porti è questo: siate pronti per noi o
troveremo un porto che lo sia.
I porti della Costa Occidentale hanno rivolto nuovamente la
propria attenzione alle mega-navi dopo una disputa di nove mesi sul
lavoro portuale che aveva intralciato il flusso dei carichi,
mandando alcuni caricatori nei porti del Golfo del Messico e della
Costa Orientale e costringendo alcuni importatori a servirsi di
spedizioni aeree espresse.
Sebbene stiano lavorando con un arretrato di carichi di
due-quattro mesi, i porti stanno corteggiando gli importatori
affinché ritornino.
La Costa Occidentale è ancora la rotta più veloce
alla volta dell'entroterra statunitense e Los Angeles può
vantare un grosso mercato locale di 13 milioni di persone.
Al fine di prepararsi alle grosse navi, gli ormeggi del porto di
Oakland sono stati dragati fino ad una profondità di 50
piedi.
Le gru sono state innalzate dagli operatori terminalistici per
raggiungere carichi a maggiore altezza e rispetto ad una maggiore
larghezza.
Le ferrovie che effettuano operazioni fuori dal porto hanno
incrementato la propria capacità per consegnare prodotti
d'importazione in tutti gli Stati Uniti.
Un progetto da 1 miliardo di dollari per nuovi magazzini ed una
infrastruttura dedicata alle merci di pronta importazione per
spedizioni nazionali è stato pianificato su aree di proprietà
portuale e sulla vecchia base militare di Oakland.
I nuovi magazzini saranno un punto di vendita che il porto può
utilizzare per convincere i caricatori a scaricare un numero
maggiore dei loro carichi ad
Oakland piuttosto che a Long Beach ed a Los Angeles, afferma
Chris Lytle, direttore esecutivo del porto.
"Pensiamo che si tratti di un grande vantaggio per i
caricatori" ha detto Lytle.
I porti di Los Angeles e Long Beach stanno spendendo ciascuno
più di 1 milione di dollari al giorno nel contesto di
ambiziosi piani finalizzati a prepararsi ad accogliere quasi tutte
le mega-navi.
Long Beach ha in programma una spesa di 4 miliardi di dollari
nel corso di 10 anni destinati a miglioramenti.
"La sfida per Los Angeles e Long Beach e dei terminal di
tutto il paese è quella consistente nell'adeguarsi a questa
nuova realtà, queste navi più grandi" dichiara
Phillip Sanfield, portavoce del Porto di Los Angeles.
I terminal erano stati costruiti per lavorare navi più
piccole.
Sebbene il porto abbia dragato canali più profondi ed
abbia innalzato le proprie gru, la logistica dei terminal è
nella fase dei lavori in corso".
In passato, le spedizioni in porto potevano raggiungere momenti
di punta un paio di volte all'anno, afferma Noel Hacegaba,
responsabile commerciale del Porto di Long Beach.
"Adesso succede ogni volta che arriva una di queste grandi
navi".
Inoltre, afferma Hacegaba, scaricare la merce è diventato
più difficile dal momento che le alleanze di vettori
marittimi raggruppano i propri carichi su una sola mega-nave.
Il porto ha 4.000 scali-nave all'anno, con circa due mega-navi
alla settimana, una frequenza che ci si aspetta s'incrementi nei
prossimi anni.
"La comparsa delle grosse navi, i mega-battelli, si riduce
a semplice economia" ha detto Hacegaba.
"I vettori marittimi continueranno ad investire in navi
sempre più grandi negli anni a venire al fine di ridurre i
costi per contenitore e di ridurre i costi dei clienti.
È una cosa buona per loro ed i loro clienti, ma i
terminal ed i porti dove scalano queste grosse navi devono apportare
drastici cambiamenti per essere in grado di far fronte all'impennata
dei volumi".
Le navi portacontainer sono cresciute da quelle in grado di
trasportare 8.550 contenitori lunghi 20 piedi nei primi anni 2000 a
quelle che secondo gli uffici tecnici oggi ci si aspetta che
trasportino quasi 24.000 container.
Qualsiasi cosa che superi i 20.000 contenitori viene considerata
una mega-nave.
A prescindere dalle dimensioni della nave, i caricatori vogliono
che sia scaricata alla svelta in modo che possano tornare in Asia
per altri carichi.
E continuano a far crescere il numero dei contenitori che
possono trasportare.
La MSC Sola lunga 1.191 piedi, che ha attraccato al porto di
Oakland questa settimana, era una delle più grandi quando
venne costruita nel 2008.
Ed è appena 14 metri più corta della lunghezza
massima che gli ormeggi del porto possono movimentare.
In grado di trasportare 11.660 contenitori, la MSC Sola è
stata poi surclassata dalle navi più nuove, fra cui la MSC
Oscar lunga 1.300 piedi ed inaugurata di recente.
La Oscar può trasportare 19.224 container lunghi 20 piedi
e, come la maggior parte delle mega-navi, percorrerà la rotta
dei traffici dall'Asia all'Europa via Canale di Suez.
Peraltro, a detta di O'Connell, quando le navi cresceranno
ancora, la Oscar plausibilmente potrebbe essere dirottata sulle
rotte Asia-Pacifico servite dai porti californiani.
"Questo non avverrà domani" afferma O'Connell,
aggiungendo in tono semi-serio "ma a lungo termine, cosa che
nel settore marittimo sembra essere circa un anno e mezzo".
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