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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 15 GENNAIO 2018
TRASPORTI ED AMBIENTE
EMISSIONI SOLFOROSE: LE PROBLEMATICHE ANCORA APERTE
L'IMO (International Maritime Organization) lavora da tempo per
ridurre i dannosi effetti del trasporto marittimo per l'ambiente.
Essa ha adottato l'Allegato VI (Regolamenti per la Prevenzione
dell'Inquinamento Atmosferico derivante dalle Navi) alla Convenzione
Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento derivante dalle
Navi (Convenzione MARPOL) nel 1997.
Il Regolamento 14 ivi riguarda le emissioni di SOx (ossidi di
zolfo) e di particolati derivanti dalle navi.
L'IMO ha progressivamente istituito limiti più rigorosi
in ordine al contenuto di zolfo degli olii combustibili utilizzati
dalle navi.
L'anno scorso ha adottato una risoluzione 2008 che introduce a
livello globale un tetto ridotto per lo zolfo in relazione ai
carburanti marittimi.
L'attuale limite globale del 3,5% m/m (massa/massa) diminuirà
sino allo 0,5% m/m dal 1° gennaio 2020.
Il limite dello 0,1% m/m nelle ECAS (Aree di Controllo delle
Emissioni) come quelle del Mar Baltico, del Mare del Nord e del Nord
America, introdotto il 1° gennaio 2015, resta invariato.
Anche se la nuova regolamentazione è stata accolta
favorevolmente da tutti, esistono alcune problematiche per quanto
riguarda il far sì che ad essa ci si conformi e che venga
attuata.
Tali problematiche vengono trattate di seguito.
LE PROBLEMATICHE
Ci sarà sufficiente LSFO (olio combustibile a basso
contenuto di zolfo) accessibile?
A meno di due anni e mezzo dal 1° gennaio 2020, esiste una
reale preoccupazione in ordine a se sarà disponibile LSFO a
sufficienza al fine di consentire la conformità.
Il miglioramento della tecnologia di idrogenazione nelle
raffinerie porterà ad una più alta produzione di LSFO.
Lo zolfo derivante dai carburanti residui può essere
lavorato anche utilizzando la tecnologia di idroconversione o
idrodesolforazione ed i distillati a basso contenuto di zolfo
possono essere mescolati con i residui ad alto contenuto di zolfo
per creare olii combustibili pesanti con contenuti di zolfo dello
0,5% o ancora meno.
Così, sembra probabile che sarà disponibile
carburante conforme in quantità sufficiente.
Le miscele di LSFO, tuttavia, apporteranno problemi di per se
stessi sotto forma di sanzioni in ordine alla catalisi od ad altre
impurità.
Si prevede che l'aumento della domanda di carburante allo 0,5%
m/m spingerà il suo prezzo in alto sino al 50% in più
rispetto al costo del carburante residuo, portando con sé
problematiche inerenti alle iniziative per colmare le lacune
riguardo alla mancanza di conformità.
Depuratori
Un metodo per soddisfare i requisiti normativi della MARPOL
senza l'uso del carburante a basso contenuto di zolfo è
quello dell'installazione di sistemi per l'abbattimento dei gas
esausti noti come "scrubbers" (depuratori).
Esistono due tipi generali di depuratori: quelli ad umido e
quelli a secco.
I depuratori ad umido spruzzano acqua alcalina nei gas di
scarico della nave per rimuovere lo zolfo prima che esso venga
rilasciato nell'atmosfera, mentre quelli a secco sottopongono
reagenti secchi al flusso dei gas esausti per indurre una reazione
chimica che rimuove lo zolfo dal gas.
Il vantaggio derivante dall'installazione di depuratori consiste
nel fatto che la nave può continuare ad usare i più
convenienti carburanti ad elevato contenuto di zolfo.
Il costo iniziale del depuratore (da 1,5 a 2 milioni di dollari
USA), i costi di adattamento, la potenziale perdita di spazio per il
carico a bordo, la capacità dei cantieri di far fronte alla
domanda di installazione e di addestramento dell'equipaggio per la
manutenzione dei depuratori costituiscono, tuttavia, fattori
problematici per l'armatore.
