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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 GIUGNO 2019
TRASPORTO MARITTIMO
NAVIGARE IN UN FUTURO DIFFICILE A CAUSA DEL CLIMA: IL
TRASPORTO MARITITMO È IN GRADO DI CAVARSELA?
Il 2018 può essere considerato come l'anno delle azioni
decisive riguardo al clima quando il mondo ha iniziato a chiedere il
cambiamento.
Il dibattito sul riscaldamento globale si è intensificato
quando lo IPPC (Tavolo di lavoro Intergovernativo sul Cambiamento
Climatico) ha riferito che il superamento dell'aumento di 1,5 gradi
della temperatura globale comporta enormi rischi per gli esseri
umano così come per la natura.
Occorre che le emissioni globali vengano abbassate drasticamente
ed il settore marittimo ha un ruolo significativo nel far sì
che ciò avvenga.
Questa è una chiamata che suona attuale per la Wärtsilä
dato che lo scopo della società è quello di abilitare
aziende sostenibili alle tecnologie intelligenti.
Avviando l'iniziativa "Un risveglio marittimo" nel
2018, la Wärtsilä si è data da fare per mettere in
azione il settore marittimo e contribuire ad accelerare l'adozione
di una tecnologia marittima ecocompatibile.
Poiché la capacità globale della flotta mercantile
continua a crescere in media del tre per cento all'anno, il mare
come mezzo di trasporto manterrà la sua importanza in futuro,
ma la crescita mette altresì pressione in ordine alla
individuazione di soluzioni più pulite e più
ambientali in mare.
Si tratta di una sfida che la Wärtsilä sta affrontando
faccia a faccia, assieme ai suoi clienti, ai suoi partner ed agli
altri portatori di interessi.
L'IMO (International Maritime Organization) è l'agenzia
specialistica dell'ONU responsabile della regolamentazione del
trasporto marittimo.
Ad aprile del 2018, in reazione alla richiesta di occuparsi del
cambiamento climatico, l'IMO si è impegnata a ridurre di
almeno il 50% entro il 2050 rispetto al livello del 2008 le
emissioni di gas serra derivanti dalla flotta mondiale di trasporto
marittimo.
Tuttavia, se lasciate incontrollate, le emissioni del trasporto
sono destinate a triplicarsi dal 2008 al 2050, in linea con le
previsioni di alta crescita dell'IMO che ravvisa un potenziale
incremento di tre volte delle flotte mondiali.
Lo scopo ultimo, ai sensi del "livello di ambizione"
dell'agenzia, è quello di eliminare gradualmente del tutto le
emissioni del trasporto marittimo entro il 2100.
Lungo questo percorso sino alle prescrizioni relative al 2050 ed
oltre, ci sono naturalmente pietre miliari normative.
Ed entro il 2030 le emissioni di gas serra dalle singole navi -
il che significa principalmente CO2 - devono essere
ridotte del 40% in media rispetto al livello del 2008 per tutte le
navi, nuove o esistenti.
Richiedere che un settore complesso faccia il cambio di passo
necessario ad affrontare seriamente gli obiettivi di sostenibilità
fissati dall'ONU non è una cosa facile.
Ciononostante, gli obiettivi esistono ed il settore marittimo
deve sottoporsi ad un processo di valutazione per stabilire i messi
più realistici ed economicamente vantaggiosi per centrali.
Bisogna dire che, sulla base della domanda prevista per il
trasporto di carichi da ora al 2050, il numero delle navi crescerà
e così occorre che la riduzione delle emissioni a livello di
nave superi in modo significativo quella a livello di flotta.
Occorre che circa il 70% delle riduzioni a livello di nave
consenta un taglio delle emissioni a livello di flotta del 50%, che
vogliono dire le emissioni combinate di tutte le navi della flotta.
Qualsiasi genere di scenario di crescita economica si ipotizzi
come realistico, una cosa è certa: un numero più
elevato di navi comporterà più emissioni ed il settore
ha un periodo di tempo relativamente breve per correggere la rotta
affinché le navi costruite oggi possano essere ancora
operative nel 2050.
Pur essendo il mezzo di trasporto più economicamente
vantaggioso ed efficiente dal punto di vista energetico, il
trasporto marittimo deve ancora sopportare una quantità di
inefficienze, sprechi, inquinamento, lunghe attese nei porti e
numerosi rischi attinenti la sicurezza personale.
Per il solo trasporto marittimo, si stima che gli sprechi di
tutta la flotta mondiale derivanti dall'inefficiente uso del
carburante a causa della pianificazione ed esecuzione non ottimale
del viaggio costino circa 14,5 miliardi di euro all'anno.
220 milioni di euro vengono sprecati a causa di altre
inefficienze come l'impiego dell'equipaggio, la manutenzione, i
pezzi di ricambio, gli olii e le questioni relative agli impianti.
