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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 MARZO 2015
TRASPORTO MARITTIMO
SOLO LE FORTI COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE CONTAINERIZZATE CON
BILANCI SOLIDI SARANNO IN GRADO DI FINANZIARE LA COSTRUZIONE DI
NUOVE ULCV
Il finanziamento delle ordinazioni per la costruzione di nuove
ULCV (navi portacontainer di grandissime dimensioni) probabilmente
diventerà una questione pressante nei mesi a venire per molte
linee di navigazione, dal momento che molte di loro hanno già
ammassato un notevole ammontare di debiti, uscendo da un prolungato
periodo di perdite.
Secondo l'ultimo rapporto settimanale della DMER (Drewry
Maritime Equity Research), molti di questi investimenti in nuove
costruzioni diventeranno difficili da finanziare.
Naturalmente, il terzo trimestre del 2014 è stato il
migliore in termini di redditività nell'ultimo paio d'anni.
"Tuttavia, anche se la salute finanziaria del settore sta
migliorando, c'è ancora molta strada da fare.
Le perdite da record negli ultimi cinque anni ed i limitati
flussi di cassa operativi hanno fatto sì che il settore
accumulasse debiti eccessivi, non solo per finanziare i suoi
registri di ordinazioni ma anche per raccogliere costoso capitale a
breve termine allo scopo di finanziare le proprie esigenze di
capitale circolante.
Nel contempo, il flusso di cassa operativo è rimasto
estremamente debole sin dall'insorgenza delle crisi finanziaria
globale, eccetto nel 2010 quando i vettori usufruirono di
un'impennata della domanda senza precedenti, indotta dalla
ricostituzione delle scorte" afferma la Drewry nella propria
Container Insight settimanale.
Secondo i ricercatori, un fattore aggiuntivo che mette le linee
di navigazione in una difficile posizione è il vertiginoso
aumento dei debiti unitamente all'allungamento del periodo di flussi
di cassa negativi.
Non ci vuole molto per capire come questa combinazione
rappresenti una ricetta per il disastro.
In quanto tale, la pressione viene esercitata sui passi da fare
attivamente verso il miglioramento dei loro bilanci.
Non meraviglia, quindi, che la NOL abbia dovuto vendere la
propria redditizia controllata ALP Logistics, per non parlare delle
altre compagnie di navigazione che stanno vendendo quote di altre
attività non strategiche al fine di raccogliere capitali.
La Drewry Maritime Equity Research sottolinea come non aiuti il
fatto che la struttura di capitale del settore containerizzato sia
sbilanciata verso l'indebitamento e che il finanziamento di capitale
resti l'eccezione piuttosto che la norma.
"I prezzi depressi delle scorte hanno reso la raccolta di
capitali azionari una proposta destinata a fallire e costosa, la
disponibilità di credito bancario è rimasta nelle mani
di pochi forti soggetto ed il resto si è rivolto al
finanziamento d'indebitamento a breve termine ed ai costosi mercati
dei bond" afferma la DMER.
Alla luce di quanto sopra, il ricercatore esprime la seguente
opinione per concludere la propria analisi di mercato.
"Anche se il settore sta lottando per equilibrare
l'esigenza di porre riparo al bilancio ed i requisiti di
finanziamento dei futuri investimenti, riconosciamo che c'è
stato un marginale miglioramento della salute finanziaria del
settore negli ultimi due anni.
Peraltro, non tutti sono fuori pericolo e noi della DMER ci
aspettiamo che solo forti soggetti con bilanci a posto, sia nel
settore dei vettori che in quello degli operatori non armatori,
siano in grado di finanziare la massa di ordinazioni di navi
portacontainer di grandissime dimensioni, mentre gli altri dovranno
semplicemente fare affidamento sui noleggi a lungo termine" ha
concluso.
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