I tempi di ammortamento stimati per un depuratore vanno da 2 a 4
anni ma questo vale se si parte dal presupposto che la prognosi sui
prezzi del carburante sia esatta.
Solo i depuratori dotati di attrezzature per il monitoraggio
continuo delle emissioni sono accettabili.
Negli Stati Uniti, i depuratori sono permessi ma la nave deve
comunque in ogni momento continuare ad essere conforme ai requisiti
ed ai divieti in ordine all'inquinamento delle acque.
Anche la Germania ed il Belgio esigono depuratori a circuito
chiuso in alcuni dei propri porti ed alcune parti delle proprie
acque territoriali.
Nei depuratori a circuito chiuso, l'acqua di lavaggio viete
trattata per ripristinare la sua alcalinità dopo che è
fuoriuscita dal depuratore e poi viene reimmessa in circolazione nel
sistema.
Poca o nessuna acqua derivante dal processo di abbattimento
viene scaricata fuoribordo.
Il gruppo di pressione verde tedesco Nabu afferma che lo scarico
dei depuratori può avere un impatto significativo
sull'ambiente marino.
Di conseguenza, anche se in genere i depuratori sono efficaci
per la rimozione degli SOx dai gas esausti, c'è un certo
numero di considerazioni di cui gli armatori debbono tener conto
quando decidono se dotarsi o meno di depuratori.
Carburanti alternativi: LNG e metanolo
Lo LNG (gas naturale liquefatto), quando viene utilizzato come
carburante, riduce le emissioni di SOx in modo significativo.
Esso è stato tradizionalmente utilizzato come carburante
a bordo delle navi LNG ma adesso viene altresì usato in altri
traffici come il trasporto marittimo a corto raggio.
L'uso dello LNG come carburante è stato ammesso dall'IMO
nello sviluppo del Codice IGF (Codice internazionale per le navi che
utilizzano gas ed altri carburanti a basso punto di infiammabilità),
adottato nel 2015.
Altre recenti regolamenti comprendono l'ISO 20519 (2017) che
standardizza a livello internazionale le operazioni di bunkeraggio
LNG.
Il metanolo è un alcol a basso impatto ambientale e le
emissioni di SOx e particolati derivanti dalla sua combustione sono
basse.
Il metanolo viene trasportato in navi cisterna per prodotti
chimici a temperatura e pressione atmosferica ed è stivato in
serbatoi simili a quelli usati per la benzina.
Può essere prodotto da un'ampia gamma di materie prime
fra cui il gas naturale, il carbone e le fonti rinnovabili.
Ci sono, tuttavia, diverse problematiche con cui occorre
misurarsi ai fini del successo di questi carburanti quali autentiche
alternative ai carburanti ad alto contenuto di zolfo.
L'uso dello LNG come carburante è limitato dal costo
dell'adeguamento delle unità propulsive in grado di consumare
gas e dalla carenza di infrastrutture portuali atte alla lavorazione
del bunker.
Una chiatta a bunker LNG costa da 5 a 10 volte in più
rispetto ad una chiatta a carburante liquido.
La problematica maggiore per l'uso dello LNG come carburante,
tuttavia, è lo slittamento del metano a causa della
incompleta combustione del metano nel motore.
Il potenziale di riscaldamento globale del metano è 25
volte più alto rispetto a quello della CO2; di conseguenza,
il rilascio di anche piccoli volumi di metano può facilmente
vanificare i vantaggi comportati dalla riduzione di CO2 per l'uso
dello LNG quale carburante fossile.
Anche la densità energetica dello LNG e del metanolo è
di gran lunga più bassa di quella del petrolio, il che
significa che sono necessarie quantità volumetriche più
elevate per spingere una nave ad una data distanza rispetto a quelle
del tradizionale carburante a base di petrolio.
Le navi pertanto avranno bisogno di disporre di serbatoi per il
carburante più grandi (2,5 volte più grandi nel caso
dello LNG), cosa che in pratica vuol dire una riduzione della sua
capacità di trasporto di carichi.
Dispute commerciali e sanzioni penali
Sono prevedibili potenziali dispute relative ai contratti di
noleggio in ordine alla conformità alla normativa sulle
emissioni dei carburanti.