Le navi attive impiegano in media il 35% del proprio tempo in
attesa ed in trattative per le operazioni portuali ed un ulteriore
6% del proprio tempo all'ancoraggio.
Questo comporta una sempre maggiore necessità che ci si
occupi di tali sprechi per quanto attiene gli effetti dal lato
ambientale.
La Wärtsilä, attraverso la propria visione Smart
Marine, ha deciso di fornire al mercato le tecnologie intelligenti a
basse spese in conto capitale che quando vengono combinate possono
spingere le operazioni navali a divenire più economicamente
vantaggiose, efficienti e rispettose del clima.
L'uso della connettività, delle comunicazioni in tempo
reale e dell'analisi dei dati per l'ottimizzazione del viaggio, le
operazioni e la gestione dell'energia sono elementi decisivi nel
percorso verso un trasporto marittimo sostenibile.
Ma scegliere la giusta fonte energetica, afferma la Wärtsilä,
è altrettanto importante nel percorso verso un futuro
marittimo più sostenibile.
Le soluzioni esistenti per rispettare l'imminente normativa
del 2020
Dal 2020, il contenuto di zolfo del carburante bunker di una
nave sarà limitato allo 0,5% rispetto al suo attuale 3,5%
facile da rispettare.
Guardando all'imminente normativa, i sentieri tecnologici per
conformarsi ai limiti allo zolfo del 2020 sono relativamente chiari.
Ci si può confrontare con questo essenzialmente in tre
modi.
L'uso del carburante a basso contenuto solforoso ora reso
disponibile dalle società petrolifere è forse il più
semplice da adottare.
I punti di domanda, tuttavia, si riferiscono al costo ed alla
disponibilità.
Un'opzione alternativa è quella di continuare ad
utilizzare lo stesso olio combustibile come prima, ma con filtri
depuratori (i c.s. scrubbers) installati allo scopo di pulire gli
esausti.
La componente tecnologica chiave in questo caso è il
reattore nel sistema degli esausti che depura i gas esausti prima
che essi escano nell'atmosfera.
Si tratta di una soluzione pratica ma naturalmente c'è un
costo di investimento da prendere in considerazione.
La terza scelta, che viene adottata sempre più quando si
costruiscono nuove navi, è quella di far funzionare i motori
a GNL (gas naturale liquefatto).
Gli esperti della Wärtsilä ricordano le tendenze
globali quale indicazione di quanto possano essere rivoluzionari i
gas in futuro.
Poiché il GNL si consuma in modo decisamente più
pulito rispetto ai carburanti distillati, territori come gli Stati
Uniti, la Cina e l'Europa stanno rapidamente passando al gas come
carburante per i veicoli pesanti, realizzando le infrastrutture
relative e queste iniziative elevano ulteriormente il GNL al rango
di carburante di bunkeraggio praticabile per le navi che vanno per
mare.
Gli osservatori del mercato prevedono un imminente punto di
svolta in cui la domanda di GNL si incrementerà in modo
significativo.
E non c'è nulla di ciò che il motore a combustione
interna fa con l'olio combustibile pesante che non possa essere
fatto con il GNL.
Motori a doppia alimentazione in grado di funzionare sia con
carburante regolare che con GNL sono stati introdotti nel settore
marittimo qualcosa come 30 anni fa dal produttore mondiale Wärtsilä,
di modo che questa è una tecnologia affermata e provata.
Il GNL praticamente non contiene zolfo, rendendo così più
facile la conformità al 2020.
Carburanti futuri
Una volta oltrepassata la prima pietra miliare - la conformità
allo zolfo - le cose si fanno più difficili.
Nessuna delle soluzioni per la conformità alle regole
sullo zolfo da sole possono conseguire il livello di CO2
nella misura voluta dall'IMO, ma una combinazione di diverse
soluzioni di tali prodotti può certamente compiere notevoli
progressi.
Ciò significa che debbono essere reperite anche soluzioni
alternative di consumo pulito per alimentare le navi in tutti i mari
del mondo.
Ci sono, naturalmente, modi già esistenti per dare la
propulsione ad una nave con emissioni zero o quasi zero, dei quali
il più ovvio è l'energia elettrica a batterie.
Ma anche se l'attuale capacità di stoccaggio dell'energia
è sufficiente per la navigazione relativa a brevi viaggi, si
richiede ancora un ulteriore sviluppo per renderla una soluzione
tecnologicamente fattibile, solida ed economicamente conveniente per
le navi più grandi anche se essa potrebbe non divenire mai
un'opzione fattibile per le grandissime navi.
È anche necessario prendere in considerazione le
emissioni fin da subito quando si valutano i futuri carburanti al
fine di integrare le soluzioni energetiche, portando l'attenzione
sulla produzione del carburante così come le modalità
in cui esso viene trasformato in energia meccanica.
