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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 30 SETTEMBRE 2018
STUDI E RICERCHE
NUOVO RAPPORTO APPROFONDISCE I DETTAGLI DELLA NORMATIVA SUL
CABOTAGGIO IN TUTTO IL MONDO
Secondo un'analisi indipendente condotta dallo SRI (Seafarers'
Rights International), un importante centro di ricerca
internazionale sulla normativa del trasporto e dei lavoratori
marittimi, approssimativamente l'80% degli stati costieri aderenti
all'ONU dispongono di qualche sorta di normativa sul cabotaggio che
disciplina l'attività marittima nei propri traffici costieri
nazionali.
Questa conclusione essenziale fa parte di un nuovo rapporto
pubblicato dalla SRI che esplora la natura e la portata della
normativa sul cabotaggio in tutto il mondo.
Lo studio, che è stato commissionato dalla ITF
(International Transport Workers' Federation) fornisce la prima
analisi indipendente della normativa sul cabotaggio marittimo dal
1992.
Il rapporto, pubblicato il 25 settembre, intitolato "Cabotage
Laws of the World" e che può essere consultato sul
sito:
ha identificato per la prima volta novantuno stati membri
dell'ONU che hanno norme sul cabotaggio che limitano l'attività
di soggetti esteri nei propri traffici costieri nazionali.
Esso descrive altresì la storia del cabotaggio marittimo
e traccia un certo numero di primi principi giuridici elementari,
così come illustra esempi delle molte diverse definizioni di
cabotaggio che esistono oggi a livello nazionale, locale ed
internazionale.
Il rapporto mette altresì in evidenza esempi delle
limitazioni alle attività di soggetti esteri e delle deroghe
nell'ambito dei traffici costieri nazionali.
"Da molta gente il cabotaggio marittimo, ovvero la
navigazione costiera o il traffico lungo la costa, come talvolta
esso viene menzionato, viene compreso, per quanto possibile, solo
vagamente" afferma Deirdre Fitzpatrick, direttore esecutivo
della SRI.
"Questo non sorprende dal momento che così poco è
stato pubblicato sull'argomento.
Si è trattato di un progetto complesso, date le barriere
linguistiche e culturali e le difficoltà delle
interpretazioni della legge.
Ma l'argomento è importante.
Esso riguarda una gamma assai ampia di traffici, servizi ed
attività in tutto il mondo e ha significative conseguenze
socio-economiche.
Occorre che specialmente i responsabili politici ne sappiano di
più sulla materia".
La ITF ed i suoi associati hanno condotto una campagna a livello
mondiale per sottolineare l'importanza della normativa nazionale sul
cabotaggio ed il valore dell'avere posti di lavoro nazionali nelle
acque territoriali, così come condizioni di lavoro nazionali
per i marittimi stranieri nei casi in cui i marittimi nazionali non
siano disponibili.
Le unioni sindacali dei lavoratori hanno accolto con favore la
pubblicazione del rapporto, avendolo definito un'analisi innovativa
della normativa sul cabotaggio marittimo in tutto il mondo.
"La mancanza di elementi esatti sulla normativa inerente al
cabotaggio a livello mondiale è stata un impedimento per i
responsabili politici che debbono valutare l'attuazione della legge
sul cabotaggio.
Questo rapporto rappresenta un salvavita, fornendo ai
responsabili politici gli elementi rilevanti per l'assunzione di
decisioni appropriate" commenta David Heindel, presidente della
sezione marittimi della ITF.
"Il rapporto della SRI sfata il mito che il cabotaggio
rappresenti un'eccezione e non la regola.
Le leggi che disciplinano l'attività marittima sono molto
diffuse, esistendo attualmente in 91 paesi che coprono l'80% delle
linee costiere mondiali degli stati marittimi dell'ONU"
aggiunge Heindel.
Secondo il rapporto, la normativa sul cabotaggio è la
norma ed è volta a proteggere il settore del trasporto
marittimo locale, assicurando il trattenimento dei lavoratori
marittimi esperti e la conservazione della conoscenza e tecnologia
marittima, promovendo la sicurezza personale e rafforzando la
sicurezza nazionale.
Fra le principali conclusioni del rapporto ci sono:
il cabotaggio è "diffuso": 91 stati membri e
l'ottanta per cento delle linee costiere mondiali degli stati
marittimi dell'ONU hanno leggi sul cabotaggio;
gli obiettivi politici del cabotaggio sono diversi e finalizzati
a mantenere la sicurezza nazionale, promuovere la concorrenza leale,
sviluppare la capacità umana, creare posti di lavoro,
promuovere l'armamento navale, incrementare la sicurezza di persone
e cose nelle navi in porto, potenziare la protezione ambientale
marina e preservare la conoscenza e la tecnologia marittima;
il cabotaggio esiste in ogni regione del mondo ed in una varietà
di sistemi politici, economici e politici;
la normativa sul cabotaggio è vigente in alcuni paesi da
secoli.
James Given, presidente dell'unità operativa sul
cabotaggio della ITF, commenta: "I vantaggi della normativa sul
cabotaggio sono ovvii.
Per i paesi che dipendono dal mare per i propri traffici, il
cabotaggio salvaguarda i loro interessi strategici come nazioni
marittime, apportando valore aggiunto economico e proteggendo anche
nel contempo la sicurezza nazionale e l'ambiente.
Il cabotaggio assicura posti di lavoro ai marittimi di un paese
e salvaguarda inoltre i marittimi stranieri dallo sfruttamento
derivante dalla liberalizzazione nel settore del trasporto marittimo
globale, impedendo la corsa al ribasso.
Senza regole salde sul cabotaggio, i lavoratori locali spesso
devono competere con la forza lavoro conveniente e sfruttata sulle
navi delle bandiere-ombra, gli armatori delle quali di solito pagano
salari al di sotto degli standard e violano le leggi sulla sicurezza
personale" afferma Given.
Negli Stati Uniti, la normativa sul cabotaggio che disciplina il
trasporto di merci e persone fra i porti nazionali viene designata
comunemente come il "Jones Act", una legge marittima
fondamentale che richiede che le movimentazioni di merci e persone
avvengano su navi battenti bandiera statunitense, abbiano equipaggi
statunitensi, siano costruite negli Stati Uniti ed appartengano ad
armatori statunitensi.
Questo esauriente studio sulle politiche marittime dei membri
dell'ONU e sui requisiti per il cabotaggio può ulteriormente
fornire informazioni al processo decisionale delle politiche in modo
pragmatico.
"Gli Stati Uniti sono, e sono sempre stati, una nazione
marittima.
Sin dalla fondazione stessa del nostro paese, il settore
marittimo americano ha svolto un ruolo decisivo nel mantenimento
della nostra sicurezza nazionale, interna ed economica" afferma
Matt Woodruff, presidente della American Maritime Partnership.
"Per i responsabili della politica che lavorano per
promuovere un'economia solida e vitale ed i responsabili della
sicurezza nazionale incaricati della protezione dei dispositivi di
sicurezza degli Stati Uniti, questo esauriente studio rafforza
l'importanza della normativa sul cabotaggio - come il Jones Act - e
delle tradizionali iniziative legislative intraprese a supporto dei
settori marittimi di tutto il mondo, comprese nazioni come la
Russia, la Cina e la Corea del Sud".
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