Fra le questioni che possono insorgere ci sono: se la nave è
stata "adeguata al servizio" quando non è in grado
di consumare carburante conforme a basso contenuto solforoso; quale
parte è responsabile del pagamento delle deviazioni da
effettuare a causa della conformità del carburante; i bunker
non conformi alle specifiche tecniche; le difficoltà di
gestione e separazione dei diversi carburanti a bordo per evitare la
contaminazione; i ritardi, il fermo della nave e pure le sanzioni
penali.
Si raccomanda vivamente agli armatori ed ai noleggiatori di
tenere presente le potenziali questioni sopra esposte e di prestare
attenzione alle clausole di attribuzione dei costi e dei rischi
quando negoziano con le proprie controparti di noleggio.
Sanzioni
Gli stati aderenti alla MARPOL (stati di bandiera e stati
portuali) si avviano adattuare la nuova normativa mediante
l'introduzione di sanzioni "efficaci, proporzionate e
dissuasive".
È probabile che la maggior parte delle violazioni venga
colpita da sanzioni che, in assenza di una qualche armonizzazione
della struttura sanzionatoria, possono variare quanto a gravità
da giurisdizione e giurisdizione.
A causa dei vantaggi economici della mancanza di conformità,
è probabile che le sanzioni possano essere determinate nella
misura di fino a dieci volte il vantaggio economico relativo ad un
anno di operatività.
Pertanto, ci si possono ragionevolmente aspettare sanzioni
nell'ordine di 10-50 milioni di dollari USA per ogni nave.
Le sanzioni negli Stati Uniti sono ancora più pesanti.
Oltre all'imposizione di multe, la Guardia Costiera degli Stati
Uniti ha la facoltà di sequestrare le navi che abbiano
violato la normativa sullo zolfo, mentre la EPA (Agenzia per
l'Inquinamento Ambientale) può irrogare ammende di 25.000
dollari USA al giorno per la durata della violazione.
La PSC, al contrario, non ha il potere di trattenere le navi in
caso di mancata conformità.
Metodi per l'attuazione
L'IMO si è sforzata di promuovere l'attuazione a livello
mondiale della normativa.
A gennaio, la sottocommissione PPR (Prevenzione ed Intervento
per l'Inquinamento) dell'IMO ha predisposto un elenco di
considerazioni sull'attuazione allo scopo di conseguire i vantaggi
ambientali promossi dal Regolamento 14.
Fra le proprie raccomandazioni, la commissione ha suggerito che
il settore prenda in considerazione una bozza di formato standard
per le relazioni in ordine all'olio combustibile e lo sviluppo di
una guida che possa assistere gli stati membri ed i soggetti
interessati nella valutazione del contenuto di zolfo dell'olio
combustibile consegnato per essere usato sulle navi.
Alcuni paesi hanno sviluppato l'uso di rilevatori quale metodo
per far rispettare il tetto allo zolfo.
I rilevatori sono sistemi di sensori che determinano il livello
di zolfo che viene emesso dai gas esausti di una data nave.
In Danimarca, ad esempio, un rilevatore è stato
installato al di sotto del ponte dello stretto del Grande Belt,
mentre altri rilevatori sono stati applicati ad aerei leggeri e
droni.
Regimi per lo zolfo a livello locale sono altresì in
vigore in varie giurisdizioni fra cui Cina, Hong Kong, Australia,
Turchia e California, e le navi attive nei traffici nell'ambito di
tali giurisdizioni dovrebbero essere consapevoli delle specifiche
norme e regole applicabili in tali regimi.
I metodi per l'attuazione stanno diventando più
raffinati, ma se l'obiettivo finale è quello di distogliere
completamente le navi dallo LSFO, la questione da porsi allora è
se saranno gli stati di bandiera o quelli portuali ad essere
responsabili dell'applicazione del limite allo zolfo nelle acque
internazionali.
Conclusioni
L'inquinamento atmosferico derivante dal trasporto marittimo è
un problema ambientale globale.
La necessità di controllare le emissioni di SOx nel
trasporto marittimo mediante una regolamentazione è
riconosciuta ma, come evidenziato sopra, le problematiche per la
conformità e l'applicazione restano.
Si spera che alcune di queste problematiche possano essere
risolte prima che entri in vigore il nuovo limite globale nel 2020.
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