Si ipotizza che le celle a combustibile possano un giorno
emergere come soluzioni di alimentazione tecnicamente ed
economicamente fattibili in futuro, ma la Wärtsilä ritiene
che il motore a combustione interna continuerà a svolgere un
ruolo decisivo in un momento in cui il settore si trova ad
affrontare difficili questioni su come procedere.
Pertanto, la società raccomanda che le compagnie di
navigazione puntino all'uso di carburanti del futuro compatibili con
l'attuale tecnologia dei motori a combustone che però non
presentino emissioni dannose.
Messa in altro modo, in vista della pietra miliare del 2030, la
soluzione più economicamente fattibile ed affidabile per le
navi costruite a partire da ora prevede un motore a combustione
funzionante a GNL che sia supportato dall'uso della connettività,
dalle comunicazioni in tempo reale e da un'analisi dei dati relativi
alla gestione delle operazioni e dell'energia.
L'offerta è in grado di soddisfare la domanda?
Wärtsilä ed altri importanti fornitori del settore
stanno investendo in misura significativa nella ricerca riguardo a
possibili carburanti alternativi.
Fra loro vi sono il bio-GNL e ed il GNL sintetico, l'ammoniaca e
le celle a combustibile di idrogeno.
Ci sono notevoli ostacoli da superare, tuttavia, prima che possa
essere adottato diffusamente il loro uso.
Non dimentichiamo che l'introduzione di un nuovo carburante - il
GNL - ha richiesto un lungo periodo di prova e lo sviluppo di
tecnologie relative all'intera filiera distributiva che alla fine
hanno comportato l'adozione del codice IGF nel 2015.
Oltre alla potenziale idoneità di questi carburanti
alternativi al rispetto della normativa, altre domanda a cui occorre
rispondere comprendono i probabili costi implicati, l'esistenza o
meno di una adeguata infrastruttura per la filiera distributiva a
prova di futuro e se ce ne sarà abbastanza per far fronte
alla domanda.
Qui entra in scena la flessibilità della tecnologia dei
motori a combustione ad alimentazione multipla.
Come l'esperienza dimostra, tali motori possono passare senza
interruzioni da un carburante ad un altro, di modo che se uno di
loro non è disponibile se ne possono utilizzare altri.
Accenni ad un paesaggio marittimo digitale
La visione Smart Marine della Wärtsilä è
un'iniziativa che guarda lontano e che adotta un approccio da
visione d'insieme al fine di raggiungere gli obiettivi dell'IMO e
migliorare la sostenibilità in generale.
In un ecosistema Smart Vision le navi saranno tecnologicamente
intelligenti, utilizzando software basati sulla nuvola e la
tecnologia digitale per incrementare decisamente l'efficienza che
ottimizzerà l'uso dell'energia, di modo che il consumo di
carburante risulterà ridotto al minimo.
Queste navi navigheranno fra porti intelligenti che gestiscono
flussi di traffico estremamente efficienti di modo che gli sprechi,
come le navi in attesa di attracco nei porti congestionati, vengano
eliminati.
La visione prevede inoltre che nuovi modelli aziendali
emergeranno laddove la maggiore cooperazione fra i caricatori farà
sì che le navi salpino a pieno carico, consentendo così
a più carichi di fluire utilizzando il numero ottimale di
navi.
Questo genere di ecosistema sarà certamente una
importante componente della soluzione definitiva per la conformità
nel 2050.
Ci saranno navi completamente elettriche a percorrere rotte
marittime a corto raggio e saranno sviluppate nuove tecnologie da
qui ad allora.
Ma essenzialmente sembra che il grande cambiamento avverrà
riguardo alla miscela di carburanti utilizzati dai motori.
Il motore a combustione a carburante flessibile, perciò,
si presenta come una tecnologia a prova di futuro che consentirà
al settore di rispettare i futuri obiettivi fino a quando i
carburanti alternativi e rinnovabili diventeranno disponibili.
Carburanti futuri e dove investire?
Il mondo dello shipping è in fase di ridefinizione e oggi
sono necessari investimenti nella produzione sostenibile di
carburanti biologici e sintetici se devono diventare ampiamente
disponibili dopo il 2030.
Sfruttare la radicale e rivoluzionaria innovazione è
senza dubbio il modo per affrontare le emissioni.
Oggi, il GNL si presenta come uno dei migliori e più
economici percorsi verso la decarbonizzazione, a causa del suo
consumo più pulito, del prezzo compatibile e delle radicate
infrastrutture per la distribuzione: la stessa infrastruttura che
può essere utilizzata per i carburanti del futuro.
Pertanto, il motore a combustione resta il fedelissimo del
trasporto marittimi perché il motore a pistoni consente una
flessibilità del carburante che lascia le porte spalancate ai
futuri carburanti rinnovabili liquidi e gassosi se e quando essi
diventeranno conformi, pronti per il mercato e disponibili.
(da: hellenicshippingnews.com/wärtsilä.com, 4 giugno
2019)
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